Corte Conti: dal 2021 Italia beneficiario netto dei fondi europei
Grazie alle risorse del PNRR e ai fondi del bilancio UE 2021-27, nel settennato in corso l'Italia abbandonerà la tradizionale posizione di paese contributore netto. L'analisi della Corte dei Conti nell'ultima “Relazione annuale sui rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi europei”.
I fondi europei a disposizione dell'Italia nel settennato 2021-27
Nel 2020, si legge nella relazione approvata dalla Corte dei Conti con delibera n. 1/2022, l’Italia ha versato al bilancio dell’Unione 18,2 miliardi di euro a titolo di risorse proprie, cioè 1,4 miliardi in più rispetto al 2019 e l'importo più elevato degli ultimi sette anni. Le risorse ricevute da Bruxelles invece ammontano per il 2020 a 11,66 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente e con la posizione di quarto beneficiario dei fondi europei, dopo Polonia, Francia e Germania.
Questa continuità, però, starebbe per interrompersi. Secondo la “Relazione annuale sui rapporti finanziari tra l’Italia e l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi europei” il 2020 è da considerare un anno di transizione che prelude a un cambio di rotta rispetto alla tradizionale posizione di contributore netto dell’Italia.
Roma andrà infatti a beneficiare di una quota maggioritaria delle risorse del Recovery and resilience facility, per l'attuazione del PNRR, e sarà tra i maggiori beneficiari dei fondi strutturali e di investimento europei 2021-27. Fondi SIE che tra l'altro, a differenza delle precedenti programmazioni, dovranno essere gestiti guardando alla realizzazione degli obiettivi attesi dagli investimenti, più che al semplice avanzamento della spesa, in linea con l’impostazione del Next Generation EU.
Per quanto riguarda invece la programmazione 2014-2020, la Relazione rileva che a fine 2021 tutti i 51 Programmi operativi nazionali e regionali cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo sociale europeo (FSE) hanno raggiunto i rispettivi target di spesa. Meno positiva la dinamica del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), con l'avanzamento della spesa fermo al 63,44% al 31 agosto 2021, e dei fondi destinati a pesca e acquacoltura, per i quali sono state rilevate criticità in tutte le fasi.
Fronte irregolarità e frodi a danno del bilancio UE, il numero delle segnalazioni e degli importi irregolari – in particolare nell'ambito dei fondi strutturali europei – ha raggiunto a fine 2020 quota 55 casi, dai 22 casi del primo semestre, mentre la spesa irregolare è passata da 30,9 a 73,9 milioni di euro, con il settore degli appalti tra i più interessati.
Per approfondire: Cosa prevede l'Accordo di partenariato 2021-27