Energia e settore idrico: ARERA, quali progetti dovrebbero finire nel Recovery Plan
L’Autorità di regolazione dell’energia si propone di svolgere le attività di verifica della rispondenza dei progetti e degli interventi del Recovery Plan italiano ai “criteri di ammissibilità” indicati dalla Commissione europea. E indica le priorità di utilizzo dei fondi europei.
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In una memoria inviata alla commissione Attività produttive della Camera, ARERA fornisce il proprio contributo per l'individuazione delle priorità per l'utilizzo del Recovery Fund.
La prima indicazione proveniente dall’Authority rappresenta un supporto tecnico al Governo per identificare gli investimenti e le riforme nei settori di competenza.
Parola d’ordine: tempestività. ARERA indica come individuare i progetti pronti a partire
La disponibilità dei fondi del Recovery sarà tanto più rapida quanto maggiore sarà la tempestività con cui verranno avviati gli investimenti e quanto più efficaci saranno i processi di utilizzo e di rendicontazione delle spese.
Arera si propone quindi di svolgere le attività di verifica della rispondenza dei progetti/interventi ai “criteri di ammissibilità” specificati dalla Commissione europea (la coerenza con il PNIEC e con gli altri Piani definiti in sede europea). Attività particolarmente utile dal momento in cui i settori regolati (energia, investimenti idrici…) rappresentano ambiti prioritari per la destinazione dei fondi.
Fra le indicazioni provenienti da Bruxelles per un corretto utilizzo delle risorse c’è innanzitutto il richiamo alla coerenza nella pianificazione.
Coerenza che, secondo ARERA, potrà essere garantita prestando attenzione ai livelli di pianificazione esistenti, di natura strategica o operativa.
Ad esempio, nel settore energetico l’Autorità fa riferimento ai Piani decennali di sviluppo della rete di trasmissione per l’energia elettrica e della rete di trasporto del gas naturale, sottoposti alla valutazione e al monitoraggio da parte di ARERA, ma anche ai Piani per la resilienza e lo sviluppo delle reti di distribuzione elettrica, introdotti da alcuni anni nella regolazione dell’Autorità.
Nel settore idrico, il legislatore ha assegnato ad ARERA la verifica della corretta redazione delle programmazioni elaborate su base locale (tenuto conto anche della coerenza dei Piani d’ambito con la pianificazione regionale e provinciale di settore), e le ha più di recente attribuito una funzione di monitoraggio dell’attuazione degli interventi ricompresi nella sezione “acquedotti” del Piano Invasi, ovvero con riferimento ai quali siano state concesse le garanzie del menzionato Fondo.
ARERA indica quindi esigenze e fabbisogni di carattere trasversale ai diversi settori regolati dall’Authority coerenti con gli obiettivi indicati dal Recovery Fund.
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Innovazione e digitalizzazione
La promozione di soluzioni innovative, attraverso sperimentazioni in campo e di scala adeguata, è un primo passo già compiuto nel settore elettrico e in corso di applicazione anche al settore gas che, in prospettiva, potranno essere estese in generale ai settori ambientali.
Con riferimento alla digitalizzazione, un tema di valenza trasversale riguarda gli strumenti e la qualità dei servizi relativi alla misura (smart metering), strumento fondamentale a garanzia della correttezza delle transazioni commerciali, a beneficio degli operatori e dei clienti/utenti finali.
Integrazione dei sistemi e sostenibilità economica e ambientale
Con riferimento ai settori dell’energia elettrica e del gas naturale (trasmissione elettrica, trasporto gas, distribuzione elettrica e gas, misura elettrica e gas, GNL e stoccaggio gas), lo sviluppo delle infrastrutture dovrà tenere debito conto dei nuovi elementi di contesto, assicurando che i costi d’investimento siano efficienti e sostenibili, che le priorità d’intervento degli operatori siano allineate alle esigenze del sistema e che i livelli di qualità del servizio convergano in tutte le aree del Paese allineati verso quelli delle aree meglio servite.
Grande importanza in questo contesto riveste anche l’integrazione del sistema elettrico e quello del gas, oggi gas naturale e in futuro idrogeno, al fine di sfruttare al meglio le opportunità che le differenti tecnologie rendono disponibili; in tale ottica rientra il ruolo degli investimenti in capacità di accumulo di gas naturale e nelle tecnologie di trasformazione da una forma energetica all’altra.
Secondo l’Authority è essenziale valutare la sostenibilità ambientale ed economica delle diverse tecnologie disponibili, in una logica di analisi costi-benefici, soprattutto in un contesto in rapida e continua evoluzione per effetto della diffusione delle fonti rinnovabili non programmabili, della generazione distribuita, nonché del progressivo venir meno degli impianti programmabili.
Flessibilità e resilienza delle reti e dei sistemi energetici ed ambientali
Con riferimento ai possibili interventi da promuovere nel settore specifico dell’energia elettrica, è necessario individuare puntualmente le infrastrutture effettivamente necessarie, favorendo soluzioni flessibili, che contemperino le esigenze di energia per lo sviluppo industriale con la vita utile degli investimenti infrastrutturali e la loro coerenza con il processo di decarbonizzazione.
È essenziale che la pianificazione e il successivo sviluppo infrastrutturale dei diversi comparti della filiera energetica (produzione, accumulo, trasmissione, distribuzione, vendita e flessibilità della domanda) avvenga in modo coordinato, sia nei tempi sia nella scelta degli investimenti e della loro localizzazione, al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi al minimo costo.
Gli investimenti nel settore idrico
Per il servizio idrico integrato emerge l’esigenza di sviluppare e di rafforzare un sistema infrastrutturale idoneo a promuovere sostenibilità e resilienza.
ARERA suggerisce di consolidare il sostegno delle infrastrutture idriche, individuando strumenti (semplificazioni, incentivi e strumenti finanziari) che favoriscano il superamento delle criticità che attualmente ostacolano l’ammodernamento delle reti e degli impianti esistenti, assicurando, tra l’altro, coerenza tra il costo del servizio e il livello di qualità dello stesso.
Per assicurare un efficace utilizzo delle risorse disponibili e privilegiare l’individuazione di opere di rilevanza strategica sul territorio nazionale, l’Autorità ha avviato il procedimento per l’individuazione del secondo elenco degli interventi necessari e urgenti per il settore idrico ai fini dell’aggiornamento della sezione “acquedotti” del Piano nazionale, con l’obiettivo di definire un’unica pianificazione basata su un programma pluriennale per il periodo 2021-2028.
In tutto, sono pervenute proposte (da parte di Enti di governo dell’ambito e delle Regioni) di progetti/interventi, per un totale di circa 10 miliardi di euro già corredate, tra l’altro, da un cronoprogramma recante i tempi di attuazione degli stessi e dall’indicazione delle relative modalità di attuazione, che potrebbero dunque essere valutate anche ai fini della verifica dell’ammissibilità nell’ambito del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza.