Emilia-Romagna: LR 7-2014, semplificazione delle norme per le imprese

SemplificazioneIn vigore dal 12 luglio la 'legge comunitaria regionale n. 7/2014', che introduce semplificazioni all’attuale normativa dell'Emilia-Romagna in diversi ambiti: dall'energia al sistema fieristico, dal commercio al turismo.

Il provvedimento modifica la disciplina regionale adattandola alle disposizioni contenute in una serie di atti dell’Unione europea.

Energia

Tra le novità, la definizione di modalità e strumenti da parte della Regione Emilia-Romagna per consentire il conseguimento degli obiettivi in materia di utilizzo di energia da fonti rinnovabili, come previsto dal decreto cosiddetto “burden sharing”, che assegna a ogni Regione e Provincia autonoma degli obiettivi in termini di sviluppo delle rinnovabili e stabilizzazione dei consumi energetici.

In tal senso, l'Emilia-Romagna assume come minimi gli obiettivi definiti a livello nazionale relativamente al consumo finale lordo di energia della Regione coperto da fonti energetiche rinnovabili, cioè il 17% entro il 2020.

Il testo intende inoltre ridisegnare l’approccio metodologico per garantire il contenimento dei consumi energetici in Emilia-Romagna. Fra le misure previste, l'obbligo per le grandi imprese di promuovere diagnosi energetiche obbligatorie con cadenza quadriennale e di adottare, entro il 2016, i sistemi di contabilizzazione e termoregolazione negli edifici dotati di impianti centralizzati, affinché gli utenti finali possano pagare solo quanto effettivamente consumano rispetto al fabbisogno complessivo dello stabile.

Sistema fieristico regionale

In linea con la direttiva europea Servizi, nota anche come Bolkestein (2006/123/CE), la Regione introduce misure volte alla semplificazione e al miglioramento delle procedure di autorizzazione da parte della pubblica amministrazione per l’esercizio di attività di prestazione di servizi.

Commercio e attività produttive

Tra le principali novità introdotte dalla legge n. 7/2014, l’abolizione dei parametri numerici che vincolavano le nuove aperture di pubblici esercizi, fatta eccezione per i negozi delle zone soggette a tutela dove, invece, resta necessario il rilascio della autorizzazione comunale a causa della prevalenza degli obiettivi di tutela del patrimonio artistico, storico e architettonico.

La Regione prevede poi una semplificazione amministrativa in fase di avvio di nuove attività: sarà sufficiente presentare una “Scia” (segnalazione certificata di inizio attività) al Comune, ma non sarà necessario attendere risposte o autorizzazioni per iniziare concretamente il lavoro. Inoltre, i requisiti professionali richiesti saranno uguali in tutte le Regioni, consentendo così agli operatori una maggiore mobilità territoriale.

Novità anche sul piano della gestione delle attività: si potrà nominare un responsabile anche nelle imprese individuali (e non solo, com'era finora, per le società) e la gestione di un reparto potrà essere affidata a terzi. Le imprese stagionali potranno poi decidere liberamente i periodi di apertura e cambiarli anche in itinere tramite una semplice comunicazione al Comune.

Per quanto riguarda le medie e grandi strutture di vendita, la pianificazione urbanistica resterà lo strumento con cui gli amministratori definiscono le scelte di sviluppo per il loro territorio, ma è abolito il limite quantitativo di superficie per le grandi strutture in modo da garantire una maggiore certezza per gli operatori e gli investimenti.

Turismo

Il testo prevede l’istituto della ‘Scia’ per l’apertura di agenzie di viaggio, in sostituzione del più complesso regime autorizzatorio vigente. Fra le novità che riguardano questa tipologia di imprese, inoltre, l’abrogazione del deposito cauzionale, il superamento del divieto di svolgimento di attività accessorie in locali indipendenti e la possibilità di operare anche in via telematica.

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Legge regionale comunitaria 7/2014