Addio bonus cultura 18app, in arrivo due nuove carte per i giovani

Bonus cultura 2023 - Foto di George Milton da PexelsCon la legge di Bilancio 2023 il bonus cultura per i diciottenni, noto anche come 18app, viene sostituito da due nuovi strumenti per incentivare le nuove generazioni ai consumi culturali. Ecco come funzionano i contributi per i giovani.  

Cosa prevede la legge di Bilancio 2023

Nonostante l'impatto positivo che il bonus cultura ha riscontrato sin dalla sua istituzione nel 2016, la prima Manovra del Governo Meloni ha deciso di rivederne completamente la struttura per renderla più efficiente e moderna. 

Per questo, a partire dal 2023 la card 18app lascia il posto a due nuovi strumenti: la Carta della cultura giovani e la Carta del merito. Le due Carte sono cumulabili e sono concesse nel rispetto del limite massimo di spesa di 190 milioni di euro annui a decorrere dal 2024.

Bonus cultura, come funzionano la Carta cultura giovani e la Carta del merito?

La Carta della cultura giovani è destinata a tutti i residenti nel territorio nazionale in possesso, se necessario, di permesso di soggiorno in corso di validità, appartenenti a nuclei familiari con indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 35mila euro. Il bonus è assegnato e utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento dei 18 anni.

Possono richiedere la Carta del merito, invece, i giovani che hanno conseguito il diploma finale presso istituti di istruzione secondaria superiore o equiparati a non più di 19 anni e con una votazione di almeno 100 centesimi. In questo caso il voucher è fruibile nell’anno successivo a quello del conseguimento del titolo. 

Entrambi gli strumenti hanno lo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni alla cultura, concedendo loro dei contributi per accedere ad una serie di attività. Tra queste l’acquisto di biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale, musica registrata, prodotti dell’editoria audiovisiva, titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali, ma anche per sostenere i costi relativi a corsi di musica, di teatro, di danza o di lingua straniera.

Le somme assegnate con le Carte non costituiscono reddito imponibile del beneficiario e non rilevano ai fini del computo del valore dell’ISEE.

Un successivo decreto del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dell’istruzione e del merito, definirà gli importi nominali da assegnare alle carte, nel rispetto del limite di spesa, nonché i criteri e le modalità di attribuzione e di utilizzo della Carta della cultura giovani e della Carta del merito.

"Verranno anche rafforzati i meccanismi anti-truffe, per dire definitivamente addio alle frodi, che la Guardia di Finanza ha quantificato in circa 17 milioni di euro, una cifra considerevole", ha spiegato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel comunicato stampa dello scorso 21 dicembre.

La violazione delle regole attuative può comportare la disattivazione della carta, la cancellazione dall’elenco delle strutture, imprese o esercizi commerciali accreditati, il diniego di accredito o il recupero delle somme non rendicontate correttamente o utilizzate per spese inammissibili, nonché in via cautelare alla sospensione dell’erogazione degli accrediti oppure alla sospensione dall’elenco dei soggetti accreditati.

Per i trasgressori, inoltre, c’è una sanzione di importo compreso tra 10 e 50 volte la cifra indebitamente percepita o erogata, comunque non inferiore a mille euro. Nei casi più gravi, il prefetto può sospendere l’attività della struttura, impresa o esercizio commerciale anche fino a 60 giorni.

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