Aiuti di stato, limiti più alti per le imprese italiane
Il decreto Sostegni ter, che oggi inizia l'iter in commissione Bilancio al Senato, adegua il regime "ombrello" italiano per supportare le aziende nel contesto dell'emergenza Covid-19 alle modifiche apportate dalla Commissione Europea relativamente al Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato.
Recovery Plan: come funziona il controllo sugli aiuti di Stato
Con la Decisione C(2022) 171 Final dell’11 gennaio 2022 la Commissione europea ha approvato il prolungamento del regime italiano "ombrello" a sostegno dell'economia sullo sfondo dell'emergenza del coronavirus, con il parallelo incremento dei massimali di aiuti di Stato concedibili a ciascuna impresa.
Successivamente, quindi, il decreto Sostegni ter ha recepito le modifiche apportate da Bruxelles, adeguando quanto previsto dal decreto Rilancio (dl n. 34/2020) in relazione agli aiuti concessi da Regioni, Province autonome, altri enti territoriali e Camere di Commercio sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali o altre misure quali garanzie e prestiti.
Aiuti di stato, nel decreto Sostegni ter massimali più alti per le imprese
A seguito dell’approvazione definitiva dello scorso 11 gennaio della proroga fino al 30 giugno 2022 del piano adottato dall’Italia in linea con il Temporary Framework sugli aiuti di Stato, il nuovo provvedimento economico nazionale adegua i massimali previsti per la concessione degli aiuti Covid alle imprese.
In particolare, il massimale degli aiuto di importo limitato alle imprese - adottato ai sensi della sezione 3.1 del Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato - passa da 1,8 milioni di euro a 2,3 milioni di euro. Non dovrà superare la nuova soglia il valore nominale totale delle sovvenzioni dirette, delle agevolazioni fiscali o altre forme di sostegno per ciascuna impresa, al lordo di imposte o altri oneri.
Per le imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacultura, il limite degli aiuti di Stato concedibili viene portato da 270mila euro a 345mila euro. Per le imprese agricole invece si passa da 225mila euro a 290mila euro.
È stato inoltre elevato da 10 a 12 milioni di euro per impresa l'importo massimo degli aiuti di cui alla sezione 3.12 del Temporary Framework. Si tratta degli aiuti che possono contribuire alla copertura dei costi fissi non coperti dalle entrate per le imprese particolarmente colpite dalla crisi conseguente alla pandemia, con perdite di fatturato pari ad almeno il 30% nel periodo compreso tra il 1° marzo 2020 e il 30 giugno 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Regime "ombrello" italiano prorogato a giugno 2022
A gennaio 2022, l'Italia ha notificato a Bruxelles la proroga della durata del regime nazionale fino al 30 giugno 2022 e, parallelamente, alcuni cambiamenti allo schema di aiuti. Nello specifico, sono stati introdotti:
- un aumento del bilancio a disposizione del regime di aiuto pari a ulteriori 2,5 miliardi di euro, quindi da 12,5 miliardi a 15 miliardi di euro;
- un aumento del massimale di aiuto per beneficiario, in linea con il quadro temporaneo modificato in data 18 novembre 2021.
In considerazione di questo regime rettificato, la Commissione ha concluso che lo stesso risulta "necessario, appropriato e proporzionato" per porre rimedio a un grave squilibrio economico del Paese membro, combattere l'emrgenza sanitaria e contribuire ad affrontare le esigenze di produzione europee comuni nell'attuale contesto di crisi.
Aiuti di stato, le precedenti modifiche al regime italiano
Ad aprile 2021, l'Italia ha notificato le seguenti modifiche al regime:
- la proroga della durata del regime fino al 31 dicembre 2021;
- un aumento del bilancio del regime, di ulteriori 2,5 miliardi di euro, da 10 miliardi di euro a 12,5 miliardi di euro;
- un aumento dei massimali per importi limitati di aiuto a 225mila euro per impresa attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli (precedentemente 100mila euro); 270mila euro per azienda attiva nel settore della pesca e dell'acquacoltura (precedentemente 120mila euro) e 1,8 milioni di euro per azienda attiva in tutti gli altri settori (precedentemente 800mila euro) in linea con l'ultima modifica del quadro temporaneo;
- un aumento del massimale di aiuto per sostenere i costi fissi non coperti, a 10 milioni di euro per beneficiario (precedentemente 3 milioni di euro).
Considerato questo regime implementato, Bruxelles ha concluso che lo stesso, così come modificato, risulta "necessario, appropriato e proporzionato" per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia dello Stato membro, in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), e l'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), TFUE e le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.
L'originale regime "ombrello" italiano
A maggio 2020, l'Italia ha notificato alla Commissione UE, nell'ambito del quadro temporaneo, un regime "ombrello" da 9 miliardi di euro che consente alle Regioni italiane, alle Province autonome, altri enti territoriali e alle Camere di commercio di fornire supporto alle aziende di tutte le dimensioni, compresi i lavoratori autonomi, le piccole e medie imprese (PMI) e le grandi aziende.
Il sostegno pubblico può essere concesso tramite:
- sovvenzioni dirette, garanzie su prestiti e tassi di interesse agevolati per prestiti;
- aiuti alla ricerca e allo sviluppo (R&S) relativi al coronavirus, volti alla costruzione e al potenziamento di strutture per lo sviluppo di test e prodotti quali medici, trattamenti e dispositivi di protezione correlati al Covid-19;
- sussidi salariali per i dipendenti per evitare licenziamenti durante l'epidemia di coronavirus.
Il regime di aiuti vuole sostenere le aziende che incontrano difficoltà a causa della perdita di reddito e liquidità risultanti dall'impatto economico dell'epidemia di coronavirus. In particolare, aiuta le imprese a coprire i bisogni immediati di capitale circolante o le esigenze di investimento. Vengono anche promosse e sostenute la ricerca e la produzione di prodotti correlati al Covid-19.