Bando Investimenti sostenibili 4.0: le cose da sapere e gli errori da evitare

Investimenti sostenibili 4.0 - Foto di Arek Socha da Pixabay Alcuni consigli utili per le imprese che intendono partecipare al bando Investimenti sostenibili 4.0, la misura da 400 milioni di euro a sostegno dei nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili nelle Regioni meno sviluppate che oggi entra nel vivo.

Il bando Investimenti sostenibili 4.0

Dal 18 ottobre è possibile inviare le domande compilate per accedere al sostegno previsto dal bando Investimenti sostenibili 4.0, che finanzia programmi di investimento coerenti con il piano Transizione 4.0 e in linea con i principi e la disciplina in materia di tutela dell’ambiente. 

Un webinar organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) – Direzione Generale per gli Incentivi alle Imprese nell’ambito della promozione del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale (PN RIC) 2021-2027 e le FAQ predisposte da Invitalia aiutano a capire come accedere alle opportunità offerte dall’avviso evitando gli errori più comuni. 

Quali aziende possono partecipare al bando?

Alle agevolazioni possono accedere le micro, piccole e medie imprese ubicate nei territori delle “Regioni meno sviluppate” (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna), ma anche le imprese non residenti nel territorio italiano, in quanto prive di sede legale o secondaria, possono presentare domanda di accesso alle agevolazioni purché costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza e iscritte nel relativo Registro delle imprese.

Le aziende non residenti nel territorio italiano, tuttavia, dovranno dimostrare la disponibilità dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento nei territori delle Regioni meno sviluppate.

Fatte queste premesse generali le FAQ di Invitalia specificano che i programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività economiche:

  • attività manifatturiere (sez. C classificazione delle attività economiche Ateco 2007), ad eccezione dei divieti e limitazioni inerenti al settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonché della produzione della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche;
  • servizi alle imprese, con alcuni limiti previsti dall’allegato 4 del bando per quelle di cui ai Codici Ateco 37.00.00, 38.10.00 e 38.30.00.

Cosa finanzia il bando Investimenti sostenibili 4.0?

Sono 4 le tipologie di intervento sostenute dal bando Investimenti sostenibili 4.0: 

  1. Ampliamento della capacità di un’unità produttiva esistente;
  2. Realizzazione di una nuova unità produttiva;
  3. Diversificazione della produzione funzionale ad ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza di un’unità produttiva esistente;
  4. Cambiamento fondamentale del processo di produzione di un'unità produttiva esistente.

I programmi d’investimento che le imprese possono presentare devono prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0, ben illustrate dalla slide prodotta da MIMIT- DGIAI – PN RIC 2021-2027.

Slide WEBINAR MIMIT- DGIAI – PN RIC 2021 - 2027

 

Ma c’è un punto importante da sottolineare: l’ammontare delle spese riconducibili a tali tecnologie deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma.

Ma cosa significa “preponderante”? Nel rispondere alle domande poste nel corso del webinar è stato chiarito che sul totale investimenti e delle spese previste l’impresa deve garantire almeno una quota superiore al 50% di mobilizzazioni che includano l’acquisizione di tecnologie abilitanti, in modo da rendere l’investimento tecnologico e migliorare i livelli di efficienza all’interno dell’impresa.

Accanto alla componente digital il bando prevede un accento sul green. Ovvero, i programmi di investimento possono essere caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, se volti al raggiungimento di obiettivi climatici, vale a dire “mitigazione dei cambiamenti climatici” e “adattamento ai cambiamenti climatici”, e/o alla transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare e/o alla promozione dell’efficienza energetica dell'impresa (come illustrato nelle slide MIMIT- DGIAI – PN RIC 2021 - 2027 seguenti).

 Slide WEBINAR MIMIT- DGIAI – PN RIC 2021 - 2027

Slide WEBINAR MIMIT- DGIAI – PN RIC 2021 - 2027

Quali spese sono coperte dal bando?

Sul piano economico, i progetti dovranno prevedere spese comprese tra 750mila e 5 milioni di euro e comunue non superiori al 70% del fatturato dell'ultimo bilancio approvato e depositato.

Tali spese devono essere strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento e riguardare: 

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili, se funzionali alla realizzazione dei programmi d'investimento ammissibili;
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni in “macchinari, impianti e attrezzature”
  • acquisizione di certificazioni ambientali: EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001; Etichette di tipo I ai sensi di ISO 14024 |es. Ecolabel; Etichette di tipo III ai sensi di ISO 14025 |es. EPD.
  • spese per servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie, nei limiti del 5% dell’importo delle spese ammissibili relative ai beni “macchinari, impianti e attrezzature” e “programmi informatici e licenze”. Tali spese sono ammissibili se relative all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti;
  • diagnosi energetica nei limiti del 3% sul totale delle spese ammissibili, se il programma include almeno una misura atta a migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa e l’effettuazione della diagnosi non costituisce un adempimento obbligatorio per l’impresa.

Il programma di investimento può riguardare più sedi? 

Si, solo nel caso in cui le sedi operative, localizzate nelle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno esercitino la stessa attività economica (Codice Ateco) a cui è finalizzato il programma di investimento, determinando, nel loro insieme, un’unica struttura produttiva dotata di autonomia tecnica, organizzativa, gestionale e funzionale.

Le FAQ predisposte da Invitalia specificano che l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo può avvenire in siti, comunque nella disponibilità dell’impresa alla data di presentazione della domanda e ubicati nei territori delle Regioni meno sviluppate, diversi da quelli in cui si svolge il processo produttivo solo nel caso in cui si tratti di impianti direttamente interconnessi all’utenza riferita a questi ultimi con un collegamento diretto di lunghezza non superiore ai limiti di legge e ai quali non possono essere allacciate utenze diverse.

Infine, si legge ancora nelle FAQ, occorre mantenere le immobilizzazioni agevolate, per almeno tre anni dalla data di erogazione dell’ultima quota delle agevolazioni o, se successiva, dalla data di installazione dell’ultimo bene agevolato, nel territorio della regione in cui è ubicata l’unità produttiva agevolata. 

Alcune cose da sapere sul bando Investimenti sostenibili 4.0

Nel corso del webinar sono stati forniti alcuni consigli utili alle imprese che intendono partecipare al bando. 

In primis in merito ai criteri seguiti dal Ministero per finanziare i progetti: viene data priorità con punteggio aggiuntivo ai programmi in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità ambientale definiti dall’Unione europea. Quindi sono valorizzati i programmi volti a conseguire: 

  • transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;
  • miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa;
  • raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’Unione europea;
  • adesione ad un sistema di gestione ambientale.

Altra informazione importante per le imprese è quella relativa al cumulo del sostegno previsto dal bando con altre misure che non rientrano negli aiuti di stato, come il credito d’imposta per investimenti 4.0. Nel corso del webinar è stato chiarito che il cumulo non deve portare al superamento del costo del bene e dei limiti delle intensità massime previste dal Regolamento GBER, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive. 

Le agevolazioni del bando Investimenti Sostenibili 4.0 non sono cumulabili con la "Nuova Sabatini" e con il "Credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno".

Gli errori da evitare

Infine, sono stati indicati alcuni errori che spesso ricorrono nella presentazione delle domande e dei progetti, con focus soprattutto sulla documentazione di accesso e sui preventivi allegati. 

In merito alla documentazione, gli errori da evitare riguardano soprattutto:

  • la descrizione parziale del livello di impatto delle tecnologie previste;
  • l’incompletezza della documentazione per certificazione antimafia e del prospetto dei parametri dimensionali in presenza di imprese associate e/o collegate;
  • l’incongruenza tra dati contabili dichiarati dall’impresa e depositati 
  • l’incongruenza tra le spese riportate nella Domanda di Agevolazione e quelle riportate nel piano di Investimento.

Il secondo gruppo di errori, relativi ai preventivi allegati, include:

  • la sottoscrizione per accettazione di condizioni contrattuali nell’ambito del preventivo di spesa; 
  • il possibile ricorso al sistema della locazione finanziaria in alternativa all'acquisizione diretta; 
  • le spese relative ai costi di funzionamento e alla formazione, anche laddove strettamente riferita alle immobilizzazioni previste dal programma.

Come funziona la procedura informatica per la trasmissione delle domande? 

Le domande possono essere invitate tramite l’apposita sezione “Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027” del sito web di Invitalia.

A partire dal 20 settembre le aziende potevano procedere alla compilazione della domanda; dalle ore 10.00 del 18 ottobre è possibile inviare le domande compilate.

In tale fase, sono previste le seguenti attività:

  • accesso dell’impresa proponente alla procedura informatica;
  • inserimento da parte dell’impresa proponente, e ai fini della formale presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni, del “codice di predisposizione domanda” rilasciato al termine della procedura di compilazione; 
  • rilascio dell’attestazione di avvenuta presentazione della domanda, in formato pdf immodificabile, da parte della procedura informatica.

Le slide del webinar sul bando Investimenti Sostenibili 4.0

Le FAQ di Invitalia

Foto di Arek Socha da Pixabay