Friuli Venezia Giulia: Programma di Sviluppo Rurale - PSR 2014 - 2020 e biennio 2021-22
Il Programma di Sviluppo Rurale 2014 - 2020 della Regione Friuli Venezia Giulia promuove sostenibilità e produttività, tutela dell'ambiente naturale e imprenditorialità agricola, valori della ruralità ed esigenze di sviluppo territoriale
Aggiornamento: Delibera 1473 del 24 settembre 2021 - Via libera alla Versione 11 del PSR 2014-2020, con la proroga del Programma per il biennio 2021-2022.
Obiettivi e priorità
Gli obiettivi del PSR 2014-2020 sono:
- competitività del settore agricolo,
- tutela dell’ambiente, del territorio e contrasto ai cambiamenti climatici
- sviluppo territoriale
Le priorità, invece, sono:
- promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali;
- potenziare in tutte le regioni la redditività delle aziende agricole e la competitività dell'agricoltura in tutte le sue forme e promuovere tecnologie innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste;
- promuovere l’organizzazione della filiera alimentare, comprese la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi;
- preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura;
- incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale;
- adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
Territorio
Il territorio regionale è stato classificato, utilizzando i parametri indicati nell’Accordo di partenariato in quattro tipologie di aree rurali:
- Aree urbane e periurbane (aree A): corrispondono ai quattro capoluoghi di Provincia, nei quali risiede il 31,60 % della popolazione regionale, e coprono il 2,90 % del territorio regionale. Quali centri urbani, sono caratterizzati da una significativa presenza del terziario e da una discreta attività manifatturiera, ma non escludono le attività del settore primario: in alcuni casi la “campagna” si spinge fino a lambire gli abitati stessi; nel caso di Trieste, alcune aziende agricole si ritrovano inglobate nel tessuto residenziale.
- Aree rurali ad agricoltura intensiva (aree B): corrispondono alle aree di pianura che presentano una caratterizzazione di rurale, relativamente rurale o anche di rurale urbanizzato. Coprono un’ampia porzione di territorio regionale, pari al 36,90 %, sono contraddistinte da una elevata densità abitativa, pari al 46,90 % della popolazione regionale.
- Aree rurali intermedie (aree C): questa categoria copre il 17,70 % del territorio regionale e ospitano il 16,00 % della popolazione totale. In essa sono ricomprese le aree di collina. Sulla base dei dati demografici ed economici presenta molte similitudini con la pianura, ma dal punto di vista della pratica agricola e assimilabile alla montagna. Per le sue particolari condizioni climatiche e podologiche, infatti, in questa fascia avviene la progressiva transizione tra le colture intensive, prevalentemente seminativi, e le colture permanenti, prevalentemente vigneti. Il bosco comincia a coprire superfici significative, soprattutto nella forma di conduzione a ceduo. È in questa fascia che cominciano a farsi sentire i primi svantaggi naturali per il settore agricolo.
- Aree rurali con problemi di sviluppo (aree D): in questa categoria rientrano 58 dei 217 Comuni della Regione, per una superficie territoriale pari al 42,50 %, mentre la popolazione residente, nel 2012, è pari ad appena il 5,4% del totale regionale. Sono caratterizzate, infatti, da una bassissima densità demografica (33 ab/kmq) e da un consistente processo di spopolamento. Corrispondono alla zona altimetrica della montagna.
Rispetto a tale classificazione la sola area del Carso, con caratteristiche peculiari, sia fisiche che socioeconomiche, è stata suddivisa nelle seguenti sotto aree:
- Aree urbane – sotto area del Carso A1
- Aree rurali ad agricoltura intensiva – sotto area del Carso B1
- Aree rurali intermedie – sotto area del Carso C1
In particolare per la zonizzazione del Comune di Trieste si fa riferimento alla Legge regionale 33/2002.
Misure
Il programma prevede le seguenti misure:
- M01 - Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione
- M02 - Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole
- M03 - Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
- M04 - Investimenti in immobilizzazioni materiali
- M06 - Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese
- M07 - Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali
- M08 - Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste
- M09 - Costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori
- M10 - Pagamenti agro-climatico-ambientali
- M11 - Agricoltura biologica
- M12 - Indennità Natura 2000 e indennità connesse alla direttiva quadro sulle acque
- M13 - Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici
- M14 - Benessere degli animali
- M16 - Cooperazione
- M19 - Sostegno allo sviluppo locale LEADER - (SLTP - sviluppo locale di tipo partecipativo)
Per il biennio 2021-22, sono state apportate delle modifiche al programma:
- modifica dei tipi di intervento da attivare nel corso del periodo transitorio con l’impiego delle risorse aggiuntive EURI (poco più di 14.000.000 di euro), per favorire la ripresa economica, un rafforzamento e una maggiore resilienza del settore e perseguire al contempo gli obiettivi ambientali e climatici del programma, prevedendo l’applicazione delle aliquote di contribuzione più elevate nel caso degli investimenti, volte proprio ad avvantaggiarne la realizzazione;
- introduzione un tipo di intervento (4.1.5 - Miglioramento dell’uso e della gestione delle risorse idriche da parte delle aziende agricole) da sostenere con le risorse EURI per incentivare un significativo miglioramento dell’uso e della gestione delle risorse idriche da parte delle aziende agricole, con l’obiettivo di conseguire un importante quanto urgente risparmio di acqua;
- aggiornamento misure a superficie al fine di dare avvio, nel periodo della transizione, a un nuovo ciclo di impegni pluriennali agro-climatico-ambientali e per la conversione e il mantenimento dell’agricoltura biologica, della durata di tre anni anziché dei consueti cinque, in conformità a quanto previsto dal regolamento (UE) 2020/2220.
Risorse
Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Friuli Venezia Giulia dispone di 296.110.000 euro, dei quali 127.692.000 euro provenienti dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
Le risorse finanziarie assegnate al PSR per il biennio 2021-2022, prevedono una dotazione ordinaria del FEASR pari a circa 92.000.000 di spesa pubblica, di cui 39.800.000 di euro di risorse FEASR.
Aggiornamenti
La Commissione Europea, con Decisione di esecuzione C(2016)8355 del 5 dicembre 2016, ha approvato la richiesta di modifica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Friuli Venezia Giulia, richiesta dall'Autorità di Gestione in data 15 novembre 2016.
La Commissione Ue ha approvato il 24 settembre 2015 il Programma di Sviluppo Rurale 2014 - 2020 della Regione Friuli Venezia Giulia.
Con la legge regionale n. 1-2017 sono state approvate 'Norme urgenti in materia di finanziamenti a valere sulle misu- re del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 e riconoscimento debiti fuori bilancio'.
Con DGR n. 1329 del 17 luglio 2017, la Giunta regionale ha preso atto della versione 4 del PSR, approvata dalla Commissione Europea con Decisione di esecuzione C(2017) 3680 del 23 maggio scorso.
Con Decreto n. 0229/Pres del 4 ottobre 2017, pubblicato sul Bur n. 42 del 18 ottobre 2017, è stato modificato il regolamento di attuazione.
Con DGR n. 2375 del 1° dicembre 2017, la Giunta regionale ha preso atto della versione 5 del PSR, approvata dalla Commissione Europea con DecisioneC(2017) 7706 final del 14 novembre 2017.