MSE: la relazione 2014 sulle start up innovative

Start up - Author: Sanofi Pasteur / photo on flickr A febbraio le start up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese hanno raggiunto quota 1719. Lo rivela la relazione 2014 del Ministero dello Sviluppo economico sull'attuazione delle norme in materia di start up introdotte dal decreto-legge n. 179/2012 (Decreto Crescita 2.0).

Le novità del DL n. 179/2012

Il Decreto Crescita 2.0 ha introdotto una definizione di start up innovativa e ha previsto una serie di agevolazioni a favore di questo tipo di imprese.

Per essere qualificate come start up innovative le neo-imprese devono:

  • destinare almeno il 15% delle proprie spese ad attività di ricerca e sviluppo, oppure
  • avere un team composto per almeno un terzo da dottorandi o dottori di ricerca o da personale che ha svolto attività di ricerca per almeno tre anni o da persone in possesso di laurea magistrale, oppure
  • essere proprietarie o depositarie o licenziatarie di un brevetto o titolari di un programma per elaboratore originario registrato.

Le start up innovative e gli incubatori certificati devono registrarsi nelle apposite sezioni speciali del Registro delle imprese presso le Camere di Commercio.

Per beneficiare delle misure di sostegno, le start up devono:

  • essere operative da meno di quattro anni;
  • avere la sede principale in Italia;
  • avere meno di 5 milioni di euro di fatturato;
  • non distribuire utili;
  • avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente l’innovazione tecnologica;
  • non essere costituite da una fusione o scissione societaria.

Tra le misure a loro favore figurano:

  • l'abbattimento degli oneri per l’avvio d’impresa,
  • agevolazioni in materia di contratti di lavoro,
  • accesso prioritario al credito d'imposta pari al 35% del costo aziendale sostenuto per le assunzioni a tempo indeterminato, anche con contratto di apprendistato,
  • incentivi fiscali per gli investimenti in start up provenienti da aziende e privati per gli anni 2013, 2014, 2015 e 2016,
  • l’introduzione dell'equity crowdfunding,
  • l'accesso semplificato, gratuito e diretto al Fondo Centrale di Garanzia,
  • sostegno ad hoc nel processo di internazionalizzazione da parte dell’Agenzia ICE.

Relazione 2014

Questa la distribuzione territoriale delle 1719 start up innovative iscritte al Registro delle imprese al mese di febbraio:

  • il 30% nel Nord-Ovest,
  • il 28% nel Nord-Est,
  • il 23% al Centro,
  • il 19% nell’Italia meridionale e insulare.

Per quanto riguarda i settori, il 78% delle startup innovative opera nel comparto dei servizi, il 18% nell'industria e nell'artigianato, il 4% nel commercio.

Tra le misure nei piani del Governo, ha anticipato il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi presentando il rapporto, “il lancio del programma Italia Startup Visa, il cui obiettivo è la semplificazione del meccanismo di concessione di visti per i cittadini extra-Ue che intendono avviare una start up innovativa in Italia".

Photo credit: Sanofi Pasteur / Foter / Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

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Relazione 2014 sulle start up innovative