MISE, riaprono le candidature per Italia Startup Visa e Startup Hub
Riparte Italia Startup Visa, il programma strategico promosso dal Ministero dello sviluppo economico per attrarre imprenditori innovativi da tutto il mondo nel nostro Paese. Ecco come funziona lo strumento e le procedure per presentare la propria candidatura per un visto d'ingresso in Italia.
SMAU 2022, una vetrina europea per le startup innovative italiane
A fronte di mercati sempre più integrati e una concorrenza internazionale sempre più accesa, ogni Paese per essere competitivo dal punto di vista dell'innovazione deve mettere in atto delle policy capaci si promuove l'integrazione di forza lavoro altamente qualificata.
Considerando che la concessione del visto d’ingresso rappresenta un passaggio imprescindibile per consentire un libero flusso di talento e competenze, le procedure amministrative lente e farraginose possono costituire un ostacolo significativo alla mobilità degli imprenditori innovativi: il programma Italia Startup Visa affronta questa problematica, introducendo un iter bilingue, digitale, centralizzato e accelerato.
Cos'è Italia Startup Visa?
Lo strumento va inquadrato nell'ambito del piano Destinazione Italia, che aveva individuato nello snellimento delle procedure per la concessione dei visti una leva strategica per lo sviluppo dell'innovazione in Italia e aveva previsto l'accesso a un visto startup per chi sceglie di costituire una nuova impresa innovativa in Italia, Startup Visa appunto.
Si tratta di visto destinato a cittadini stranieri extra-Ue che intendono avviare sul territorio italiano una startup innovativa e che dispongono di risorse finanziarie dedicate alla startup non inferiori a 50mila euro, provenienti da fondi propri dell’investitore, finanziamenti da parte di fondi di venture capital, imprese, o altri investitori terzi, inclusi i finanziamenti rilasciati da enti governativi o non-governativi italiani o stranieri.
Stesse procedure e identica documentazione sono richieste per accedere a Italia Startup Hub: il cittadino straniero, già in possesso di regolare permesso di soggiorno, inclusi i permessi per studio, tirocinio e formazione, che intende restare in Italia per avviare una startup potrà procedere alla sua conversione in un permesso di soggiorno per lavoro autonomo startup senza tornare al paese d’origine per l’apposito visto.
Nel costituire l’impresa, la candidatura può essere supportata, anche finanziariamente, dagli incubatori certificati, ossia società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, che sostengono la nascita e lo sviluppo di starup innovative mediante l’offerta di servizi di incubazione fisica.
Startup, come richiedere il visto per lavoro autonomo
Le Linee Guida, pubblicate dal MISE in versione aggiornata il 25 gennaio 2022, prevedono per l’ottenimento del visto di ingresso e del permesso di soggiorno tre distinte fasi.
La procedura ha inizio con l’invio della candidatura. Il cittadino non UE invia all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. un modulo di candidatura compilato e l’attestazione riguardante il possesso di una disponibilità finanziaria non inferiore a 50mila euro, da impiegare per la costituzione della nuova startup innovativa, unitamente al passaporto.
Concluso il controllo preliminare, la fase istruttoria prosegue con l’invio della documentazione all’organo preposto per la valutazione, il Comitato tecnico Italia Startup Visa, composto da esponenti delle principali organizzazioni dell’ecosistema nazionale dell’innovazione. Entro 30 giorni dall’invio della candidatura, acquisita dalla Questura competente la certificazione dell’insussistenza di elementi che impediscano l’ingresso in Italia del richiedente visto, il Comitato comunica al candidato il risultato della valutazione.
In caso di esito positivo, il candidato riceve via posta elettronica un Nulla Osta al visto per lavoro autonomo finalizzato alla costituzione di una startup innovativa. Entro tre mesi dall’invio del Nulla Osta, il candidato si presenta alla sede diplomatico-consolare italiana competente per territorio per ritirare il suo visto per lavoro autonomo startup, della durata di un anno.
Ammissibile una variante alle norme generali sui visti per lavoro autonomo. Si tratta della possibilità di concedere il Nulla Osta ISV anche a cittadini non UE che intendono assumere un ruolo dirigenziale in una società già attiva da almeno tre anni e iscritta alla sezione speciale del Registro delle Imprese per le startup innovative.
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