UE: appalti pubblici elettronici per favorire le transazioni transfrontaliere
Questo progetto pilota, denominato PEPPOL (Pan European Public Procurement on-line), consentirà a tutti gli Stati membri e ad altre parti interessate, tra cui gli organismi di standardizzazione, l'industria del software e le PMI, indipendentemente dal fatto che partecipino ai progetti, di seguire i lavori e di intervenire nella definizione delle specifiche via via che sono elaborate.
La Commissione collabora con l'Austria, la Danimarca, la Finlandia, la Francia, la Germania, l'Ungheria e l'Italia, ma anche con la Norvegia (in quanto membro dello Spazio economico europeo) per fare in modo che le imprese di un paese possano partecipare agli appalti pubblici di un altro paese. Infatti, sebbene gli appalti pubblici rappresentino oltre il 16% del prodotto interno lordo (PIL) dell'UE, molte imprese europee, soprattutto PMI, non riescono a beneficiare di questa possibilità a causa dell'ingente lavoro amministrativo necessario per la presentazione di offerte nell'ambito degli appalti pubblici, soprattutto se si tratta di appalti che si svolgono in altri paesi.
Il progetto non intende sostituire i sistemi nazionali di appalti elettronici, ma si baserà su questi, avvalendosi delle tecnologie di comunicazione e informazione; un'impresa ceca o svedese potra' presentare un'offerta nell'ambito di un appalto pubblico in Spagna o in Ungheria con la stessa facilità con cui parteciperebbe ad un appalto nel suo paese.
I risultati non si limitano al risparmio del denaro dei contribuenti o alla semplificazione delle procedure: creando condizioni eque per le PMI, gli appalti pubblici transfrontalieri possono incentivare la competitività fornendo alle imprese strumenti che consentano loro di avere accesso all'intero mercato europeo dei servizi pubblici.
(Fonte: Europe Press Releases)