PNRR, al via oltre 285 milioni per nuovi sistemi di trasporto spaziale
Procede l'avanzamento dei lavori che il nostro Paese compie per raggiungere gli obiettivi previsti dal PNRR per lo Spazio. Sono stati firmati, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, due importanti contratti da oltre 285 milioni di euro complessivi per potenziare le capacità tecnologiche dell’industria italiana per l’accesso allo spazio.
Space economy: quali sono gli investimenti per Europa e Italia nel 2023?
L’iniziativa rappresenta un passaggio importante per l’implementazione del "Next Generation EU" e utilizza fondi del PNRR, pari a oltre 1,2 miliardi, affidati ad ESA con una convenzione.
L’obiettivo è sfruttare le capacità esistenti in Italia, attraverso i programmi Vega C e Vega E, e realizzare le prossime generazione di motori con caratteristiche eco-sostenibili che faranno parte delle future famiglie di lanciatori spaziali europei.
La sigla degli accordi ha coinvolto, oltre al Ministro delegato dal Governo allo Spazio e Aerospazio, Adolfo Urso, il direttore dei trasporti spaziali dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Daniel Neuenschwander e l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, appaltatore principale.
"La firma di oggi è importante per il raggiungimento degli obiettivi PNRR per lo spazio. Ancora una volta viene ribadito il nostro impegno su un settore determinante, in cui l'Italia può e deve avere un ruolo di leadership grazie al lavoro fatto dalle imprese italiane, la cui tecnologia riscuote unanime riconoscimento", ha dichiarato il ministro Adolfo Urso durante la cerimonia di firma.
Lanciatori spaziali, in cosa consistono i due progetti?
I due progetti saranno guidati da Avio come appaltatore principale, supportato da una filiera d’eccellenza fatta da importanti realtà industriali italiane, da startup e piccole/medie imprese, nonché da centri di ricerca e università.
Il primo contratto, Space Transportation System (STS), finanziato con 181,6 milioni di euro sarà dedicato allo sviluppo entro il 2026 di un dimostratore in volo di nuove tecnologie e progetti per un lanciatore con motori a ridotto impatto ambientale.
Il secondo programma, High Thrust Engine (HTE), potrà contare su 103 milioni di euro e sarà invece dedicato allo sviluppo di un nuovo motore ad alta spinta, anche questo a basso impatto ambientale, per arrivare ad un primo test di qualifica a terra entro il 2026.