PNRR, Ministero Ambiente: idrogeno protagonista nei primi 3 mesi del 2023
Tre misure dedicate all’idrogeno entro i primi tre mesi del 2023. E’ quanto prevede il PNRR per il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Si parte dalle hydrogen valleys, dall’utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate e dalle semplificazioni per ridurre gli ostacoli normativi alla diffusione dell'idrogeno.
Idrogeno, crescono gli investimenti delle aziende ma servono regole chiare
Dall’idrogeno quindi parte il nuovo anno del Mate, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, almeno per quanto riguarda le attività connesse al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Piano che, si sa, ha regole e scadenze stringenti che vanno rispettate per portare a casa i fondi europei.
Ogni dicastero ha il proprio cronoprogramma, quello del MATE per il primo trimestre 2023 punta tutto (o quasi) sull’idrogeno. A metterlo nero su bianco è il ministero stesso nel resoconto sullo stato di attuazione delle misure prevista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di sua competenza, aggiornato al 31 ottobre 2022.
Tre obiettivi da centrare entro fine marzo, quindi, che riguardano:
- Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse;
- Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate;
- Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell'idrogeno.
Vediamo nel dettaglio cosa succederà nel 2023.
Entro marzo le Hydrogen Valleys
Entro fine marzo è prevista l’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici relativi ai progetti di produzione di idrogeno in aree industriali dismesse. Si tratta delle cosiddette hydrogen valleys finanziate dal bando PNRR da mezzo miliardo di euro.
Bando che si è chiuso a febbraio e a cui tutte le Regioni (e le due Province autonome di Trento e Bolzano) hanno risposto manifestando interesse ad ospitare hydrogen valleys in aree industriali dismesse.
Ancora non si sa come saranno ripartite le risorse: il decreto di riparto, sebbene firmato, è infatti in attesa di pubblicazione.
Entro novembre dovrebbe essere inoltre pubblicato il decreto direttoriale che definsce gli adempimenti e lo schema di bando tipo per le Regioni e le Province autonome.
Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate
Il secondo obiettivo da centrare per il MATE entro il primo trimestre 2023 riguarda la misura “Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate”. Si tratta dell’investimento da 2 miliardi per favorire la transizione verso l’idrogeno verde, a emissioni zero, delle industrie che risultano oggi più inquinanti e difficili da riconvertire. Quelle hard-to-abate appunto come acciaierie e raffinerie.
Il target del primo trimestre 2023, in particolare, è costituito dalla firma dell’accordo con i titolari dei progetti selezionati per promuovere la transizione dal metano all’idrogeno verde. Al momento risulta già firmato, in attesa di pubblicazione, il decreto di riparto delle risorse, mentre il decreto per avviare la selezione di progetti è in corso di elaborazione ed è atteso a novembre.
Semplificazioni amministrative per l’idrogeno
Se i primi due obiettivi del primo trimestre 2023 riguardano gli investimenti per la diffusione dell’idrogeno, il terzo riguarda invece una riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Vale a dire quella per ridurre gli ostacoli burocratici e normativi alla diffusione dell’idrogeno.
Entro marzo 2023 è attesa l’entrata in vigore delle misure legislative necessarie per attuare la riforma, composta di diversi elementi.
La norma tecnica in vigore è stata modificata con decreto ministeriale e sono già state introdotte semplificazioni per la costruzione e l’esercizio di elettrolizzatori di dimensione inferiore a 10 MW, ovvero installati in aree industriali o stand alone.
Il Ministero sta invece prendendo in esame, in collaborazione con Snam, il piano di azione e l’identificazione delle strutture in cui avviare sperimentazioni propedeutiche alla modifica delle regole tecniche per il trasporto di idrogeno nella rete gas.
In fase di predisposizione anche l’atto di indirizzo alla stessa Snam in merito all’uso di standard condivisi per il trasporto di idrogeno. Infine, è in corso di finalizzazione lo schema di decreto attuativo in merito all’aggiornamento del sistema di garanzie di origine che comprenderà l’idrogeno.
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