Distribuzione vaccino Covid: entro settembre saranno vaccinati tutti gli italiani

Distribuzione vaccino anti covidLa distribuzione dei vaccini Covid avverrà in due modi. Quello Pfizer che va tenuto a -70° sarà consegnato direttamente dall’azienda a 300 ospedali. Gli altri saranno stoccati in un unico sito delle Forze armate e da lì distribuito a 1.500 hub, scortato dall’esercito. A dirlo oggi alla Camera il Commissario all'emergenza Arcuri che mira a vaccinare tutti entro settembre.

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E’ stato presentato il 3 dicembre alla Camera il Piano nazionale per la distribuzione dei vaccini Covid che, per dirla con le parole del Commissario all’emergenza Arcuri, “sarà la più grande vaccinazione di massa che il Paese ricordi".

Cosa prevede il Piano per la distribuzione del vaccino Covid in Italia

Se si parte dall'obiettivo del Piano vaccini Covid, si capisce la portata della sfida logistico organizzativa che il governo si appresta a gestire.  

Per vaccinare la popolazione e sviluppare in tal modo a famosa “immunità di gregge”, la macchina organizzativa dovrà infatti lavorare in modo perfetto su più fronti: la distribuzione, lo stoccaggio e la somministrazione. Il tutto tenendo conto che parliamo di più vaccini (fino a sei), ognuno con caratteristiche di conservazione diverse e in alcuni casi (quello della Pfizer) estreme.

Quando inizierà la vaccinazione e quanto durerà?

Detto ciò, iniziamo dalle tempistiche. La vaccinazione sarà chiaramente scaglionata nel tempo. Il primo scaglione di persone sarà vaccinato entro i primissimi mesi del 2021, tra marzo e aprile.

Via via seguiranno le altre fasce della popolazione, con l'obiettivo di concludere la vaccinazione a cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del 2021. Questo significa che se tutto va nel modo previsto, entro la fine dell'estate tutti gli italiani saranno vaccinati.

Quanti e quali sono i vaccini anti Covid che saranno distribuiti?

Come è ormai chiaro, in Europa (e quindi in Italia) non sarà distribuito uno solo vaccino. Potrebbe trattarsi, infatti, di 5-6 vaccini diversi, su cui l’Unione europea è pronta a mettere le mani se i test finali saranno validi. “Abbiamo bisogno di un ampio portafoglio di vaccini basati su diverse tecnologie”, aveva infatti spiegato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen all’indomani dell’annuncio del contratto con la Pfizer.

Per ora i vaccini acquistati o opzionati dall’Unione europea sono quattro: AstraZeneca, Sanofi-Gsk, Johnson & Johnson e appunto Pfizer. Ma presto potrebbero aggiungersi anche quelli dell’americana Moderna e della tedesca CureVac.

In tutto, scrive l’AGI, l'Unione europea sta mettendo al sicuro una “scorta farmaceutica totale” che ammonterebbe “a poco meno di 1,8 miliardi di somministrazioni, quasi quattro per ogni cittadino europeo”.

All'Italia arriveranno il 13,46% di tutti i vaccini acquistati dall'UE con accordi complessivi con le varie aziende. Nel caso del vaccino Pfizer, parliamo di 3,4 milioni di dosi con cui saranno vaccinate 1,7 milioni di persone (servono due dosi per ogni persona). In totale, se tutti i vaccini in pipeline arriveranno in porto, l’Italia disporrà di 202 milioni e 573 mila dosi di vaccino che permetteranno non solo di vaccinare tutta la popolazione, ma di tenere anche una scorta adeguata per i richiami successivi.

Quante e quali persone saranno vaccinate?

Passando al capitolo “categorie di persone”, la priorità sarà data all’inizio al personale sanitario (medici e infermieri), a cui si sommeranno subito dopo gli ospiti delle RSA e gli operatori che li assistono.

Dopo di che sarà la volta degli anziani: prima 4,4 milioni di over 80 e poi gli oltre 13 milioni di persone tra i 60 e i 79 anni. In tutto parliamo 20 milioni di cittadini che dovrebbero essere vaccinati entro l’inizio dell’estate. Infine il resto della popolazione. Per far ciò, saranno reclutati 20mila operatori con una manifestazione che sarà pubblicata a breve.

Quali saranno i punti di distribuzione dei vaccini anti-Covid?

Le diverse tipologie di vaccino, lo scaglionamento della vaccinazione in mesi diversi e a persone diverse comporta che il Piano per la distribuzione dei vaccini anti-Covid in Italia sarà articolato su due pilastri.

Il primo pilastro riguarda il vaccino della Pfizer che va conservato a 70° sotto zero e che pertanto sarà distribuito direttamente dall’azienda produttrice presso 300 hub in tutti Italia. Si tratta di 300 ospedali, l’87% dei quali dispone già di celle frigorifere per conservare le dosi, Al restante 13% delle strutture, invece, i frigoriferi saranno forniti dalla struttura di Arcuri.

Il secondo pilastro riguarda invece il resto dei vaccini che richiedono condizioni meno severe di quelle della Pfizer. In questo caso il piano logistico per la distribuzione dei vaccini prevede l’arrivo delle dosi da parte delle aziende produttrici in un unico hub che si sta finendo di individuare con le Forze armate in modo da garantire i massimi livelli di sicurezza. Da qui, le dosi saranno distribuite in circa 1.500 hub (ASL farmacie e presidi ospedalieri) in tutta Italia, uno ogni 30mila abitanti. Il trasporto avverrà con il contributo dell’esercito che, anche in questo caso, ne garantirà la sicurezza.

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Tracciamento delle dosi

Infine grazie alla collaborazione di ENI e Poste Italiane “è in corso di realizzazione un sistema informativo assai evoluto che permetterà di tracciare ogni singola dose dal momento in cui arriva sul nostro territorio a quando viene  somministrata, ma sarà anche in grado di attivare processi di  prenotazione e rendicontazione dell'avvenuta somministrazione per ogni cittadino'' ha spiegato Arcuri alla Camera. 

A quel punto “i risultati dell'avvenuta somministrazione a ogni cittadino verranno trasferiti nel sistema informativo del ministero della Salute in modo che tutti noi si possa avere quotidianamente evidenza di quali e  quanti, dove e a chi sono stati somministrati i vaccini'', ha  concluso il Commissario.

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