7PQ: le sfide della Call Ambiente 2012
E' atteso per il 20 luglio prossimo il lancio del work programme 2012 sul tema Ambiente (incluso il cambiamento climatico) del 7° Programma Quadro di ricerca dell'UE. Il termine di scadenza per la partecipazione al bando, che potrà contare su risorse pari a 245 milioni di euro, è previsto per il 20 ottobre 2011.
Il programma, illustrato nelle sue linee generali nel corso di una giornata informativa organizzata dall'Agenzia per la promozione della ricerca europea (APRE) ieri 14 giugno, si distingue dalle call precedenti e contiene già alcuni elementi che rimandano alla prossima programmazione comunitaria - per ora definita sinteticamente Quadro Strategico Comune - con un approccio basato su sfide e un numero inferiore di argomenti con valore meno prescrittivo.
Le sfide individuate sono:
- cambiamento climatico (55 milioni di euro);
- uso sostenibile delle terre e dei mari (45 milioni di euro);
- efficienza nell'impiego delle risorse (62 milioni di euro);
- protezione dei cittadini dai rischi ambientali (42 milioni di euro);
- trasferimento dei risultati a supporto della politica e della società in generale (41 milioni di euro).
Presentando i temi inerenti a ciascuna delle aree cinque aree, Andrea Tilche, capo unità presso la DG Ricerca della Commissione europea, ha fornito anche importanti indicazioni da tenere presenti in fase di elaborazione dei progetti, sia rispetto alla qualità della ricerca, che all'impatto atteso e alla capacità di disseminazione dei risultati, che dovrebbe essere affidata a forme più innovative rispetto ai tradizionali convegni.
Interessanti suggerimenti sono venuti anche da Maria Uccellatore, dirigente all'interno della DG Internazionalizzazione della ricerca presso il MIUR, che ha analizzato andamento e limiti delle performance italiane.
In particolare ha rilevato come, agli altissimi livelli di partecipazione, non solo in riferimento alla tematica Ambiente, hanno fatto seguito per diversi anni risultati al di sotto delle aspettative in fase di negoziazione.
Un'inversione di tendenza rispetto a questa situazione, verificatasi anche durante il 6° Programma Quadro, è stata registrata a partire dal 2009 e più decisamente con la call 2011, che ha visto l'Italia conquistare oltre il 30% del budget a disposizione. Un successo che deve molto all'aver ottenuto l'inserimento tra gli indirizzi del tema della conservazione del patrimonio artistico e culturale, rispetto al quale i ricercatori italiani possono offrire un grande contributo.