Fondo impresa femminile, ancora una chance per le domande sospese
La partita del Fondo impresa femminile non è ancora chiusa: grazie alle economie risultanti dalle istanze non ammesse agli aiuti, alcune delle domande già presentate e attualmente sospese per assenza di copertura finanziaria possono rientrare nel processo di valutazione.
I fondi a disposizione dell’imprenditoria femminile
Le risorse liberatesi a seguito degli esiti negativi di una serie di istanze inviate prima della chiusura degli sportelli e ammesse all'istruttoria, infatti, consentono di riammettere nel meccanismo di valutazione le domande di accesso ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti agevolati del Fondo impresa femminile in sospeso per mancanza di budget.
Ogni mese, quindi, vengono riammesse nuove domande rispettando due condizioni. Da un lato, l’ordine di presentazione - ossia il numero di protocollo - e, dall'altro, le quote riservate alle diverse aree geografiche, tenendo presente che il 40% dei fondi PNRR deve andare alle risorse alle regioni del Sud Italia.
A comunicare questa nuova possibilità per le aziende 'in rosa' è Invitalia che, in qualità di soggetto gestore dello strumento, ha reso noto lo stato di avanzamento al 28 febbraio scorso relativo alle istanze presentate.
Nel dettaglio:
- per gli incentivi relativi alla nascita e allo sviluppo delle imprese femminili (Capo II del decreto 30 settembre 2021), sono entrate in valutazione le domande fino al protocollo N. IFA0000001-0000834 per le imprese con sede nelle regioni del Centro-Nord e fino al N. IFA0000001-0001553 per le imprese con sede nelle regioni del Sud;
- Per incentivi relativi allo sviluppo e al consolidamento delle imprese femminili (Capo III del decreto) sono entrate in valutazione le domande fino al protocollo N. IFS0000002-0000886 per le imprese con sede nelle regioni del Centro-Nord e fino al N. IFS0000002-0001362 per le imprese con sede nelle regioni del Sud.
In attesa di un potenziale rifinanziamento del Fondo, ecco tutto quello che c’è da sapere sulla misura in 8 domande e risposte.
Tutto quello che c’è da sapere sul Fondo impresa femminile in 8 domande e risposte
- Cos'è il fondo impresa femminile
- Chi può accedere ai finanziamenti previsti dal Fondo impresa femminile?
- Cosa finanziano gli incentivi?
- Un'impresa che ha già avuto i finanziamenti su altri incentivi (es. Resto al Sud, ON - Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero, SELFIEmployment, Smart&Start), può presentare un progetto di ampliamento sul Fondo impresa femminile?
- Sono cumulabili gli incentivi previsti dal Fondo impresa femminile con agevolazioni fiscali (ad es. credito d'imposta Industria 4.0)?
- Quali attività sono ammissibili?
- Quali spese sono ammissibili al finanziamento?
- Quante domande si prevede di poter finanziare con le risorse attualmente disponibili?
Cos’è il fondo impresa femminile?
Il Fondo impresa femminile - noto anche come Fondo impresa donna - è l’incentivo nazionale che sostiene la nascita e il consolidamento delle imprese guidate da donne, promosso dal Ministero dello sviluppo economico (attuale Ministero delle Imprese e del Made in Italy).
Lo strumento ha messo a disposizione delle imprese femminili, nuove o già avviate, 200 milioni di euro, di cui 160 milioni di euro di risorse PNRR e 40 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2021.
Per approfondire: Fondo impresa donna, chiuso lo sportello per l’imprenditoria femminile
Chi può accedere ai finanziamenti previsti dal Fondo impresa femminile?
Possono ricevere i finanziamenti le "imprese femminili", definite come:
- società cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie
- società di capitali le cui quote e componenti degli organi di amministrazione siano per almeno i due terzi donne
- imprese individuali con titolare donna
- lavoratrici autonome
Le condizioni devono sussistere alla presentazione della domanda.
Cosa finanziano gli incentivi?
Gli incentivi finanziano programmi di investimento per l’avvio o lo sviluppo delle imprese femminili da realizzare in 24 mesi. I programmi, oltre a spese per investimento, possono comprendere costo del lavoro e spese per il capitale circolante. Queste ultime sono finanziabili entro un massimo del 20% del programma (o del 25% per le imprese con più di 36 mesi). Il valore del programma di investimento può arrivare a:
- massimo € 250.000 (iva esclusa) per progetti di avvio di impresa (Capo II del decreto)
- massimo € 400.000 (iva esclusa) per progetti di sviluppo di impresa (Capo III del decreto)
Non c’è un valore minimo del progetto.
Un'impresa che ha già avuto i finanziamenti su altri incentivi (es. Resto al Sud, ON - Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero, SELFIEmployment, Smart&Start), può presentare un progetto di ampliamento sul Fondo impresa femminile?
Sì, una impresa può presentare la domanda per un progetto diverso da quelli già finanziati con gli altri incentivi, che sarà valutato nel merito. Le agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato, anche de minimis, nei limiti previsti dalla disciplina europea (Cumulo delle agevolazioni - Art. 7. decreto 30 settembre 2021).
Sono cumulabili gli incentivi previsti dal Fondo impresa femminile con agevolazioni fiscali (ad es. credito d'imposta Industria 4.0)?
Sì, le agevolazioni del Fondo impresa femminile possono essere cumulate con altri benefici fiscali come il credito di imposta per investimenti in beni strumentali, anche noto come credito d'imposta "Industria 4.0".
Per approfondire: Incentivi alle imprese: come funziona il cumulo tra bonus?
Quali attività sono ammissibili?
Sono ammesse attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo. Non è ammissibile la produzione primaria di prodotti agricoli.
Quali spese sono ammissibili al finanziamento?
Sono ammissibili alle agevolazioni le spese relative a:
- immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata. Tra queste rientrano:
- spese connesse all’installazione di macchinari, impianti ed attrezzature
- macchinari, impianti e attrezzature necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy, purché gli stessi beni siano identificabili singolarmente e localizzabili in modalità digitale
- opere edili esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa agevolabile
- strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato
- immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata:
- acquisizione brevetti
- acquisizione di programmi informatici e soluzioni tecnologiche, commisurate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa femminile. A titolo esemplificativo, sono incluse le spese relative alla progettazione e sviluppo di software applicativi, piattaforme digitali, applicazioni, soluzioni digitali per i prodotti e servizi offerti, ovvero per i relativi processi di produzione ed erogazione nonché alla progettazione e sviluppo di portali web, anche a solo scopo promozionale
- servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
- personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
- esigenze di capitale circolante:
- nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili, per le agevolazioni concesse per la nascita delle imprese femminili ovvero per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda;
- nel limite del 25% delle spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda, per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda.
Quante domande si prevede di poter finanziare con le risorse attualmente disponibili?
Attualmente i fondi disponibili per le imprese che hanno fatto domanda per il Fondo impresa femminile – Capo II sono pari a 47 milioni di euro. A fronte di 4.985 domande presentate, si stima che le risorse permetteranno di finanziare un numero approssimativo di circa 560 imprese: il numero effettivo dipenderà dalla dimensione dei progetti ammessi al finanziamento.
I fondi disponibili per le imprese che hanno fatto domanda per il Fondo impresa femminile – Capo III ammontano 143,8 milioni di euro. A fronte di 8.095 domande presentate, si stima che le risorse permetteranno di finanziare orientativamente circa 670 imprese: il numero effettivo, anche in questo caso, dipenderà dalla dimensione dei progetti ammessi al finanziamento.
In entrambi i casi è necessario considerare che il 40% dei fondi stanziati dal PNRR sono riservati alle imprese localizzate nelle regioni del Sud Italia.