Arriva il nuovo progetto per tutelare il Made in Italy con la blockchain

Photocredit: cottonbro da PexelsFino a fine aprile, le imprese dei settori moda e agroalimentare possono aderire gratuitamente ad un nuovo progetto istituzionale che sostiene i costi di adozione della tecnologia blockchain per tutelare il Made in Italy dalla contraffazione. 

Cosa finanzia il fondo del MISE per blockchain, AI e IoT?

Gli ultimi dati OCSE sulla pirateria parlano infatti di un giro d’affari di 32 miliardi di euro di merci italiane contraffatte, di cui circa il 30% appartiene al Fashion e al Food.

Da qui l’idea dell’Italian Trade Agency - ICE di lanciare un nuovo progetto che mette a disposizione di 300 aziende italiane un servizio standard per la tracciabilità in blockchain dei prodotti Made in Italy.

Perchè la blockchain tutela il Made in Italy?

La blockchain è infatti una tecnologia che, tramite la crittografia, permette di assicurare in modo univoco ed inequivocabile l’originalità del prodotto a cui viene associata, tracciando e registrando tutte le fasi di produzione di un esemplare. Grazie alla generazione di uno smart tag (come un QR-code) l’impresa è quindi in grado di comunicare direttamente con il cliente finale, rassicurandolo che il prodotto acquistato non è un falso.

La blockchain è infatti un registro di dati (database) molto più potente e sicuro del normale, in cui sono memorizzate le informazioni clou del prodotto, organizzate in un sistema di blocchi concatenati.

“Le informazioni - spiega infatti l’ICE - sono salvate in forma crittografata, tramite operazioni definite transazioni, che vengono associate in modo indelebile alla data e l'ora in cui sono state eseguite”. In questo modo si genera “una catena, cronologicamente ordinata, di tutte le informazioni registrate dal momento della creazione della blockchain che, per le sue caratteristiche di immutabilità, è spesso descritta come un libro mastro digitale”.

Al di là di capirne il funzionamento prettamente informatico, quello che le imprese devono comprendere è che la blockchain è quindi un marchio di autenticità che non può essere contraffatto.

Il progetto ICE su blockchain e internazionalizzazione

Vista l'enorme potenzialità di questa tecnologia per l'export italiano - afflitto non solo dalla contraffazione vera e propria, ma anche dal fenomeno dell’Italian sounding - l’ICE ha quindi lanciato il “Progetto blockchain per l'internazionalizzazione” che mira a coinvolgere 300 imprese nel percorso di adozione di questa nuova tecnologia.

Le aziende partecipanti accederanno infatti ad un servizio gratuito per la registrazione in blockchain dei dati inerenti alla produzione che si intende tracciare.

In partnership con importanti service provider del settore, l’ICE offre quindi un pacchetto di servizi di 18 mesi, che prevede:

  • La consulenza specialistica per la mappatura della filiera;
  • L’implementazione, la gestione e la manutenzione di un sistema di tracciabilità blockchain mediante l’utilizzo di un’applicazione decentralizzata, incluso il servizio di notarizzazione;
  • La progettazione e lo sviluppo di interfacce di programmazione (API);
  • L’assistenza e la  manutenzione;
  • La creazione di un'interfaccia lato utente (landing page) rivolta al consumatore estero, che potrà visualizzare e verificare tutti i dati inerenti al prodotto tracciato.

Allo scadere dei 18 mesi, l'azienda potrà interrompere il servizio, mantenerlo a spese proprie o trasferirlo ad altro provider.

Come già accennato, per ora il progetto è rivolto solo alle aziende dei comparti agroalimentare e moda:

  • produttrici di marchi associati all’italianità (ai sensi dell’art. 60 CDU - Codice Doganale dell’Unione);
  • che abbiano registrato negli ultimi 3 anni, un fatturato in mercati internazionali pari almeno al 20% del fatturato totale.

Le adesioni saranno accolte in ordine cronologico di arrivo della domanda di partecipazione, che potrà essere inviata fino al 29 aprile 2022.

Consulta la circolare operativa ICE

Photocredit: cottonbro da Pexels