Ministeriale ESA, sullo spazio l'Italia è protagonista in Europa
Dall'impegno di nuovi fondi ad una programmazione strategica degli interventi, l'Italia ha registrato dei risultati senza precedenti nell'ambito del Consiglio ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), CM22, tenutosi a Parigi il 22-23 novembre.
UE: 2,4 miliardi al programma per una connettività sicura
I Consigli ministeriali dell’ESA sono appuntamenti triennali nei quali si decidono le attività e gli stanziamenti finanziari per i programmi obbligatori e opzionali dei prossimi tre anni dell’Agenzia spaziale.
Nel corso dell'ultimo vertice parigino appena concluso, l’ESA ha dimostrato la volontà di rafforzare la posizione europea in campo internazionale per poter raggiungere la massima competitività e l'indipendenza nello Spazio. Nella cornice di questo importante evento, l'Italia si è distinta quale terzo Paese contributore dell’ESA e primo contributore per i programmi opzionali.
La delegazione italiana è stata guidata dal ministro delle Imprese e del Made In Italy (MIMIT) Adolfo Urso, appena delegato dal Consiglio dei Ministri al coordinamento delle politiche dello spazio e dell’aerospazio, accompagnato dall’ambasciatore Luca Sabbatucci, rappresentante permanente d’Italia presso le organizzazioni internazionali a Parigi e dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Giorgio Saccoccia.
"Possiamo dirci soddisfatti perché abbiamo tutelato gli interessi della ricerca, dell’innovazione e dell’intera filiera industriale fatta sia di grandi imprese, player mondiali, sia delle nostre Pmi. Siamo inoltre fiduciosi che, anche sulla base della dichiarazione congiunta firmata con Francia e Germania, si è imboccata la strada giusta per costruire il futuro dello Spazio in Europa, nel quale l’Italia avrà un ruolo da protagonista", ha detto il ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso, fresco della delega ricevuta dal Governo per il settore dell’aerospazio e che ha guidato la delegazione tricolore al summit di Parigi.
Spazio, aumentano i fondi dell'Italia all'ESA
Durante il vertice triennale di Parigi è stato definito il bilancio economico di questa tornata ministeriale dell’ESA che ha portato a un contributo totale complessivo di 16,9 miliardi di euro.
L’impegno dell’Italia sarà superiore ai tre miliardi di euro sui prossimi cinque anni, con un incremento superiore al 20% rispetto alla precedente ministeriale del 2019. Tale ammontare rappresenta circa 18,2% del contributo globale dei 22 Stati Membri ed assesta il posizionamento dell’Italia al terzo posto rafforzato dopo Germania e Francia.
"La strategia di investimento adottata dall’Italia in questa ministeriale è stata orientata ad un consolidamento del posizionamento complessivo nazionale in Europa e ad un incremento delle opportunità per l’Italia per competere nei settori a forte crescita dello spazio, quali, tra l’altro, l’Osservazione della Terra, l’Esplorazione umana e robotica, il Trasporto spaziale", ha spiegato Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Dall'Osservazione della terra al trasporto spaziale: le missioni 2022
Sin dal principio, la Conferenza ministeriale dell’ESA è partita positivamente per l’Italia. Infatti, nel corso di un incontro svoltosi prima dell’apertura del vertice, i ministri Bruno Le Maire per la Francia, Robert Habeck per la Germania e Adolfo Urso per l’Italia hanno firmato una dichiarazione congiunta sul futuro quadro di utilizzo dei lanciatori europei.
Si tratta soltanto di una delle molte novità per il comparto spaziale che sono emerse dal summit parigino. Nei due giorni di lavoro la delegazione italiana ha lavorato sulla ripresa del programma di esplorazione marziana, a guida italiana, ExoMars, che permetterà all’Europa di atterrare su Marte dopo lo stop forzato dovuto alla aggressione all’Ucraina e alla conseguente interruzione dei rapporti con la Russia su questa missione.
L’Italia ha inoltre sottoscritto l’avvio di un nuovo programma, Moonlight, mirato allo sviluppo di un sistema di telecomunicazioni e navigazione lunari con i servizi associati, come nuovo contributo europeo al programma Artemis della NASA, su cui si è registrata una forte convergenza con Regno Unito.
Capitolo significativo è anche il Trasporto spaziale, settore nel quale si è confermata la sottoscrizione dedicata al programma VEGA che supporta sia attività di miglioramento dell’attuale versione Vega C, che la continuazione dello sviluppo di Vega E fino al completamento e che rappresenta una quota sostanziale del contributo ai programmi ESA per i prossimi anni. Allo stesso tempo, vengono gettate le basi di un importante contributo italiano ai lanciatori riutilizzabili del futuro.
Nel settore dell’Osservazione della Terra, un campo nel quale l’Italia ha un peso importantissimo a livello nazionale, europeo e internazionale, è stato sottoscritto tra gli altri il programma Future EO, che prepara alle prossime missioni e sviluppa i nuovi strumenti tecnologici di osservazione europei.
Nuovi astronauti europei, due italiani tra le riserve
Sono stati anche presentati i nuovi componenti del corpo degli astronauti della ESA. La Classe 2022 sarà composta da 5 astronauti effettivi e da 12 componenti di riserva.
Tra questi per l’Italia, Anthea Comellini, bresciana e ingegnere aerospaziale, e Andrea Patassa, spoletino e capitano dell’Aeronautica Militare. Il gruppo si affiancherà a quelli già in servizio in ESA che vede tra i componenti gli italiani, Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano e Roberto Vittori, punte di diamante del nostro sistema spaziale che hanno già partecipato a numerose missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
A completamento del successo della ministeriale, all’Italia è stato garantito un volo sul Lunar Gateway per un astronauta italiano della classe 2009.