ANCI: i Comuni italiani non sono in ritardo sul PNRR

I dati IFEL rivelano che le risorse PNRR destinate ai Comuni risultano già assegnate per il 91% e che il 51% delle gare PNRR finora bandite vedono i Comuni come soggetto committente. Per l'ANCI, una risposta alle accuse che ciclicamente addossano alle amministrazioni comunali i ritardi sul Recovery Plan.

Trasparenza, dati e capacità amministrativa alla base della gestione dei fondi UE

I dati della Fondazione per la finanza e l'economia locale dell'ANCI (IFEL), presentati in occasione di Missione Italia, la tre giorni di incontri e dibattiti sull’attuazione del PNRR dei Comuni in scena alla “Nuvola” di Roma, mostrano che sul PNRR i Comuni stanno effettivamente facendo i compiti a casa, lontani da quella retorica che spesso li vede accusati di essere il fanalino di coda nella spesa dei fondi del Recovery plan.

Le assegnazioni PNRR al comparto comunale

Il primo dato degno di nota è quel 91% della assegnazione PNRR in capo ai Comuni. Dei 40 miliardi destinati ai primi cittadini, infatti, 36,3 miliardi di euro sono già stati assegnati. Una percentuale che dà ulteriormente il polso della situazione se la si paragona al 46% di assegnazioni registrato dal resto della PA.

Un risultato certo dovuto alla natura e alla buona tempistica di pubblicazione dei bandi e dei procedimenti di assegnazione delle risorse rivolti ai Comuni, ma che prova anche uno sforzo significativo di progettazione da parte dei Comuni che - nonostante una carenza cronica e strutturale di personale - in questi anni di tabella di marcia del PNRR sono riusciti evidentemente a mettere in campo progetti adatti ad essere finanziati.

“Dei 36,3 miliardi di euro di assegnazioni al comparto comuni – ha spiegato quindi il Direttore IFEL Pierciro Galeone - 3,9 miliardi sono stati assegnati nel 2020 (si tratta di progetti in essere), 8,9 miliardi nel 2021, 21,8 nel 2022 e 1,7 miliardi nel primo semestre 2023”.

I Comuni in testa per gare PNRR bandite

Il secondo dato IFEL che certifica come i Comuni stiano facendo la propria parte nell’attuazione del Piano è quello relativo al numero di gare bandite.

“Secondo i dati ANAC - spiega sempre Galeone - le gare bandite con risorse PNRR e/o PNC da luglio 2022 fino a metà giugno 2023 sono circa 102mila, di cui il 51%, ossia quasi 52mila, a titolarità comunale. I Comuni di fatto sono la prima categoria di committenti per numero di gare bandite PNRR/PNC, seguiti da società/aziende/consorzi e scuole/università/enti di ricerca, a quota 16mila e 14mila gare rispettivamente”.

"Il ritmo di pubblicazione delle gare" ha quindi concluso il Direttore di IFEL "è sostenuto: nel primo semestre 2023 il numero di gare bandite dai comuni è più che raddoppiato, passando da circa 24mila di gennaio 2023 a circa 52mila di metà giugno 2023”.

Investimenti comunali: bene i pagamenti

Il terzo dato IFEL rivendicato dall’ANCI alla Nuvola è infine quello relativo al trend positivo della spesa comunale per investimenti fino ai primi mesi 2023, della dinamica degli impegni e dell’ammontare del Fondo pluriennale vincolato.

Come emerge infatti dal grafico presentato dal Vice Direttore di IFEL, Andrea Ferri, “la tendenza di fondo degli investimenti comunali è positiva e si è ulteriormente accentuata nel biennio 2022-2023, con riferimento a tutto il territorio nazionale. Le stime 2023 fanno prevedere un recupero di 5,7 miliardi di euro (+69%), rispetto al minimo storico del 2017, sulla base dei dati molto positivi dei primi cinque mesi del 2023, portando il volume dei pagamenti a 14,1 miliardi di euro. Si stima quindi un ulteriore incremento di 2,5 miliardi rispetto al 2022. La crescita investe tutte le fasce demografiche dei Comuni italiani, fin qui con maggiore intensità negli enti di piccola e piccolissima dimensione”.

“Questo livello rappresenta in realtà l’attuale capacità operativa ordinaria dei Comuni italiani – ha concluso Ferri - ottenuta sì con uno sforzo eccezionale, ma sostenibile nel medio periodo a condizione che non venga meno il presidio delle semplificazioni ottenute in questi anni. È probabile che i dati di cassa di fine 2023 e quelli dei rendiconti 2022 mostreranno livelli ancor maggiori di capacità di spesa, per effetto delle importanti misure PNRR di cui sono in corso le attività di aggiudicazione e di avvio lavori. Tuttavia, i dati economici attualmente disponibili e le evidenze che ci vengono dalle gare bandite già mostrano una capacità di assorbimento coerente con le ingenti risorse messe a disposizione dei Comuni”.