UE: studio delle difficoltà incontrate dalle Pmi in inchieste di difesa commerciale
Individuate le difficoltà che le PMI devono affrontare quando sono coinvolte in indagini di difesa commerciale, nonché una serie di raccomandazioni sulle possibili soluzioni, nello studio realizzato dalla società legale internazionale Gide Loyrette Nouel (GLN) per la direzione generale del Commercio della Commissione europea. La pubblicazione è stata portata a termine alla fine del 2010 e successivamente presentata agli Stati membri.
Lo studio è stato effettuato sulla base delle risposte ottenute dalle varie parti interessate nel corso di interviste o in riferimento ad un questionario.
In particolare i dati sono stati raccolti direttamente da piccole e medie imprese e associazioni industriali nazionali ed europee, tra i cui membri figurano PMI, che hanno partecipato a inchieste di difesa commerciale, nonché da funzionari competenti che operano nelle amministrazioni degli Stati membri e delle istituzioni europee.
L'idea di approfondire questo tema è emersa dall'esercizio di trasparenza avviato nel 2009 durante la Presidenza ceca. Tale esercizio aveva concluso, tra l'altro, che era necessario migliorare la situazione delle PMI in merito alle inchieste di difesa commerciale ed effettuare uno studio al fine di individuare le difficoltà che queste affrontano e proporre soluzioni concrete.
Relativamente all'ambito di applicazione, lo studio non si propone di esaminare la legittimità del ricorso alle inchieste di difesa commerciale o le eventuali interpretazioni delle disposizioni contenute nell'attuale quadro giuridico al fine di "rafforzare" o "indebolire" l'utilizzo degli strumenti di difesa commerciale (SDC), ma piuttosto:
- ha lo scopo di verificare se le PMI affrontano difficoltà, e in tal caso quali, per effetto della loro ridotta dimensione, durante la partecipazione a inchieste di difesa commerciale;
- interessa tutte le categorie di PMI (per esempio produttori, importatori e utenti) e ha cercato di garantire che siano trattati in modo specifico tutti gli interessi nelle parti corrispondenti della relazione;
- tratta le difficoltà affrontate dalle PMI durante la partecipazione alle inchieste di difesa commerciale avviate dalla Commissione europea o dai paesi terzi;
- cerca di proporre soluzioni realistiche per promuovere il ruolo delle PMI nei procedimenti SDC, considerando che è necessario garantire l'imparzialità e la non discriminazione da parte delle autorità competenti;
- propone azioni a breve, medio o lungo termine che la Commissione può adottare senza modificare l'attuale quadro giuridico, sebbene possibilmente tramite l'adozione di "migliori prassi".
L'attuale Presidenza ungherese intende favorire una discussione approfondita sulle raccomandazioni emerse dall'indagine, con l'obiettivo di adottare una serie di misure concrete.
Relazione finale studio delle difficoltà incontrate dalle Pmi in inchieste di difesa commerciale e possibili soluzioni