L’Italia ha bisogno di un piano per la sicurezza energetica, dice il Copasir
In un periodo storico in cui l’energia non è più solo un tema per tecnici ma un argomento al centro del dibattito nazionale e internazionale, per il Copasir l’Italia dovrebbe rendersi più indipendente dalle influenze esterne e puntare su rinnovabili e gas “nazionale”.
Cosa rallenta le energie rinnovabili in Italia?
L’impennata dei prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale espone infatti al rischio blackout. Un rischio che temono molti paesi europei, a partire dall’Austria, dove la ministra della difesa Klaudia Tanner ha paventato la possibilità di un "grande blackout'', per arrivare alla Spagna, dove i consumatori hanno dato il via ad acquisti compulsivi di bombole di butano, fornelli da campeggio, torce e batterie, esaurendo le scorte disponibili.
Sebbene, secondo il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il rischio blackout per l’Italia sia più basso, dato che il nostro livello di scorte è “più solido rispetto a Germania e Paesi del nord Europa”, c’è poco da stare sereni. L'Italia, infatti, potrebbe subire indirettamente gli effetti di razionamenti energetici condotti a livello europeo, o di fenomeni di blackout in uno dei Paesi dell'Unione”.
E’ quanto si legge nella premessa della “Relazione sulla sicurezza energetica nell'attuale fase di transizione ecologica” del Copasir.
Una bozza di 35 pagine in cui il comitato presieduto dal senatore Adolfo Urso (FI) suggerisce di dotarsi di un piano per la sicurezza energetica nazionale che miri all’autonomia tecnologica e produttiva del Paese, attraverso un rafforzamento delle filiere industriali e della ricerca italiane in collaborazione con i partner europei e occidentali.
La parola d’ordine è “diversificazione” delle fonti energetiche e degli approvvigionamenti. La ragione è lampante, basti pensare alle crisi energetiche causate dal transito del gas naturale attraverso l’Ucraina o dall’instabilità dello scenario libico.
Ed è in quest’ottica di diversificazione che entrano in ballo le energie rinnovabili, che per il Copasir “rappresentano indubbiamente un punto di forza del nostro sistema” e già garantiscono una quota rilevante del mix energetico. Allo stato attuale, anche per via dei consumi energetici sempre più elevati, si renderà però comunque indispensabile “il ricorso alle fonti energetiche tradizionali”.
Caro bollette: l’energia rinnovabile potrebbe evitare altri shock energetici
Il gas naturale è uno degli esempi citati nella relazione: “una risorsa irrinunciabile nel breve-medio termine in attesa che possa completarsi la transizione energetica”. Una risorsa che vede l’Italia dipendere dall’import della Russia per oltre il 40% del fabbisogno. Una dipendenza fortissima che fa levitare le bollette e che, secondo il Copasir, andrebbe risolta attraverso un aumento dell’estrazione di gas dai giacimenti italiani.
In generale, per consentire al sistema nel suo insieme di restare in equilibrio, il Copasir ritiene necessario “l'impiego di impianti di accumulo, sia di tipo elettrochimico come le batterie sia con i pompaggi idroelettrici, in grado di compensare le variazioni di produzione di energia solare ed eolica”.
Ma le rinnovabili devono scontrarsi con ostacoli legati a “tenaci resistenze a livello territoriale” che si aggiungono a iter autorizzativi troppo lunghi e complessi. Per ovviare a tali ostacoli, suggerisce il Copasir, occorre ipotizzare un intervento sostitutivo da parte del potere centrale in quelle ipotesi in cui maggiormente evidente e da salvaguardare è l'interesse nazionale.