Green Bond: come valutare gli investimenti nel settore ferroviario?
Mentre il mercato dei Green Bond tocca livelli record, uno studio della Commissione europea cerca di fare luce su cosa si intende per “sostenibilità” degli investimenti in un settore chiave come quello ferroviario. Così da evitare il rischio greenwashing.
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Alla luce dell’importanza crescente delle obbligazioni verdi, una quota significativa degli investimenti nel settore ferroviario dell'UE potrebbe in futuro essere finanziata da Green Bond, riducendo così la pressione sulle fonti di finanziamento pubblico tradizionali.
Quanto vale il mercato dei Green Bond per le ferrovie
Nel 2017, il 15% dei Green Bond emessi a livello globale (circa 78 miliardi di dollari) sono stati indirizzati al settore trasporti, e solo in Europa si tratta del 13% degli investimenti (15,9 miliardi di euro). Di queste, gran parte delle emissioni sono andate al settore ferroviario.
Si tratta di emissioni che godono di un rating alto, di solito al livello A, a sottolineare il merito di credito di simili investimenti. Una credibilità legata principalmente al fatto che i Bond del settore trasporti sono generalmente emessi da autorità governative o sostenute dai Governi.
I progetti finanziati dai Green Bond variano, ma in genere riguardano le infrastrutture elettriche, il miglioramento dei sistemi di controllo o gli investimenti nel materiale rotabile.
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Come evitare il rischio greenwashing?
Uno studio richiesto dalla Commissione europea - e pubblicato a pochi giorni di distanza dal documento con cui Bruxelles prova a definire una tassonomia europea degli investimenti sostenibili - esamina i criteri per classificare le attività ferroviarie che possono considerarsi sostenibili dal punto di vista ambientale.
Gli attuali sistemi di classificazione degli investimenti raggruppano le attività ferroviarie verdi a livello aggregato, senza cogliere le peculiarità dei diversi progetti finanziati. Ad esempio, le tassonomie attuali non fanno distinzioni tra nuova costruzione e rinnovo dell'infrastruttura ferroviaria.
Lo studio UE sviluppa diversi criteri di selezione tecnica, tra cui indicatori, parametri, portata delle emissioni di CO2, e valuta anche in che misura la tassonomia avrà un impatto sugli investimenti nel settore ferroviario e come questi potrebbero incentivare le scelte di trasporto sostenibile.
In primo luogo, poiché la maggior parte dei sistemi di classificazione è allineata ai codici NACE, lo studio suggerisce di includere sottocategorie all'interno di diversi codici. Ciò consentirebbe alla tassonomia di riflettere meglio la natura dei progetti ferroviari: ad esempio, F42.1.2 “Costruzione di ferrovie e ferrovie sotterranee” dovrebbe includere una sottocategoria che specifichi se si tratta di nuova infrastruttura o del rinnovo di quella esistente.
Inoltre, onde evitare ogni potenziale greenwashing, lo studio raccomanda di incoraggiare un reporting armonizzato in linea con l'Impact Reporting di ICMA.