Consultazione UE su progetti di interesse comune e reciproco per le infrastrutture energetiche TEN-E

Foto di jason mavrommatis da UnsplashLa Commissione europea ha lanciato una consultazione sui progetti di interesse comune e i progetti di interesse reciproco per le infrastrutture energetiche nell’ambito del Regolamento TEN-E. Il fine è raccogliere il feedback degli stakeholder in merito ai progetti candidati che, dopo essere stati valutati ed inseriti nell’elenco dell’Unione di Project of Common Interest (PCI) e Project of Mutual Interest (PMI), potranno accedere ai finanziamenti di Bruxelles. 

CEF Energia, in Gazzetta UE i progetti transfrontalieri di energia rinnovabile finanziabili

La consultazione della Commissione UE sui progetti di interesse comune e i progetti di interesse reciproco in ambito energetico rientra nell’iter di selezione dei progetti, che ha avuto inizio con la call lanciata da Bruxelles a settembre 2024. L’obiettivo dell’invito consiste nel raccogliere le candidature di progetti strategici per le infrastrutture energetiche nell’ambito del regolamento sulla rete transeuropea per l’energia (Regolamento TEN-E). 

Dopo il periodo di consultazione, i gruppi regionali multi-stakeholder procedono alla fase di valutazione. Successivamente, i progetti che acquisiranno lo status di PCI o PMI ed entreranno a far parte della settima lista dell'UE, che verrà pubblicata a novembre 2025, potranno accedere ai fondi europei del Meccanismo per collegare l’Europa relativo all’ambito energetico (CEF-Energy). 

Cosa prevede il Regolamento TEN-E

Il Regolamento TEN-E (Trans-European Network for Energy), che contiene le linee guida per garantire la realizzazione tempestiva e l’interoperabilità di 11 corridoi prioritari e di 3 aree strategiche dell’infrastruttura energetica transeuropea, fissa le procedure per individuare i progetti di interesse comune e i progetti di interesse reciproco che puntano a ridurre le emissioni inquinanti, promuovendo l’integrazione delle rinnovabili e delle greentech nel sistema energetico dell’Unione. 

Entrato in vigore a giugno 2022 dopo essere stato aggiornato per essere allineato al Green Deal europeo, il Regolamento (UE) 2022/869 si pone l’obiettivo di collegare le regioni isolate dai mercati europei dell’energia, di rafforzare le interconnessioni transfrontaliere esistenti, di promuovere la cooperazione con i Paesi partner e di accelerare le procedure di rilascio dei permessi e delle autorizzazioni per realizzare le infrastrutture transfrontaliere. 

Nel dettaglio, tra le principali novità introdotte con la revisione della norma vi sono nuove categorie di infrastrutture energetiche, una riprogrammazione dei corridoi e delle aree prioritarie, un focus dedicato alle reti offshore, l’esclusione dei progetti basati sul gas naturale fossile, obblighi di sostenibilità per tutti i progetti e procedure di regolamentazione e autorizzazione semplificate (ad esempio il rilascio dei permessi è ora previsto entro 3,5 anni dall’avvio della procedura).

Da sottolineare anche che il Regolamento TEN-E ha permesso, fin dalla sua prima adozione nel 2013, di garantire la massima priorità nazionale ai progetti PCI e PMI, che sono inclusi nei piani di sviluppo delle reti nazionali. 

I Project of Common Interest e i Project of Mutual Interest

La grande distinzione tra le due categorie di progetti è che i PCI sono focalizzati su infrastrutture energetiche che collegano tra loro i Paesi dell’UE, mentre i PMI connettono i 27 con Paesi terzi.

I Project of Common Interest, in particolare, mirano a sostenere l’Unione nel raggiungimento degli obiettivi di politica energetica e climatica, garantendo energia accessibile, sicura e sostenibile a tutti i cittadini. Per ottenere lo status di PCI, un progetto deve, anzitutto, essere necessario per almeno uno dei corridoi prioritari e delle aree infrastrutturali menzionati nel Regolamento TEN-E. Tale progetto, inoltre, deve avere un impatto significativo sui mercati energetici e sull’integrazione del mercato in almeno due Paesi dell’UE e deve anche favorire la concorrenza nei mercati energetici, rafforzando allo stesso tempo la sicurezza energetica dell’UE (diversificando le fonti). Infine, un PCI deve necessariamente contribuire agli obiettivi climatici ed energetici europei integrando le energie rinnovabili.

I Project of Mutual Interest, invece, sono promossi da Bruxelles in collaborazione con Paesi terzi e contribuiscono agli obiettivi energetici e climatici sia dell’UE che delle aree extra-UE coinvolte. A differenza dei PCI, che esistevano già nella versione del Regolamento TEN-E del 2013, i PMI sono stati inseriti con la revisione del 2022. Per ottenere lo status di PMI, un progetto deve contribuire in modo significativo agli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE e del Paese terzo coinvolto, ad esempio attraverso l’integrazione delle energie rinnovabili nella rete, oppure tramite il trasporto di energia rinnovabile verso i principali centri di consumo e i siti di stoccaggio.

Per quanto concerne i finanziamenti dedicati ai progetti di interesse comune e reciproco, come già anticipato, sono sovvenzionati principalmente tramite il Connecting Europe Facility per l’energia, che per il periodo 2021-2027 ha stanziato un budget pari a 5,8 miliardi di euro per il settore energetico. Si tratta, in effetti, di risorse necessarie per modernizzare le reti dell’Unione, obiettivo che secondo Bruxelles può essere raggiunto solo se saranno investiti complessivamente circa 584 miliardi di euro. 

Le categorie di infrastrutture specifiche che i promotori possono includere nei progetti in base al Regolamento TEN-E riguardano: la trasmissione e lo stoccaggio di elettricità (incluso offshore); le infrastrutture per l’idrogeno e gli elettrolizzatori; le reti elettriche intelligenti; le reti di gas intelligenti; le reti di trasporto di CO2; le interconnessioni con Cipro e Malta. 

Tra i PCI e i PMI attualmente ammessi agli elenchi dell’UE, ve ne sono due in particolare che interessano l’Italia. Il primo, l’”Interconnection between mainland Italy - Corsica (FR) and Sardinia (IT) (noto come SACOI 3), ha tra i soggetti promotori l’italiana Terna ed è già in fase di costruzione. Il progetto punta a rinnovare l’attuale collegamento HVDC (linee aeree, cavi interrati e cavi sottomarini) per una lunghezza totale di circa 400 km, nonché a realizzare nuove stazioni di conversione DC/AC a 200 kV in Corsica, Toscana e Sardegna.

Il secondo, ancora non implementato, è l’Internal hydrogen infrastructure in Italy (Italian H2 Backbone), che coinvolge Snam Rete Gas. In particolare, il progetto riguarda la costruzione di una spina dorsale italiana dedicata al trasporto dell’idrogeno per soddisfare la domanda di H2 in Italia e in Europa, collegando gli impianti di produzione e le infrastrutture di importazione alla domanda finale e ai Paesi vicini. Italian H2 Blackbone è diviso in due assi distinti: la dorsale Sud-Nord, che collega il punto di ingresso di Mazara del Vallo (Trapani) con il nodo di Minerbio (Bologna), e la dorsale Est, che connette l’Italia all’Austria, passando da Minerbio a Tarvisio.

Per scoprire altri progetti, consulta la mappa interattiva aggiornata della Commissione

Come partecipare alla consultazione sui progetti PCI e PMI

Come già anticipato in premessa, è attualmente aperta la consultazione sui progetti infrastrutturali energetici nel contesto delle reti transeuropee per l'energia. 

Possono partecipare all’invito i ministeri competenti e le autorità di regolazione nazionali, ma anche i gestori di sistemi di trasmissione dell’elettricità e del gas - TSO, i promotori di progetti, le utility, le associazioni industriali, le organizzazioni ambientali e quelle dei consumatori, oltre ai rappresentanti della società civile.

Gli stakeholder interessati possono inoltrare entro il 25 aprile 2025 il proprio contributo compilando dei questionari online disponibili alla pagina della consultazione, ognuno dei quali è dedicato a ciascuna categoria di infrastruttura prevista dal Regolamento TEN-E. 

Una volta raccolte tutte le opinioni espresse, sarà pubblicata una relazione riassuntiva dei pareri ricevuti sulla piattaforma CIRCABC e i feedback saranno poi presentati ai gruppi regionali che si occupano della valutazione dei progetti candidati. La lista dei PCI e PMI ammessi verrà poi formalizzata tramite un regolamento delegato ad hoc della Commissione europea entro la fine del 2025. 

Partecipa alla consultazione UE