Summit UE-Cina: tutti i punti dell’accordo
Cooperazione, investimenti, cybersecurity, infrastrutture, trasferimento tecnologico. Sono i punti centrali della dichiarazione congiunta emersa dal 21° Summit UE-Cina.
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Il Summit, presieduto dal presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker, dal presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, e dal premier cinese, Li Keqiang, ha affrontato molti dei principali nodi delle relazioni tra i paesi UE e il gigante asiatico.
Dopo aver riaffermato l’impegno a rispettare il diritto internazionale e le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali, con al centro l’ONU e i suoi tre pilastri di pace e sicurezza, sviluppo e diritti umani, Cina e Europa si sono concentrate su un fine lavoro di mediazione su molte delle principali partite attualmente sul tavolo.
Le relazioni bilaterali
Sul piano delle relazioni bilaterali, si è concordata l’adozione di una nuova agenda in materia di cooperazione entro il prossimo Summit bilaterale. In particolar modo, si legge nella dichiarazione, “l'UE e la Cina si impegnano a costruire la loro relazione economica sull'apertura, la non discriminazione e la concorrenza equa, assicurando un terreno di gioco paritario, trasparente e basato su benefici reciproci".
Passi avanti sono stati inoltre fatti sul fronte degli investimenti, grazie alla decisione di raggiungere entro il 2019 tutti quei progressi necessari per la conclusione nel 2020 dell’Accordo complessivo UE-Cina sugli investimenti. Si tratta di un traguardo ambizioso che, se raggiunto, garantirà “un accesso al mercato sostanzialmente migliorato, l'eliminazione di requisiti e pratiche discriminatorie che colpiscono gli investitori stranieri e la creazione di un quadro equilibrato di protezione degli investimenti". In tale contesto è stata anche stabilita la creazione di un meccanismo politico per monitorare costantemente i progressi dei negoziati.
Figurano nella dichiarazione anche le Indicazioni di origine geografica su molte delle quali è già stato trovato un accordo. Per le indicazioni rimaste ancora fuori, UE e Cina si impegnano, dunque, a terminare il lavoro avviato in modo da concludere formalmente i negoziati entro il 2019.
La dichiarazione resta invece più generica sul tema del 5G e della cybersecurity. Su questo, il testo sottolinea semplicemente l’importanza di applicare le leggi internazionali di contrasto alle cyber-attività maligne (incluso il furto della proprietà intellettuale) al fine di creare un cyberspazio sicuro e stabile. Sul punto specifico, poi, delle società 5G, la dichiarazione si limita a riconoscere il 5G come la colonna portante del futuro sviluppo economico e sociale e invita a proseguire la "cooperazione" già cominciata nel 2015 con la dichiarazione congiunta in materia.
La governance e le sfide globali
Su questo fronte, si rinnova la cooperazione UE-Cina per la riforma del WTO, con l'obiettivo finale di rafforzare le regole internazionali sul commercio a cominciare da quelle sui sussidi industriali che generano un rischio di dumping cinese verso l’Europa. La dichiarazione cita, poi, un altro punto particolarmente delicato delle relazioni UE-Cina: quello relativo alla tutela della proprietà intellettuale su cui le parti sottolineano l’importanza degli standard internazionali e la garanzia di un’adeguata protezione legale nei rispettivi tribunali.
La dichiarazione vede, poi, il successo dell’UE con l’inserimento del divieto dei trasferimenti forzati di tecnologia. Si tratta di un risultato fortemente atteso dal sistema produttivo europeo, con Berlino e Parigi che, più volte, avevano lamentato il pericolo di un cieco trasferimento di tecnologia europea verso la Cina.
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Logistica e trasporti, inoltre, non potevano restare fuori. Su questo piano, infatti, Cina e UE continueranno a cercare sinergie tra la strategia europea sulla Connessione Europa-Asia, che include le Reti di Trasporto Transeuropee, e la Road and Belt Initiative della Cina, accogliendo con favore l’accordo raggiunto sui termini per la realizzazione di uno studio congiunto relativo ai corridoi ferroviari tra Europa e Cina.
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Infine, sul piano del contrasto ai cambiamenti climatici, UE e Cina si impegnano a intensificare la loro cooperazione nel campo della “finanza verde” per indirizzare i flussi di capitali privati verso l’economia sostenibile. In tale contesto le parti promuoveranno opportunità di cooperazione concreta tra le imprese.
> EU-China Summit Joint statement
Photographer: Etienne Ansotte - Source: EC - Audiovisual Service