Horizon 2020, non ci sara' una sola linea di finanziamenti
Il nuovo programma quadro per la ricerca e l’innovazione, Horizon 2020, viaggia verso una definizione. Stamattina a Roma, presso la sede della Rappresentanza della Commissione europea, sono stati presentati i primi risultati della consultazione bandita dalla Commissione sull’Agenda per l’innovazione. E sono arrivate le prime indicazioni per il nuovo programma.
“Ci sarà un potenziamento delle attività dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) con il prossimo bilancio e, soprattutto, verranno mantenute le specificità delle precedenti linee di finanziamento”. Ha spiegato Gudrun Maass, funzionario della direzione generale Educazione e cultura della Commissione europea. Horizon 2020 nasce, infatti, dalla fusione del Programma quadro per la ricerca e lo sviluppo e dal Programma quadro per la concorrenza e l’innovazione. Due programmi con parecchie differenze, la cui unione non penalizzerà, secondo quanto spiegato da Maass, chi accede ai fondi.
La consultazione, però, si è molto concentrata sul terzo aspetto fondamentale di Horizon 2020: l’Eit. Guardando alle risposte, i principali campi di azione dell’agenzia dovranno essere principalmente quattro:
- la creazione di opportunità di business;
- il trasferimento tecnologico;
- il collegamento tra ricerca e attività innovative;
- la formazione di competenze di alto livello.
Altro punto importante sono le funzioni da attribuire ai Kic (Knowledge and innovation community), i consorzi pubblico-privato che sono la base di attività dell’Eit. Secondo i questionari dovranno essere dotati, oltre che di cervelli di coordinamento a livello centrale, di entità disseminate sul territorio: secondo l’84% degli interrogati questo sarà un fattore di crescita decisivo per il loro successo.
Ancora, è stato posto l’accendo sulla necessità di tenere alta l’indipendenza dell’istituto. Secondo il 93% degli interrogati, infatti, l’autonomia dalle istituzioni europee è un aspetto caratteristico e fondamentale per l’Eit. Mentre per il 92% la sua flessibilità è essenziale per attrarre l’interesse del settore privato. Evidentemente, gli stakeholder temono che un influsso troppo pesante del settore pubblico possa minare l’efficacia dell’azione dell’Istituto per l’innovazione.
Questo pacchetto di informazioni sarà sottoposto alla revisione dei tecnici della Commissione europea che lo utilizzeranno come base per la compilazione della loro agenda strategica. Il tutto confluirà in una proposta da presentare ufficialmente entro la fine dell’anno.