UE: conferenza sulla sicurezza alimentare
Si è conclusa lunedì scorso a Bruxelles la conferenza internazionale "Cibo per tutti - verso un accordo globale", organizzata dal Comitato economico e sociale europeo (CESE). L'evento ha riunito rappresentanti dell'ONU, della FAO, della presidenza del G20, dell'UE e della società civile internazionale sui principali temi inerenti la sicurezza alimentare.
La conferenza, articolata in tre workshop, ha affrontato i seguenti argomenti:
- la sicurezza alimentare e il funzionamento dei mercati agricoli globali,
- la sicurezza alimentare come diritto,
- la necessità di una strategia coerente tra politiche agricole, economiche e di sviluppo.
Le principali minacce alla sicurezza alimentare sono rappresentate da:
- la volatilità dei prezzi,
- i cambiamenti climatici,
- la pressione demografica,
- la scarsità delle risorse idriche e del suolo,
- la mancanza di un'informazione trasparente sui mercati.
Tali sfide possono essere affrontate solo adottando politiche intelligenti in campo agricolo, hanno ribadito i partecipanti alla conferenza rivolgendosi ai rappresentanti del G-20.
"L'agricoltura deve tornare a essere il punto focale dell'agenda per lo sviluppo, con l'obiettivo fondamentale di aumentare la capacità globale di produzione creando condizioni favorevoli agli investimenti pubblici e privati per gli agricoltori di tutto il mondo", ha affermato Dacian Cioloş, Commissario europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale.
Le nuove strategie dovranno quindi basarsi su un coordinamento internazionale più solido, soprattutto in materia di commercio e cooperazione, offrendo agli agricoltori la possibilità di organizzarsi in modo più efficace.
"La sicurezza alimentare è prima di tutto un problema di uguaglianza sociale e una questione di diritti", ha ribadito Franco Chiarico, rappresentante del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), e deve fondarsi su tre pilastri:
- la disponibilità (quantità sufficiente di alimenti);
- l'accesso (di persone e di risorse);
- la stabilità (per avere una reale gestione della sicurezza alimentare una popolazione, una famiglia o una persona deve avere accesso in ogni momento ad una alimentazione adeguata).
Il G-20 deve mettere al primo posto della propria agenda il tema della crisi alimentare per evitare che il numero degli affamati nel mondo raggiunga la tanto scongiurata cifra di un miliardo. Questo dramma umanitario può essere superato, ha proseguito Chiarico, facendo sì che il sistema internazionale delle banche e della grande finanza riduca il proprio ruolo nell'agro-businnes, che compra poi distrutte da coltivazioni intensive.
Il CESE, su invito dei rappresentanti della presidenza francese del G-20, parteciperà alla prossima riunione dei ministri dell'Agricoltura del G-20.