Ambiente: operativa la Strategia nazionale per la biodiversità
Entra in vigore la Strategia nazionale per affrontare le sfide globali post 2010 per la conservazione della biodiversità in seguito all'approvazione della Conferenza Permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome. Lo strumento, predisposto dal Ministero dell’ Ambiente, sarà presentato a livello internazionale dalla Prestigiacomo a Nagoya, in Giappone, alla Decima Conferenza delle Parti della Convenzione Internazionale sulla Biodiversità, che si terrà a fine ottobre.
Le Regioni e le Province Autonome hanno trovato un accordo definitivo sul testo in particolare per quanto riguarda la governance e il reperimento delle risorse finanziarie.
L’elaborazione della citata Strategia si colloca nell’ambito degli impegni assunti dall’Italia con la ratifica della Convenzione sulla Diversità Biologica (Rio de Janeiro, 1992).
I contenuti invece prendono spunto dai risultati del G8 Ambiente Siracusa 2009 ed in particolare della sessione tematica dedicata alla biodiversità, collocandosi nell’ambito delle attività previste a livello europeo ed internazionale sia per la verifica dello stato di conservazione della biodiversità e l’applicazione delle disposizioni europee per la sua tutela, sia per la valutazione del grado di attuazione del Piano d’Azione europeo sulla Biodiversità.
La Strategia nazionale si articola intorno a tre tematiche cardine:
- biodiversità e servizi ecosistemici,
- biodiversità e cambiamenti climatici,
- biodiversità e politiche economiche.
Il conseguimento dei relativi obiettivi strategici viene affrontato in 15 aree di lavoro:
- specie, habitat, paesaggio;
- aree protette;
- risorse genetiche;
- agricoltura;
- foreste;
- acque interne;
- ambiente marino;
- infrastrutture e trasporti;
- aree urbane;
- salute;
- energia;
- turismo;
- ricerca e innovazione;
- educazione, informazione e comunicazione;
- l’Italia e la biodiversità nel mondo.
L’attuazione della Strategia nazionale per la Biodiversità richiede una forte condivisione e collaborazione tra i decisori politici e le Amministrazioni centrali e regionali, con il supporto del mondo accademico e scientifico, e dei portatori di interesse in generale. Per questo è necessaria l’intesa fra Ministero e Regioni.
A tal fine si individua la Conferenza Stato-Regioni quale sede di discussione e decisione politica in merito alla Strategia e si istituisce presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un apposito Comitato paritetico a supporto della suddetta Conferenza, composto da rappresentanti delle Amministrazioni centrali e delle Regioni e Province Autonome, a supporto del quale sarà formato un Osservatorio Nazionale sulla Biodiversità che fornirà il necessario apporto scientifico multidisciplinare.
Inoltre si prevede la formazione di un Tavolo di consultazione che coinvolgerà il Comitato paritetico e rappresentanti delle principali associazioni delle categorie economiche e produttive, delle Associazioni ambientaliste e in generali dei portatori d’interesse per consenire loro il pieno e costante coinvolgimento nel percorso di attuazione e revisione della Strategia.