Autotrasporto: aumentano i veicoli Euro 6, cala il numero delle aziende più piccole
A maggio i veicoli di ultima generazione sotto le 3,5 tonnellate sono aumentati di quasi il 25% rispetto allo stesso periodo 2021. È quanto emerge dai dati del Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims).
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Nel complesso, il parco veicolare italiano sotto le 3,5 tonnellate è pari a 3.957.283 unità. I veicoli da Euro 0 ad Euro 4 sono ancora 2.444.739 unità, cui corrisponde una quota del 61,8%, mentre i mezzi Euro 5 ed Euro 6 sono 1.512.544 (38,2%).
Per quanto riguarda invece i mezzi con massa superiore a 3,5 tonnellate, sono in tutto 796.675, di cui 493.731 (62%) fino ad Euro 4 e 302.944 (38%) tra Euro 5 ed Euro 6.
In leggera diminuzione il numero di imprese dell’autotrasporto: al 31 marzo 2022 le imprese attive in Italia in questo settore erano 99.196, in leggera diminuzione (-0,2%) rispetto alle 99.465 del 31 dicembre 2021.
Nei primi tre mesi dell’anno prosegue il trend già analizzato nel 2021, che vede una diminuzione delle aziende più piccole, in particolar modo quelle monoveicolari, e un aumento delle imprese più strutturate, in particolare quelle tra 50 e 100 veicoli e quelle di dimensioni ancora maggiori.
Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini ha sottolineato la necessità di un confronto costante con le associazioni di categoria dell’autotrasporto, sia per individuare le azioni necessarie per aumentare la sicurezza del settore sia per valutare, insieme anche alle altre organizzazioni, come utilizzare al meglio il Fondo per la mobilità sostenibile inserito nella Legge di Bilancio 2022.
“Ringrazio l’Albo degli autotrasportatori per la condivisione della distribuzione del Fondo da 500 milioni di euro stanziati per il settore, privilegiando i veicoli Euro 5 ed Euro 6 e premiando chi si è impegnato nella transizione ecologica del settore – ha sottolineato Giovannini - Nei prossimi mesi decideremo anche come impegnare il Fondo per la mobilità sostenibile. Dobbiamo fare uno sforzo verso una mobilità integrata, intervenendo sia con nuovi fondi e riforme, sia sulle infrastrutture immateriali. Mi riferisco, ad esempio, al problema dei viaggi a vuoto. Insieme alle associazioni dobbiamo capire come accelerare il processo di ottimizzazione, e quindi di decarbonizzazione, del sistema di trasporto italiano”.