Cosa finanzia il Fondo per la mobilità sostenibile
Dal rinnovo del parco autobus all'acquisto di treni a idrogeno, passando per le piste ciclabili. Sono alcuni dei progetti finanziati con i 2 miliardi del Fondo per la mobilità sostenibile previsto dalla legge di Bilancio 2022.
Fondo complementare al PNRR: 500 milioni di contributi per navi green
Il Fondo va inquadrato tra le iniziative nazionali per attuare quanto previsto dalla strategia europea Fit for 55, il piano per far sì che le politiche europee permettano di ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030.
Un obiettivo che richiede un importante investimento nel settore dei trasporti, tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti.
Come indicato nel rapporto ‘Decarbonizzare i trasporti, elaborato della Struttura per la transizione ecologica della mobilità e delle infrastrutture (STEMI) creata all’interno del Ministero, i trasporti in Italia nel 2019 sono stati direttamente responsabili del 25,2% delle emissioni di gas serra e del 30,7% delle emissioni di CO2. In particolare, il 92,6% delle emissioni nazionali di tutto il comparto è attribuibile al trasporto stradale di passeggeri e merci, con gli autoveicoli responsabili della quota più rilevante.
Tramite la legge di bilancio 2022 per investire nel settore trasporti e renderlo più sostenibile sono stati messi a disposizione 2 miliardi di euro. Risorse inserite nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili attraverso un Fondo ad hoc.
Gli interventi finanziati attraverso il Fondo per la mobilità sostenibile
Un decreto firmato dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili stabilisce criteri e percentuali di riparto del Fondo per la mobilità sostenibile.
Nel dettaglio, 1 miliardo di euro, pari al 50% della dotazione del Fondo, viene assegnato a interventi per la mobilità urbana nelle Città metropolitane e nei Comuni con più di 100.000 abitanti, tra i quali:
- l’acquisto di veicoli elettrici per il trasporto pubblico locale e la realizzazione delle infrastrutture per la ricarica;
- interventi di pedonalizzazione di aree urbane e per agevolare la mobilità ciclistica;
- la realizzazione di infrastrutture digitali per la gestione e il monitoraggio dei flussi di traffico.
300 milioni di euro, il 15% delle risorse a disposizione, sono attribuiti a interventi finalizzati all’abbattimento delle emissioni nel trasporto stradale extraurbano, attraverso la realizzazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici all’interno della rete stradale SNIT non a pedaggio e l’acquisto di mezzi pesanti a zero emissioni.
Altrettanto va a interventi per la riduzione delle emissioni nel trasporto navale, attraverso il refitting delle navi per consentire l’utilizzo del cold ironing (cioè l’elettrificazione delle banchine portuali), l’elettrificazione dei mezzi utilizzati per i collegamenti con le isole e il sostegno a progetti sperimentali per i combustibili alternativi.
200 milioni di euro (pari al 10% del Fondo) sono destinati a interventi per l’autosufficienza energetica delle infrastrutture aeroportuali e per il sostegno a progetti sperimentali per l’utilizzo di carburanti alternativi nel trasporto aereo.
150 milioni di euro (7,5% del Fondo) sono destinati a favorire l’intermodalità nel trasporto delle merci incentivando il cosiddetto shift modale dalla gomma al ferro. 50 milioni (2,5% del totale) vanno a interventi di decarbonizzazione delle linee ferroviarie non elettrificate, con l’acquisto di treni a batteria o a idrogeno, proseguendo la sperimentazione avviata con il PNRR.
Con successivi decreti ministeriali verranno identificati gli interventi ammissibili al finanziamento e i relativi soggetti attuatori, le modalità di monitoraggio, il cronoprogramma procedurale e le modalità di revoca in caso di mancata attuazione del monitoraggio o di mancato rispetto del cronoprogramma.