Ricerca e Innovazione nelle Regioni: pubblicato un rapporto per migliorarle
Presentato al Forum della Pubblica Amministrazione il rapporto Migliorare le politiche di Ricerca e Innovazione per le Regioni. Contenuti e i processi di policy, promosso per favorire la riflessione sulle principali criticità metodologiche e per facilitare la diffusione fra le amministrazioni regionali e centrali di buone pratiche inerenti le politiche per la Ricerca e l'Innovazione.
Il Testo, dopo una analisi della posizione italiana nel contesto internazionale e delle risorse dedicate al settore, si sviluppa lungo due traiettorie:
- i contenuti: si prendono in esame i rapporti di collaborazione tra il sistema della ricerca e quello imprenditoriale e si propongono le strategie di supporto all'innovazione nelle imprese;
- i processi di policy: si esaminano, per ogni fase del ciclo di vita dei programmi, le maggiori criticità procedurali e si approfondiscono gli elementi di cambiamento da perseguire nella programmazione 2007-2013.
Il documento rappresenta uno dei risultati del Progetto di Accompagnamento del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013, promosso dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo Economico, al fine di costituire una piattaforma di discussione inerente i temi della Priorità 2 - Ricerca e Innovazione.
Le Politiche per la R&I rappresentano l’unica chance di aggancio alla crescita per le regioni in ritardo di sviluppo; esse manifestano i loro effetti sulla crescita economica non nell’immediato, ma nel medio periodo.
Investire oggi in R&I è la condizione per avere territori attrezzati a uscire dalla dipendenza quando si manifesteranno le condizioni della ripresa. Va confermata la scelta di investire ingenti risorse del Quadro Strategico Nazionale (QSN) e in particolare dei Fondi Strutturali sulla Priorità Ricerca e Innovazione.
Investire oggi risorse pubbliche in R&I è cruciale. Infatti:
Le direttrici fondamentali per queste Regioni sono due:
- la ricerca e sviluppo privata tende ad essere pro-ciclica, in quanto le spese sono di norma agganciate ad una quota del fatturato;
- occorre compensare la componente pro-ciclica del mercato con una manovra anticiclica di aumento della spesa pubblica in R&I;
- la crisi colpisce soprattutto le industrie che producono beni durevoli, nelle quali i consumatori rinviano l’acquisto al futuro; quando la crisi sarà rientrata i consumatori avranno fatto l’esperienza di poter fare a meno dei prodotti e torneranno ad acquistare solo se i prodotti avranno veramente aspetti innovativi: occorre quindi preparare ora l’ingresso sul mercato dei prossimi 1-3 anni;
- la crisi fa emergere la necessità di nuove tecnologie, sostenibili dal punto di vista ambientale, a minore consumo di materie prime e di energia, a minore congestione sociale e urbana – tutti elementi che richiedono da subito ingenti investimenti in R&I.
Le direttrici fondamentali per queste Regioni sono due:
- aumentare la competitività del sistema produttivo meridionale, attraverso un deciso aumento delle esportazioni;
- favorire un riposizionamento strutturale, aumentando la quota di valore aggiunto prodotto in attività innovative e accelerando la trasformazione produttiva della conoscenza generata nella ricerca pubblica.
Nel nostro Paese si sconta un quadro generale di ripartizione delle competenze che, in materia di R&I, si presenta come contraddittorio, soprattutto dopo la modifica del Titolo V della Costituzione; ciononostante l’esperienza degli ultimi anni ha fatto emergere una sorta di informale divisione dei compiti, che ha dato buona prova di sé.
La complessità delle Politiche di ricerca e innovazione è tale da richiedere un approccio politico nuovo in quanto sono l’architrave delle nuove politiche di sviluppo.
L’esperienza dell’ultimo periodo di programmazione 2000-2006 ha mostrato molte criticità, in parte dovute alla necessità di sperimentare nuovi strumenti. Non è concesso un altro periodo di prova: se si fallisce l’obiettivo 2007-2013 è a rischio l’intero impianto delle politiche regionali europee, della coesione, dell’orientamento strategico a favore di R&I.
In una parola, sia le Amministrazioni centrali che le Regioni dovrebbero porre al centro il “policy learning”, cioè l’apprendimento sulle politiche.
(Fonte: Rapporto Migliorare le politiche di Ricerca e Innovazione per le Regioni. Contenuti e processi di policy)
(Fonte: Rapporto Migliorare le politiche di Ricerca e Innovazione per le Regioni. Contenuti e processi di policy)