Pac, la Commissione vara la proposta di modifica
Arriva la nuova Pac e l’Italia rischia di perdere circa il 6 per cento delle risorse che attualmente le sono assegnate. Il Commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, ha infatti presentato ieri a Bruxelles la proposta di modifica della politica agricola comune. Che adesso sarà oggetto di trattativa tra i Paesi membri e il Parlamento europeo.
La proposta nasce con l'obiettivo di riequilibrare il sostegno finanziario tra vecchi e nuovi Stati membri, utilizzando nuovi criteri di assegnazione: non più i livelli di produzione, ma il numero di ettari coltivati. Questo, per venire incontro ai Paesi appena entrati nell’Ue che mancano di serie storiche affidabili per l’elaborazione delle statistiche.
In dettaglio, tutti gli Stati membri saranno tenuti ad adottare un sistema di pagamento uniforme per ettaro entro il 2019. Inoltre, le dotazioni nazionali per i pagamenti diretti verranno modificate affinché coloro che ricevono meno del 90% del pagamento per ettaro medio Ue riceveranno più. Oltre a questo, ogni azienda riceverà un pagamento per ettaro per adottare pratiche che rispettino il clima e l'ambiente. Gli Stati membri utilizzeranno il 30% della dotazione nazionale a tal fine. Agevolazioni e forme di sostegno sono previste ad esempio per i giovani agricoltori (al di sotto dei 40 anni) ed i piccoli agricoltori ed è inoltre prevista una nuova definizione per "l'agricoltore attivo". Un tema particolarmente discusso riguarda il "capping", i tetti aziendali, la proposta di regolamento recita che gli importi dei pagamenti diretti concessi agli agricoltori verranno ridotti secondo diverse percentuali.
L'Italia, che nel 2007-2013 ha goduto del 10% degli aiuti, è riuscita comunque a evitare alcune misure che l'avrebbero penalizzata. Per esempio è stato stralciato all'ultimo momento l'articolo che, prevedendo la perequazione tra gli aiuti nazionali fin dal 2028, avrebbe pressoché svuotato di significato il negoziato per le prospettive finanziarie 2021-2028, che inizieranno tra sette anni.
Sul testo sono subito piovute numerose critiche. Confagricoltura ha parlato di testo che "non sostiene la competitività delle imprese" e il ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano ha spiegato che le proposte del Commissario sono "complessivamente insoddisfacenti". A questo punto si annuncia una battaglia serrata in Parlamento, dove il provvedimento arriverà per una procedura di codecisione. In quella sede sarà fondamentale il ruolo giocato dalle Commissioni tecniche. Nella Commissione Agricoltura l’Italia potrà contare sull’azione del presidente, Paolo De Castro, al quale sono affidate molte speranze di riuscire a raggiungere un assetto meno afflittivo delle nuove norme. Anche perché tutti stanno guardando alla Francia che, con una pesante azione di lobbing, è riuscita ad ottenere un alleggerimento di appena l’1,5% dei suoi contributi.