Agricoltura: ok di Bruxelles a tutti i Piani strategici PAC 2023-27
La Commissione europea ha approvato tutti i 28 Piani strategici nazionali per l'attuazione della Politica agricola comune 2023-27, uno per ciascun paese membro, ad eccezione del Belgio che ne ha due. La nuova PAC è pronta a partire.
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Con l'adozione dei 28 Piani strategici PAC, infatti, si compie l'ultimo passaggio per l'entrata in vigore della riforma dal 1° gennaio 2023.
Una riforma, quella approvata definitivamente il 2 dicembre 2021, che rinnova profondamente l'impianto della Politica agricola comune, con un nuovo modello di gestione, l'obbligo di coerenza con gli obiettivi ambientali e climatici del Green Deal, una nuova condizionalità sociale e una maggiore ridistribuzione dei pagamenti diretti a favore dei piccoli agricoltori.
A disposizione ci sono 264 miliardi di euro, che diventano 307 miliardi con il cofinanziamento nazionale ai fondi europei e a cui si aggiungono i 6 miliardi per i programmi che rientrano nell'ambito di competenza della PAC ma sono esterni ai Piani strategici nazionali, come il programma POSEI per le regioni ultraperiferiche, i programmi frutta e latte nelle scuole e i programmi di promozione dei prodotti agricoli made in EU.
Guida alla nuova PAC 2023-27
- Il new delivery model della PAC 2023-27
- Ecoschemi e condizionalità rafforzata nella nuova architettura verde della PAC
- Gli altri punti principali della riforma della PAC
- Il Piano strategico PAC dell'Italia
- I Regolamenti della PAC 2023-27
Il new delivery model della PAC 2023-27
La principale novità della riforma è rappresentata dal nuovo modello di gestione della PAC, il “new delivery model” che riconosce maggiore sussidiarietà agli Stati membri, semplifica il set di regole a livello europeo e guarda più al raggiungimento degli obiettivi che alla conformità a norme comuni. Attraverso i Piani strategici nazionali, i paesi UE scelgono infatti gli strumenti e le azioni per raggiungere i target concordati a livello dell'Unione, che la Commissione verificherà attraverso un rapporto di performance annuale.
Gli annual performance report dovranno essere presentati alla Commissione a partire dal 2024, mentre l'Esecutivo UE riesaminerà, sulla base di un insieme di indicatori comuni, le prestazioni dei Piani strategici della PAC nel 2025 e nel 2027, valutando anche la necessità di eventuali interventi di modifica da parte degli Stati membri.
Per la prima volta la PAC include anche una condizionalità sociale, che richiederà ai beneficiari dei fondi europei per l'agricoltura il pieno rispetto delle leggi sul lavoro.
Per approfondire: Sanzioni per chi non rispetta la condizionalità sociale PAC
Ecoschemi e condizionalità rafforzata nella nuova architettura verde della PAC
Il contributo della Politica agricola comune agli obiettivi ambientali e climatici dell'Unione si articola in una serie di strumenti, a partire dall'allineamento all'European Green Deal, alla legislazione che ne deriva e alle strategie Farm to Fork e Biodiversità al 2030, che è stato verificato dalla Commissione al momento della valutazione dei Piani nazionali della PAC.
L'accordo prevede inoltre una condizionalità ambientale rafforzata, con requisiti minimi più ambiziosi per i beneficiari della PAC, tra cui il vincolo a dedicare, in ogni azienda agricola, almeno il 3% dei seminativi alla biodiversità e agli elementi non produttivi, con la possibilità di ricevere un sostegno tramite gli ecoschemi per raggiungere il 7%.
Gli ecoschemi sono la principale innovazione del nuovo greening e funzionano come un meccanismo premiale e non penalizzante: gli agricoltori che assumeranno maggiori impegni ambientali potranno accedere infatti a contributi aggiuntivi nell'ambito dei pagamenti diretti del primo pilastro. Gli ecoschemi devono essere offerti obbligatoriamente dagli Stati membri, ma l'adesione sarà facoltativa per gli agricoltori.
Il budget da dedicare alla loro implementazione è stato uno dei punti più controversi del negoziato, con il Consiglio che voleva destinargli non oltre il 20% della dotazione assegnata a ciascun paese UE per i pagamenti diretti e il PE che mirava al 30%. Il compromesso raggiunto - il 25% della dotazione, corrispondente in totale a 48 miliardi di euro - è stato reso possibile anche dall'incremento della quota di risorse FEASR dedicate ai pagamenti agro-climatico-ambientali dei PSR. A queste misure e a quelle collegate al benessere animale va il 35% dei fondi di sviluppo rurale, come chiesto dal Parlamento, anziché il 30% come avrebbero voluto i 27.
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Gli altri punti principali della riforma della PAC
L'accordo tra PE e Consiglio ha anche definito il livello minimo obbligatorio di convergenza interna per i pagamenti diretti, che deve raggiungere almeno l'85% del livello medio entro il 2026, e previsto una maggiore redistribuzione dei pagamenti diretti. Gli Stati membri devono infatti redistribuire obbligatoriamente almeno il 10% degli aiuti per il sostegno al reddito degli agricoltori alle imprese di piccole e medie dimensioni e descrivere nei rispettivi Piani strategici come intendono raggiungere l'obiettivo.
I 27 possono infatti utiilizzare un pagamento redistributivo in aggiunta al pagamento di base o ridurre progressivamente l'importo annuale superata la soglia di 60mila euro, fissando il massimale a 100 mila euro. In questo secondo caso, però, i paesi UE possono permettere alle imprese agricole di detrarre il 50% del costo dei salari collegati all'attività agricola dal totale prima che venga operata la riduzione.
Target vincolante anche per il ricambio generazionale in agricoltura: i 27 devono destinare almeno il 3% del budget della PAC a misure in favore dei giovani agricoltori, in forma di sostegno al reddito, aiuti per il primo insediamento e sostegno agli investimenti.
Fronte OCM, la nuova PAC mantiene un orientamento globale al mercato, promuovendo la crescita delle aziende agricole nel mercato interno e nei paesi terzi e ampliando le possibilità per gli agricoltori di unire le forze, anche mediante alcune eccezioni al diritto della concorrenza.
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Il Piano strategico PAC dell'Italia
Il Piano strategico nazionale dell'Italia (PSP) è stato adottato dalla Commissione europea il 2 dicembre e vale complessivamente circa 37 miliardi, di cui 20,9 miliardi di fondi europei per il primo pilastro, che includono 17,6 miliardi per i pagamenti diretti e 3,3 miliardi per gli interventi settoriali.
La dotazione per il secondo pilastro ammonta invece a 16 miliardi, tra risorse FEASR e cofinanziamento nazionale. Le risorse per lo sviluppo rurale saranno gestite principalmente dalle regioni, attraverso dei complementi di programmazione al PSP, mentre il Ministero dell'Agricoltura manterrà la competenza sugli strumenti di gestione del rischio e la rete rurale nazionale.
I regolamenti della PAC 2023-27
Il Regolamento sui Piani strategici nazionali della PAC, il Regolamento orizzontale sul finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC e il Regolamento sull'organizzazione comune dei mercati (OCM) sono stati pubblicati il 6 dicembre 2021 in Gazzetta ufficiale europea. Le nuove regole, tuttavia, si applicheranno solo a partire dal 1° gennaio 2023, terminato il biennio transitorio 2021-2022.
Il 22 dicembre 2021 sono stati pubblicati i primi due Regolamenti di esecuzione, 2021/2289 e 2021/2290, relativi, rispettivamente, alla presentazione dei Piani strategici della PAC e al sistema elettronico di scambio sicuro delle informazioni e ai metodi di calcolo degli indicatori comuni di output e di risultato di cui all'allegato I al Regolamento 2021/2115 sui PSN.
Il 31 gennaio 2022, invece, sono stati pubblicati due Regolamenti delegati e altri due Regolamenti di esecuzione, in particolare:
- Regolamento delegato (UE) 2022/126 della Commissione del 7 dicembre 2021 che integra il regolamento (UE) 2021/2115 sui Piani strategici della PAC
- Regolamento delegato (UE) 2022/127 della Commissione del 7 dicembre 2021 che integra il regolamento (UE) 2021/2116 sul finanziamento, la gestione ed il monitoraggio della PAC
- Regolamento di esecuzione (UE) 2022/129 della Commissione del 21 dicembre 2021 che stabilisce norme relative ai tipi di intervento riguardanti i semi oleaginosi, il cotone e i sottoprodotti della vinificazione
- Regolamento di esecuzione (UE) 2022/128 della Commissione del 21 dicembre 2021 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) 2021/2116.
Il 21 aprile 2022 è stato pubblicato il Regolamento delegato 2022/648 del 15 febbraio, che modifica l'allegato XI del Regolamento UE 2021/2115 per quanto riguarda l'importo del sostegno dell'Unione per i tipi di intervento per lo sviluppo rurale per l'esercizio finanziario 2023.
Infine, l'8 luglio sono approdati in Gazzetta ufficiale europea il Regolamento delegato 2022/1172 del 4 maggio 2022, che integra il regolamento 2021/2116 per quanto riguarda il sistema integrato di gestione e di controllo della PAC e l'applicazione e il calcolo delle sanzioni amministrative per la condizionalità, e il Regolamento di esecuzione 2022/1173 del 31 maggio 2022 che ne stabilisce le modalità di applicazione.
Consulta i testi dei regolamenti base della PAC 2023-2027
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