Manovra 2023: i contributi per lo sport

Photocredit: Darko Stojanovic da PixabayDopo i decreti Aiuti Ter e Quater, anche nella Legge di Bilancio 2023 sono previste diverse misure a sostegno del settore sportivo martoriato dalla crisi economica causata prima dalla pandemia ed ora dal caro bollette.

Cosa prevede la Manovra 2023?

Carte alla mano, i provvedimenti spaziano da incrementi delle dotazioni di diversi fondi sport, come il “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” ed interventi sui crediti di imposta, fino al finanziamento di progetti volti a favorire la pratica sportiva. 

Decreti Aiuti Ter e Quater: le misure per lo sport

Nuovi contributi sport contro il caro energia ed a sostegno della maternità delle atlete non professioniste

Con il comma 616 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2023 viene disposto, per il 2023, un incremento di 25 milioni di euro del “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” con lo scopo di far fronte all’aumento dei costi dell’energia termica ed elettrica e da destinare, tramite erogazione di contributi a fondo perduto, non solo alle associazioni e società sportive dilettantistiche (come nelle misure varate nei mesi passati) ma anche alle discipline sportive, agli enti di promozione sportiva e alle federazioni sportive, nonché al CONI, al Comitato Italiano Paralimpico e alla società Sport e Salute S.p.A. .

Questo incremento, unitamente a quelli stabiliti dal DL 144-2022 (Aiuti Ter) e dal DL 176-2022 (Aiuti Quater), fa sì che, tirando le somme, le risorse a fondo perduto disponibili risultino essere di 60 milioni di euro per il 2022 e di 25 milioni di euro per il 2023.

Nel comma 613 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2023 viene anche stabilito un ulteriore aumento del “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” pari a 2 milioni di euro annui, a partire dal 2023, di cui 1 milione destinato a sostenere la maternità delle atlete non professioniste.

Legge di Bilancio 2023, sport: interventi sui crediti di imposta

Oltre ad aumentare la dotazione del “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto anche due interventi sui crediti d’imposta in materia sportiva.

Da un lato il comma 614 dell’art. 1 dispone la proroga, anche per il 2023 e per i soli soggetti titolari di reddito d’impresa, del credito di imposta in misura pari al 65% delle erogazioni liberali effettuate per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche. Per tale misura è stato previsto un limite complessivo di 15 milioni di euro.

Dall’altro il comma 615 dell’art. 1 estende al primo trimestre 2023 il bonus pubblicità per le società e le associazioni sportive. La misura in questione è quella che mira ad incentivare le imprese che promuovono i propri prodotti e servizi tramite campagne pubblicitarie effettuate da società e associazioni sportive, sia professionistiche sia dilettantistiche, che investono nei settori giovanili e rispettano determinati limiti dimensionali. 

La Manovra ha infatti reso applicabile anche agli investimenti pubblicitari effettuati dal 1° gennaio al 31 marzo 2023 il contributo previsto sotto forma di credito d’imposta pari al 50% degli investimenti effettuati, riconoscendo però che tale bonus non possa essere comunque superiore a 10 mila euro.

Incrementi Fondi sport 

Ulteriori provvedimenti nella Legge di Bilancio 2023 riguardano l’incremento delle dotazioni di altri due fondi per lo sport.

Uno è il “Fondo per la concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti all’impiantistica sportiva”, istituito nel 2007 per concedere contributi in conto interessi sui mutui contratti da ogni soggetto pubblico o privato che persegua progetti aventi finalità sportiva e che abbiano ottenuto il parere tecnico favorevole del CONI.

Nello specifico il comma 618 dell’art. 1 dispone un aumento di 200 milioni di euro di tale Fondo al fine di perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, ovvero favorire la crescita sostenibile e inclusiva e la transizione ecologica ed energetica del settore dello sport. Tale incremento verrà ripartito in 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, destinando in particolare per il 2023 10 milioni di euro al programma straordinario per l’impiantistica sportiva, il cui scopo è sostenere la redditività della gestione economico-finanziaria anche attraverso la privatizzazione degli impianti.

L’altra misura che subisce una iniezione di risorse è invece  il Fondo “Sport e periferie”, istituito nel 2015 per potenziare l’attività sportiva agonistica nazionale e svilupparne la relativa cultura in aree svantaggiate con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economico sociali ed incrementare la sicurezza urbana.

Per tale Fondo il comma 617 dell’art. 1 stabilisce un accrescimento della sua dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, per un totale quindi di 200 milioni di euro.

Finanziamento del progetto “Bici in Comune”

La Legge di Bilancio 2023 autorizza, inoltre, il finanziamento del progetto “Bici in Comune”, promosso dalla società Sport e Salute S.p.A., la società per azioni interamente posseduta dal MEF e costituita nel 2002 con lo scopo di produrre e fornire servizi di interesse generale a favore delle sport, d’intesa con l’ANCI.

Per tale progetto, volto sia a promuovere la mobilità ciclistica nei comuni italiani quale strumento per uno stile di vita sano e attivo che ad incentivare il cicloturismo, il comma 627 dell’art. 1 fissa una spesa di 3 milioni di euro per il 2023 ed una spesa di 5,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

L'Istituto credito sportivo diventa una società per azioni

Infine tra le misure per lo sport previste dalla Manovra 2023, di particolare rilievo è la trasformazione dell’Istituto per il credito sportivo in società per azioni, assoggettata in quanto tale alle disposizioni del TU in materia bancaria e creditizia.

Oltre a prevedere un cambio del nome in “Istituto per il credito sportivo e culturale spa”, le novità previste dalla Manovra per l'istituto sono notevoli.

La mission del “nuovo” istituto è indicata dal dossier del senato sulla Manovra. “Il comma 621 - si legge infatti nel documento - prevede che la società Istituto per il credito sportivo e culturale persegue una missione di pubblico interesse esercitando l'attività bancaria finalizzata allo sviluppo e al sostegno dei settori dello sport e della cultura, mediante la raccolta del risparmio tra il pubblico sotto forma di depositi e in ogni altra forma, l'esercizio del credito e di ogni altra attività finanziaria nonché la promozione, secondo logiche e a condizioni di mercato, dello sviluppo di attività finanziarie e di investimento nei predetti settori, informando la propria attività alla responsabilità sociale e allo sviluppo sostenibile, in favore di soggetti pubblici o privati. Per lo svolgimento delle suddette attività, la società Istituto per il credito sportivo e culturale può compiere, nei limiti della disciplina vigente, ogni operazione strumentale, connessa e accessoria, anche per il tramite di società controllate, comprese la promozione e la gestione di fondi mobiliari e immobiliari nonché le operazioni commerciali, industriali, ipotecarie, mobiliari, immobiliari, finanziarie, attive e passive”.

Particolarmente rilevanti sono infine le disposizioni previste dal comma 623 della Manovra. La nuova legge di bilancio, infatti, ha assegnato all'Istituto la gestione a titolo gratuito di alcuni fondi speciali tra cui:

  • il Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti all’impiantistica sportiva per la concessione di contributi per interessi sui mutui accordati da altre aziende di credito e dalla Cassa depositi e prestiti per le finalità istituzionali; 
  • il Fondo di garanzia ex lege n. 289/02 per l’impiantistica sportiva;
  • il Fondo di garanzia per la concessione di contributi in conto interessi e di mutui per interventi di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale.

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