Malattie rare e farmaci orfani: il Fisco fa il punto sul credito d'imposta per la ricerca

Photocredit: Satheesh Sankaran da Pixabay La legge sulle malattie rare pubblicata il 27 novembre in Gazzetta ufficiale prevede, tra le altre cose, anche un credito d’imposta per chi svolge o finanzia la ricerca in tale settore o sui farmaci orfani. Il bonus, specifica il Fisco, sarà utilizzabile solo in compensazione tramite F24.

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Risultato importante per il mondo della ricerca e per le persone affette da una malattia rara -  una malattia cioè che colpisce meno di 5 individui ogni 10mila - e per le loro famiglie.

Oltre a dare organicità al tema, mettendo a punto definizioni a norma di legge e puntando a uniformare i servizi di cura e assistenza, infatti, la Legge 175-2021 prevede anche una misura ad hoc, in forma di credito di imposta, per sostenere la ricerca e la produzione dei farmaci orfani.

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Il tax credit per ricerca su farmaci orfani e malattie rare

A partire dal 2022, infatti, l’articolo 12 della Legge 175-2021 prevede l’istituzione di un credito d’imposta pari al 65% delle spese sostenute per l'avvio e per la realizzazione dei progetti di ricerca agevolabili, fino all'importo massimo annuale di 200mila euro per ogni beneficiario, per un tetto massimo di spesa pari a 10 milioni di euro l’anno.

Il bonus è destinato a quei soggetti pubblici o privati che svolgono o finanziano attività di ricerca, realizzate da enti di ricerca pubblici o privati, in tale settore o riguardanti i farmaci orfani.

La legge sulle malattie rare ha previsto che questo tax credit non concorra alla formazione del reddito né della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e non rilevi ai fini del rapporto relativo alla deducibilità degli interessi passivi e alla inerenza dei costi alle attività o beni da cui derivano ricavi o altri proventi.

Come utilizzare il bonus per la ricerca su malattie rare e farmaci orfani

Anche se per le regole attuative della misura bisognerà aspettare un decreto del ministro della Salute, previsto entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge (il 12 dicembre 2021), il provvedimento pubblicato in Guri stabilisce già alcuni meccanismi di fruizione dell’incentivo.

Ad esempio entro il 31 marzo di ogni anno gli interessati dovranno inviare al ministero della Salute i protocolli messi in campo per sviluppare maggiori conoscenze nel campo degli studi delle malattie rare o dei farmaci orfani utili alla loro cura.

Il credito d’imposta, inoltre, sarà utilizzabile soltanto in compensazione tramite il modello F24 presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate dal 1° gennaio del periodo d'imposta successivo a quello in cui sono state effettuate le spese.

Le risorse del Fondo FIRST per case farmaceutiche che investono sui farmaci rari

Oltre ad introdurre questo nuovo credito d’imposta, l’articolo 12 della Legge 175-2021 contiene anche un sostegno a valere sul Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST).

A partire dal 2022, infatti, le case farmaceutiche e biotecnologiche che svolgono studi finalizzati alla scoperta, alla registrazione e alla produzione di farmaci orfani o di altri trattamenti altamente innovativi possono beneficiare degli interventi di sostegno (anche di natura fiscale) previsti dal decreto n. 593-2016 del MIUR.

E proprio a tal fine, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della Legge 175-2021, il ministro dell'Università e della Ricerca è chiamato ad emanare un decreto per attuare tale misura, nell'ambito delle risorse disponibili.

Consulta la Legge 175-2021 sulle malattie rare, pubblicata sulla GURI n. 283 del 27.11.2021

Photocredit: Satheesh Sankaran da Pixabay