Ecobonus – verso conferma detrazione al 65 per cento
Passa in Senato un testo di indirizzo unitario che impegna il Governo a stabilizzare l'ecobonus al 65% nel triennio 2017-2019.
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Stabilizzare l'ecobonus fino al 2019. E' quanto Palazzo Madama chiede al Governo tramite l'approvazione di un testo di indirizzo unitario sull'estensione della detrazione fiscale. Richiesta cui il viceministro dell'economia Enrico Morando ha risposto positivamente, annunciando l'impegno del Governo a confermare l'incentivo nei prossimi anni.
Ecobonus
La detrazione Irpef per gli interventi di efficientamento energetico spetta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2016 per una serie di interventi di:
- Riqualificazione globale su edifici esistenti;
- Coibentazione di pareti, soffitti o sostituzione di finestre e serramenti con altri con particolari prestazioni di isolamento;
- Installazione di pannelli solari termici;
- Sostituzione della caldaia con un modello a condensazione;
- Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione.
La Legge di Stabilità ha confermato per il 2016 la validità dell'ecobonus al 65%; da più parti, già in occasione del dibattito sulla Finanziaria, è stata richiesta un'ulteriore proroga dell'incentivo, con l'intento di delineare un quadro normativo più stabile, fattore determinante per gli investitori.
Del resto, gli effetti positivi di tale strumento sono stati sottolineati in un rapporto realizzato dal Servizio studi della Camera e dal Cresme e pubblicato a ottobre, sull'impatto delle misure di incentivazione per il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. In base al rapporto, infatti, il saldo economico per la fiscalità di ecobonus e detrazioni per le ristrutturazioni nel periodo 1998-2015 è positivo per 10,5 miliardi di euro, che salgono a 15 miliardi se si contano anche i benefici per famiglie e imprese.
Le mozioni presentate al Senato
Cinque le mozioni presentate a Palazzo Madama. La n. 541, illustrata da Paolo Galimberti (FI) impegnava il Governo a:
- valutare, sin dal DEF, di rendere permanente la detrazione fiscale al 65% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici;
- effettuare una ricognizione di tutte le forme di sostegno;
- individuare tipologie di intervento standard per il risparmio energetico;
- semplificare la disciplina di regolazione delle attività di Energy services company (ESCO);
- sostenere interventi per il miglioramento degli edifici pubblici;
- trasmettere una relazione annuale alle Commissioni parlamentari competenti sull'efficacia e l'impatto delle forme di sostegno.
La seconda mozione, la n. 421 di Gianni Girotto (M5S), sottoscritta anche da SI-SEL, impegnava Palazzo Chigi a:
- prevedere l'estensione della detrazione fiscale fino al 2020 anche attraverso la riduzione annuale o biennale della percentuale;
- prevedere una rimodulazione delle tipologie di intervento ammesse ad agevolazione che premi il maggior risparmio energetico;
- prevedere l'obbligo di redazione dell'attestato di prestazione energetica per accedere all'ecobonus e un meccanismo sanzionatorio efficace per le dichiarazioni incongruenti;
- favorire maggiori investimenti per la riqualificazione degli edifici pubblici, lo sviluppo delle industrie di prodotti ad elevato contenuto tecnologico e supportare le imprese che esportano prodotti e servizi per l'efficienza energetica.
Stefano Vaccari (PD) ha illustrato la mozione n. 456, in cui si chiedeva al Governo di:
- dare stabilità alla detrazione del 65%, o a conferirle carattere pluriennale, inserendola nel quadro normativo in materia di agevolazioni fiscali;
- rimodulare i tempi di erogazione dell'incentivo per rendere convenienti anche i microinterventi;
- estendere l'applicazione dell'agevolazione.
Nunziante Consiglio (LN) ha illustrato la mozione n. 542, che impegnava il Governo a reperire le risorse per ridurre il numero di rate annuali per il recupero delle spese sostenute, incentivare la realizzazione di sistemi di accumulo a batteria installati negli edifici in abbinamento a impianti alimentati da rinnovabili e a pubblicizzare il procedimento di accesso all'ecobonus.
La mozione n. 547 firmata da Luigi D'Ambrosio Lettieri (CoR) impegnava il Governo a chiarire che nei contratti di prestazione energetica debba essere applicata l'Iva agevolata al 10%.
Infine, con la mozione n. 553, Franco Panizza (Gruppo Aut) chiedeva a Palazzo Chigi di ricomprendere fra gli istituti autonomi per le case popolari che possono usufruire dell'agevolazione anche gli enti costituiti in forma di società aventi le stesse finalità sociali e di introdurre ulteriori premialità con riferimento al conto termico.
Morando: impegno del Governo per stabilizzazione ecobonus
Al termine della discussione a Palazzo Madama, il viceministro dell'economia Enrico Morando ha affermato di condividere le premesse di tutte le mozioni, ma di non condividere, ad esempio, la proposta di ridurre i tempi del recupero delle spese sostenute che comporterebbe oneri molto gravosi.
Il viceministro ha inoltre ricordato la valenza fondamentalmente anticiclica della misura dell'ecobonus ma, comprendendo la necessità di un orizzonte temporale più lungo per gli investimenti, ha chiesto a tutti i gruppi di rinviare ad altra sede impegni attinenti la politica energetica del Paese e di convergere su un unico dispositivo che impegna il Governo a stabilizzare per il triennio 2017-2019 l'agevolazione del 65% per la riqualificazione energetica. Richiesta che i gruppi hanno accolto positivamente, modificando le rispettive mozioni.