Piano Banda ultralarga - Delibera CIPE 65-2015 in Gazzetta ufficiale
Il provvedimento sblocca i primi 2,2 miliardi per il Piano nazionale per la banda ultralarga
Pubblicata la delibera n. 65-2015 del CIPE relativa al Piano nazionale per la banda ultralarga, che stanzia 2,2 miliardi a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020 per gli interventi di immediata attivazione.
In attuazione dell'Agenda digitale europea e nazionale, l'obiettivo del Governo è garantire l'accesso alla copertura a 100 Mbps all’85% dei cittadini italiani entro il 2020 e portare il 100% della popolazione ad almeno 30 Mbps, attraverso un Piano da 6 miliardi di euro finanziato, oltre che dal Fondo Sviluppo e Coesione, con risorse europee del FESR, del FEASR e del Fondo europeo per gli investimenti strategici nell'ambito del Piano Juncker.
Strumenti per l'attuazione del Piano
Per stimolare gli investimenti nella banda ultralarga, la delibera CIPE prevede la concessione di:
- contributi in conto capitale agli investimenti privati;
- contributi in forma di voucher agli utenti finali;
- credito di imposta per gli interventi infrastrutturali;
- garanzia dello Stato sui mutui stipulati o sulle obbligazioni di progetto emesse per il finanziamento degli investimenti finalizzati all'attuazione del piano;
- intervento pubblico diretto, per realizzare con finanziamenti pubblici collegamenti NGA in aree nelle quali gli operatori privati non sono interessati a investire neanche a fronte di contributi;
- forme di Partnership pubblico-privato (PPP) per la realizzazione delle infrastrutture di accesso.
Utilizzo degli strumenti nei diversi cluster
Nel cluster A, dove gli operatori privati sono in grado di fornire la connessione con reti ultraveloci nell'arco di un triennio, senza alcun contributo pubblico, il Governo prevede di intervenire solo sul lato della domanda tramite l'emissione di voucher agli utenti finali.
Nei cluster B e C, già forniti di un'infrastruttura per la banda ultralarga a 30 Mbps, per il raggiungimento di reti ultraveloci si pensa a una combinazione di PPP e incentivi pubblici.
Nel cluster D, dove le infrastrutture per la banda larga hanno capacità inferiore a 30 Mbps, è previsto l'intervento diretto dello Stato.
Modalità di attuazione del piano
Queste le fasi di attuazione della strategia:
- Fase 0: Aggiornamento dei cluster A, B, C e D, sulla base della consultazione condotta da Infratel per conto del Ministero dello Sviluppo economico;
- Fase 1: In base alle conoscenze acquisite mediante la consultazione, si procede alla pubblicazione della situazione aggiornata delle 94.645 aree territoriali di riferimento, indicando per ciascuna gli obiettivi della strategia e gli strumenti di aiuto previsti;
- Fase 2: Contrattualizzazione degli impegni dei privati sulla base del progetto di aiuto;
- Fase 3: Eventuale aggiornamento dei piani di investimento privati;
- Fase 4: Realizzazione dell'intervento pubblico sulla base delle decisioni del Ministero dello Sviluppo economico e degli orientamenti del Comitato Banda Ultralarga.
In linea generale, anticipa la delibera, le procedure competitive verranno realizzate esclusivamente con modalità telematiche.
Link
Piano Juncker - Banda larga, Fondo di garanzia per investimenti privati
CIPE – risorse per banda ultralarga, ferrovie e sisma Abruzzo
Delibera CIPE n. 65-2015 - GURI del 14.10.2015
Author: Joe Wilcox / photo on flickr