PPP e Sviluppo locale partecipativo: Vetritto, mobilitare partenariato
Giovanni Vetritto, dirigente presso il Dipartimento degli Affari regionali, ha illustrato alla conferenza 'Fondi Ue 2014-2020, sviluppo locale partecipativo e partenariati pubblico-privato', organizzata da FASI.biz, il ruolo degli stakeholder nella nuova programmazione.
Nel documento sulle sette innovazioni di merito per la programmazione dei fondi europei 2014-2020, promosso dall'allora ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca, ha spiegato Vetritto, ci sono due aspetti che fanno riferimento al tema dello sviluppo locale partecipativo.
Il primo riguarda l'apertura dei processi di programmazione, cioè la necessità di prevedere procedure di coinvolgimento degli stakeholder strutturate per raccogliere le informazioni che nella società sono disperse e capire come affrontare determinati problemi in ciascuna situazione territoriale. Il secondo, strettamente collegato al primo, è relativo al cosiddetto partenariato mobilitato: non basta una consultazione in fase di programmazione per ottenere una spesa efficace dei fondi, ma è indispensabile una mobilitazione continua del partenariato, anche grazie a strumenti, come OpenCoesione, che permettano di monitorare processi e tempi di attuazione dei progetti cofinanziati dai fondi europei.
Questi approcci, ha continuato Vetritto, sono indispensabili perchè si dia uno sviluppo partecipato, ma devono accompagnarsi a un ulteriore cambiamento di prospettiva. Secondo il dirigente del Dipartimento Affari regionali, infatti, non è più pensabile rimanere legati a un modello di sviluppo che faceva dipendere la possibilità di crescere di un territorio dalla presenza di grandi aziende integrate. Oggi, ha osservato Vetritto, la capacità dei paesi sviluppati di produrre tassi soddisfacenti di crescita del Pil è legata allo sfruttamento di un ampio ventaglio di valori del territorio, sul modello di quanto già fanno le multinazionali disarticolando in parti diverse del mondo i processi produttivi.
Se quindi l'assemblaggio sarà necessariamente delocalizzato, per non andare incontro a un drammatico abbassamento dei salari, l'obiettivo è reinsediare le attività di ricerca e sviluppo, logistica, finanza, creatività, innovazione di prodotto e di processo. Per questo, ha aggiunto Vetritto, c'è bisogno di attivare processi partecipati con i territori e di valorizzare la capacità della società di immaginare nuove vie di sviluppo, innovazione sociale e possibili soluzioni ai problemi interesse collettivo.
Nel caso dell'Italia, dato che un'operazione così complessa di coinvolgimento degli stakeholder non può avvenire a livello degli oltre 8mila Comuni, la Legge Delrio individua nelle aree metropolitane gli attori in grado di competere per attrarre questi processi produttivi pregiati e di dotarsi delle professionalità adeguate al loro sviluppo.
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