Nuova modifica alla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale dell'Italia
Dopo l'inclusione di alcune aree del Centro e Nord Italia riconosciute come "zone c" e l'emendamento relativo ai territori di Taranto e del Sulcis beneficiari delle risorse del Just Transition Fund (JTF), la Commissione europea ha approvato una nuova modifica della mappa degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 dell'Italia.
Entro il 15 settembre le richieste di revisione delle Carte degli aiuti a finalità regionale
Alla luce delle notevoli disparità territoriali presenti in Europa in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione, il regime di aiuti di Stato a finalità regionale nasce con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo delle zone svantaggiate, garantendo nel contempo parità di condizioni tra i 27 Stati membri.
Gli orientamenti riveduti approvati da Bruxelles, che sono entrati in vigore il 1° gennaio 2022, definiscono le condizioni alle quali gli aiuti a finalità regionale possono essere considerati compatibili con il mercato interno e i criteri per individuare le zone che soddisfano le condizioni di cui all'articolo 107, paragrafo 3, lettere a) e c), TFUE, rispettivamente note come "zone a" e "zone c".
Queste linee guida offrono ai Paesi dell'Unione maggiori possibilità di dare sostegno alle Regioni che affrontano delle sfide strutturali, come ad esempio lo spopolamento, affinché possano contribuire pienamente alla transizione verde e digitale. In questo contesto si inserisce la Carta dell'Italia per la concessione degli aiuti a finalità regionale 2022-27, approvata da Bruxelles il 2 dicembre 2021.
Nel rispetto delle regole definite a livello europeo, l'Italia ha avuto la possibilità di designare le cosiddette "zone c" in un secondo momento rispetto all'approvazione della propria Carta degli aiuti a finalità regionale da parte della Commissione europea, attraverso un emendamento accolto da Bruxelles il 18 marzo 2022.
Grazie a una successiva modifica della mappa italiana, autorizzata dalla Commissione il 19 giugno 2023, è invece stato possibile applicare massimali di aiuto più elevati nei territori oggetto dei Piani di transizione giusta finanziati dal JTF: Taranto in Puglia e il Sulcis in Sardegna.
Infine, il 18 dicembre è arrivato il via libera di Bruxelles all'inclusione di un nuovo territorio nel gruppo delle "zone c". Si tratta del comune di Campione d'Italia, in provincia di Como.
Carta aiuti di stato a finalità regionale dell'Italia 2022-27
La Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale dell'Italia stabilisce quali siano i territori ammissibili alle agevolazioni e l'intensità massima di aiuto in ciascuno di essi, ossia l'importo limite dell'aiuto che può essere concesso per ciascun beneficiario, espresso sotto forma di percentuale dei costi di investimento.
In base alle linee guida sugli aiuti di Stato a finalità regionale, il regime riguarda un gruppo ben definito di Regioni.
Nel dettaglio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna rientrano tra le regioni più svantaggiate dell'UE, con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE. Queste Regioni, riconosciute come "zone a", sono ammissibili agli aiuti di Stato con un'intensità massima per le grandi imprese, in funzione del PIL pro capite della zona di appartenenza, pari al 40% nelle regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia e pari al 30% nelle regioni Molise, Basilicata e Sardegna per l'intero periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2027.
Le Regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto, invece, sono state riconosciute come "zone c" con l'emendamento alla Carta degli aiuti a finalità regionale approvato nel marzo 2022. Qui gli aiuti di Stato sono ammissibili con un'intensità massima per le grandi imprese compresa tra il 10% e il 25% dei costi d'investimento, in base al PIL pro capite dell'area. In particolare, l'intensità massime è pari al 10% nelle "zone c non predefinite" con un PIL pro capite superiore al 100% della media dell'UE-27 e un tasso di disoccupazione inferiore al 100% della media UE-27 ed è pari al 15% nelle altre "zone c non predefinite".
In tutte le zone menzionate le intensità massime di aiuto possono essere maggiorate di 10 punti percentuali per gli investimenti delle medie imprese e di 20 punti percentuali per gli investimenti - in particolare quelli iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di euro - delle piccole imprese. Nel caso di una "zona c" contigua ad una "zona a", le intensità di aiuto possono essere maggiorate nella misura necessaria affinché la differenza in termini di intensità di aiuto tra le due zone non superi 15 punti percentuali.
Con l'emendamento alla Carta approvato il 19 giugno 2023 sono state definiti i territori ammissibili all'ulteriore maggiorazione di 10 punti percentuali prevista per i territori selezionati per beneficiare del sostegno del Fondo per una transizione giusta situati in una “zona a”.
Nel caso dell'Italia, gli investimenti del Just Transition Fund - cioè il Fondo che ha l'obiettivo di sostenere i territori europei che, dal punto di vista socio-economico, sono più esposti alle conseguenze degli obiettivi UE di transizione ambientale, a causa della loro dipendenza dai combustibili fossili e dai processi industriali ad alta intensità di gas a effetto serra - si concentrano, attraverso un apposito Programma operativo nazionale (PN JTF), su due territori: la provincia di Taranto in Puglia e il Sulcis Iglesiente in Sardegna, entrambi situati in "zone "a". Con la modifica alla Carta autorizzata da Bruxelles a giugno queste aree hanno quindi visto crescere di 10 punti percentuali le intensità di aiuto massime, rispettivamente, dal 40% al 50% dei costi di investimento ammissibili per l'area di Taranto e dal 30% al 40% nel Sulcis.
L'ultima modifica, che è stata approvata dalla Commissione il 18 dicembre, è invece collegata alla revisione intermedia delle Carte degli aiuti regionali che Bruxelles ha avviato con la comunicazione pubblicata il 30 maggio 2023. In questo caso, la revisione ha il fine di consentire ai 27 Stati membri aggiustamenti mirati delle rispettive Carte alla luce delle statistiche più aggiornate sull'andamento dell'economia in ciascun territorio.
Gli Stati membri hanno quindi avuto tempo fino al 15 settembre scorso per proporre delle modifiche volte a gestire eventuali cambiamenti sfavorevoli del Pil pro capite e dei tassi di occupazione in specifiche aree. L'Italia ha chiesto di includere tra le "zone c" il comune lombardo di Campione d'Italia, che quindi dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2027 potrà contare su aiuti tra il 15% e il 25% dei costi di investimento per le grandi imprese, con maggiorazioni di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese.
Aiuti di stato, via libera di Bruxelles alla proroga del regime italiano