Giornata della memoria, dall'UE ricerca all'avanguardia negli studi sull’Olocausto

ERIC - Foto di Ousa Chea su UnsplashIn occasione del Giorno della Memoria, che ricorre in data odierna per ricordare le vittime della Shoah, vale la pena sottolineare l'importanza che la Commissione europea riconosce all’European Holocaust Research Infrastructure (EHRI). Questa infrastruttura di ricerca, infatti, ha di recente ottenuto lo status giuridico di European Research Infrastructure Consortium (ERIC). Ecco tutto quello che c’è da sapere sui 30 consorzi europei, fondamentali anche in relazione al programma Horizon Europe.

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Tra gli strumenti che l’Unione europea mette in campo per mantenere una posizione di leadership nell’ambito della ricerca e dei servizi all'avanguardia, spiccano gli European Research Infrastructure Consortium (ERIC): una specifica forma giuridica che facilita l’istituzione e l’attività di infrastrutture di ricerca di rilevanza europea, nuove o già esistenti, su basi non economiche.

Nati per mettere a fattor comune le potenzialità dei più soggetti a livello internazionale nel campo R&I, nel corso degli anni la Commissione europea ha istituito ben 30 consorzi per un'infrastruttura di ricerca europea, incentrati su varie tematiche - dalle scienze naturali a quelle sociali - per promuovere la competitività e l’innovazione nel vecchio continente. 

L'ultimo di questi consorzi ad ottenere lo status giuridico di ERIC da parte di Bruxelles è proprio l’European Holocaust Research Infrastructure (EHRI) che dal 2010 lavora per integrare materiali e ricerche sull’Olocausto, colmando le lacune tra archivi dispersi in Europa e nel mondo. Oggi, 27 gennaio, ricorrendo l'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, analizziamo gli impatti scientifici, sociali ed economici dell'ERIC-EHRI, facendo una panoramica generale sui consorzi europei.  

Cosa sono i consorzi per un'infrastruttura europea di ricerca (ERIC)?

Gli ERIC sono consorzi di diritto europeo costituiti, su iniziativa delle comunità scientifiche, da un gruppo di Paesi (gli Stati membri e, a determinate condizioni, anche paesi associati, altri paesi terzi e organizzazioni intergovernative) e per decisione della Commissione Europea. 

Guardando agli aspetti tecnici, la normativa di riferimento relativa a questi strumenti è il Regolamento (CE) n. 723/2009 relativo al quadro giuridico comunitario applicabile a un consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca (ERIC), che è stato poi modificato in seconda battuta dal Regolamento (UE) n. 1261/2013.

In base a quanto stabilito dai regolamenti, un ERIC è un soggetto giuridico dotato di personalità giuridica e piena capacità di agire riconosciuto in tutti gli Stati membri. Esso deve essere costituito da almeno tre Stati: uno Stato membro e altri due paesi, che possono essere Stati membri o paesi associati. Possono farne parte Stati membri, paesi associati, paesi terzi diversi dai paesi associati e organizzazioni intergovernative, che contribuiscono congiuntamente alla realizzazione degli obiettivi dell’ERIC.

L’ERIC è considerato un organismo o un’organizzazione internazionale ai sensi delle direttive sull’IVA e sulle accise e può pertanto beneficiare delle relative esenzioni. Essendo inoltre considerato un’organizzazione internazionale ai sensi della direttiva sugli appalti pubblici, l’ERIC può adottare regole proprie in materia di appalti.

Guardando alla governance, l’organizzazione interna degli ERIC è flessibile e consente di definire nello statuto i rispettivi diritti ed obblighi, gli organi e le relative competenze e altre disposizioni.

Gli ERIC non hanno scopo di lucro, ma posso svolgere alcune limitate attività di carattere economico strettamente connesse alla sua funzione principale.

ERIC e Horizon Europe, quali sono i vantaggi?

Gli ERIC costituiscono quindi una rete basata su collaborazione e integrazione del tessuto della ricerca in entità uniche, competitive, per qualità e dimensioni, a livello internazionale che permettono di mobilitare grandi risorse con la massima elasticità.

Non sorprende, quindi, che questi consorzi abbiano contribuito all’attuazione del capitolo “Infrastrutture di Ricerca” del settimo Programma Quadro (2007-2013) e dell’ottavo Programma Quadro, Horizon 2020 (2014-2020), cui è succeduto il nono programma quadro pluriennale per la ricerca e l’innovazione, Horizon Europe (2021-2027)

La costituzione di un ERIC apporta vantaggi allo sviluppo dello Spazio europeo della ricerca (SER) poiché affronta le strozzature, quali la frammentazione e la regionalizzazione, nelle regole per la costituzione, il finanziamento e il funzionamento di questa categoria di infrastrutture di ricerca. Queste joint-venture portano quindi un miglioramento significativo nei settori scientifici e tecnologici pertinenti, contribuendo sia alla mobilità delle conoscenze e/o dei ricercatori all'interno del SER sia alla diffusione e all'ottimizzazione dei risultati.

In considerazione di questi punti chiave, il ruolo di questi strumenti, quindi, potrebbe risultare ancora molto rilevante anche nel decimo Programma Quadro per R&I (FP10)

Quali e quanti sono gli ERIC attivi?

Attualmente sono operativi ben 30 ERIC di cui 7 nell’area ambiente e biodiversità, 9 in quella dedicata a medicina e salute, 5 dedicati alle scienze umane e sociali, 8 per fisica, ingegneria e studio di materiali avanzati. Nel dettaglio:

  • Actris ERIC — Infrastruttura di ricerca su aerosol, nuvole e gas residui;
  • AnaEE-ERIC — Analisi e sperimentazione sugli ecosistemi;
  • BBMRI-ERIC — Consorzio per un’infrastruttura di ricerca relativa a biobanche e risorse biomolecolari;
  • CERIC-ERIC — Consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca centrale;
  • Cessda-ERIC — Consorzio degli archivi europei di dati delle scienze sociali;
  • Clarin-ERIC — Infrastrutture comuni in materia di risorse e tecnologie linguistiche;
  • Dariah-ERIC — Infrastruttura di ricerca digitale per le arti e le discipline umanistiche;
  • Eatris-ERIC — Infrastruttura europea di ricerca traslazionale avanzata in medicina;
  • Eccsel-ERIC — Laboratorio europeo per la cattura e lo stoccaggio del biossido di carbonio;
  • ECRIN-ERIC — Rete europea per un’infrastruttura di ricerca clinica;
  • ELI-ERIC — Infrastruttura di luce estrema;
  • EMBRC-ERIC — Centro europeo di risorse biologiche marine;
  • EMSO-ERIC — Osservatorio multidisciplinare europeo del fondo marino e della colonna d’acqua;
  • EPOS-ERIC — Sistema di osservazione della placca tettonica europea;
  • ESS-ERIC — Indagine sociale europea;
  • EU-Openscreen-ERIC — Infrastruttura europea delle piattaforme aperte di screening per la biochimica;
  • EU-Solaris ERIC — Infrastruttura di ricerca solare europea per l’energia solare a concentrazione;
  • Euro-Argo-ERIC — Infrastruttura di ricerca Euro-Argo;
  • Euro-Bioimaging ERIC — Tecnologie immaginografiche nelle scienze biologiche e biomediche;
  • Fonte di spallazione europea ERIC — Fonte di spallazione europea;
  • ICOS-ERIC — Sistema di osservazione integrato del carbonio;
  • Instruct-ERIC — Biologia strutturale integrata;
  • JIV-ERIC — Istituto comune per l’interferometria a base molto lunga;
  • LifeWatch ERIC — Infrastruttura europea di e-scienza e tecnologia per la ricerca sulla biodiversità e gli ecosistemi;
  • MIRRI-ERIC — Infrastruttura di ricerca delle risorse microbiali;
  • SHARE-ERIC — Analisi della salute, dell’invecchiamento e del pensionamento in Europa;
  • Infrafrontier-ERIC — Infrastruttura europea di ricerca per la modellizzazione delle malattie umane;
  • LOFAR ERIC — Array a bassa frequenza;
  • CTAO ERIC — Cherenkov Telescope Array Observatory, osservatorio per l'astronomia dei raggi gamma;
  • EHRI ERIC — Infrastruttura per la salvaguardia della documentazione storica dell'Olocausto

Le sedi legali degli ERIC sono ubicate in 10 paesi e nel prossimo futuro è prevedibile un aumento degli Stati membri e dei paesi associati che ospiteranno un ERIC. Agli ERIC possono aderire paesi extra UE (es. Israele, Norvegia, Svizzera). L’Italia è protagonista nello sviluppo degli ERIC, è infatti presente nella maggior parte dei consorzi e ospita la sede istituzionale di alcuni di essi.

Giornata della memoria 2025, il ruolo dell'EHRI ERIC 

Sul piano scientifico, l’EHRI-ERIC promuoverà la ricerca all’avanguardia negli studi sull’Olocausto e in settori correlati, affermandosi come punto di riferimento globale e coltivando centri di eccellenza nazionali. Attraverso metodologie innovative, l'infrastruttura formerà la prossima generazione di ricercatori e specialisti, sostenendo l'accesso aperto e senza restrizioni a vasti set di dati.

Dal punto di vista sociale, il consorzio si impegna a preservare il patrimonio culturale dell’Europa, mantenendo vivo il ricordo dell’Olocausto per le generazioni future. Inoltre, mira a contrastare la negazione dell’Olocausto e l’antisemitismo, promuovendo educazione e consapevolezza storica.

L’EHRI-ERIC avrà anche un impatto economico, stimolando l’innovazione nelle pratiche archivistiche, favorendo lo scambio di conoscenze e offrendo opportunità di lavoro. Attraverso programmi di formazione e scambio, i partecipanti acquisiranno competenze utili per il settore della memoria, così come per ambiti creativi e digitali.

La piattaforma online dell’EHRI, il Virtual Observatory, offre una gamma di risorse per supportare la ricerca sull’Olocausto. Tra queste figurano una directory delle istituzioni con collezioni dedicate, edizioni digitali di fonti primarie e strumenti per visualizzare documenti storici.

L’EHRI promuove inoltre la collaborazione internazionale attraverso il Conny Kristel Fellowship Programme, che consente ai ricercatori di accedere a istituzioni di riferimento in Europa e oltre. A ciò si aggiungono seminari e workshop metodologici, che offrono un’occasione per apprendere nuove metodologie digitali e creare reti collaborative.

Consulta la guida tecnica sugli ERIC della Commissione europea

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