Le conseguenze (positive) della riforma doganale UE
Grazie alla semplificazione delle procedure, al rafforzamento degli standard di sicurezza, alla garanzia di raccogliere le tasse previste e alle novità sull’ecommerce, la riforma doganale dell’UE farà risparmiare fino a 2,7 miliardi alle imprese e fino a 2 miliardi alle PA, offrendo servizi migliori anche ai cittadini.
Le novità sullo sportello unico doganale
Per questo, nel commentare le proposte presentate il 17 maggio 2023, il commissario per l’Economia e le dogane, Paolo Gentiloni ha parlato della “riforma più ambiziosa e complessiva che proponiamo dal 1968, da quando esiste l’unione doganale”.
Cosa prevede la riforma delle dogane europee?
Le misure proposte il 17 maggio 2023 dalla Commissione UE, illustrano una visione all'avanguardia a livello mondiale delle dogane, basata sui dati. Grazie alla trasformazione digitale, infatti, la riforma ridurrà le procedure doganali onerose, sostituendo le dichiarazioni tradizionali con un approccio più smart della vigilanza sulle importazioni, basato sui dati.
Una scelta in parte obbligata, vista la necessità di rispondere con urgenza alle attuali pressioni cui sono soggette le dogane UE davanti, ad esempio, all’enorme incremento dei volumi commerciali (soprattutto a causa dell’ecommerce) e il conseguente, rapido aumento delle norme che devono essere verificate alle frontiere.
In tale contesto, la riforma si poggia su una serie di pilastri. Tra questi, la creazione di una nuova Autorità doganale europea, chiamata a gestire l’EU Customs Data Hub, il portale unico europeo che, entro il 2038, sostituirà gli attuali 111 sistemi informatici nazionali. Una tecnologia all'avanguardia che raccoglierà i dati forniti dalle imprese e - attraverso l'apprendimento automatico, l'intelligenza artificiale e l'intervento umano - fornirà alle autorità una visione a 360 gradi delle catene di approvvigionamento e della circolazione delle merci.
Grazie al Data Hub, si rafforzerà anche l’Authorised Economic Operators (AEO), un programma già esistente rivolto agli operatori commerciali affidabili. Nel prossimo futuro, dunque, gli operatori commerciali più affidabili (i cd. "Trust and Check) potranno mettere le loro merci in circolazione nell'UE senza alcun intervento doganale attivo.
“Questo nuovo partenariato con le imprese è il primo al mondo”, spiegano da Bruxelles. Secondo le proposte, il Data Hub sarà operativo per le spedizioni del commercio elettronico a partire dal 2028 mentre, nel 2032, seguiranno (su base volontaria) gli altri importatori. Infine nel 2035 ci sarà un riesame che valuterà l'opportunità di estendere tale possibilità a tutti gli operatori commerciali quando il Data Hub diventerà obbligatorio a partire dal 2038.
Riforma doganale UE: le novità per l’ecommerce
Tra gli aspetti più rilevanti della riforma presentata il 17 maggio 2023, figurano senza dubbio le conseguenze che impatteranno l’ecommerce.
Con la riforma, infatti, alle piattaforme online verrà assegnato un ruolo centrale nel garantire che le merci vendute online nell'UE rispettino tutti gli obblighi previsti dalla normativa doganale europea. Si tratta di un'importante innovazione rispetto all'attuale sistema doganale, che attribuisce la responsabilità al singolo consumatore e ai singoli vettori. Le piattaforme avranno dunque la responsabilità di garantire che i dazi doganali e l'IVA siano pagati al momento dell'acquisto, evitando ai consumatori di far fronte a costi occulti o richieste di documenti non previsti.
Riforma doganale UE: aumento delle entrate per gli Stati membri
Nel contempo la riforma elimina l'attuale soglia di 150 euro, al di sotto della quale le merci di tale valore sono esenti dai dazi doganali.
Il sistema attuale, infatti, comporta rilevanti perdite di entrate per le casse pubbliche, considerando che - secondo i dati ufficiali - fino al 65% di tali pacchi che entrano nell'UE è attualmente sottovalutato al fine di evitare i dazi doganali all'importazione”.
“La riforma - prosegue la nota ufficiale - semplifica inoltre il calcolo dei dazi doganali per le merci di modesto valore più comuni acquistate da paesi terzi, riducendo a quattro le migliaia di possibili categorie di dazi doganali. Sarà così molto più facile calcolare i dazi doganali per i piccoli pacchi e le piattaforme e le autorità doganali saranno agevolate nella gestione del miliardo di acquisti del commercio elettronico che ogni anno entrano nell'UE”. Una semplificazione che dovrebbe anche eliminare le possibilità di frode.
Tutto considerato, si prevede che il nuovo regime per l’ecommerce apporterà entrate doganali supplementari dell'ordine di 1 miliardo di euro all'anno.
Next step
La riforma si basa sulle raccomandazioni formulate nel 2022 dal gruppo di saggi sul futuro delle dogane.
Dopo la presentazione delle proposte di riforma il 17 maggio 2023 da parte della Commissione, la palla passa ora al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione europea - che dovranno approvare il testo - e al Comitato economico e sociale europeo per consultazione.