Tunisia - incentivi e settori chiave per investimenti imprese italiane

In occasione del business forum Italia-Tunisia, ABI pubblica i dati sui fondi stanziati dalle banche per gli imprenditori italiani interessati a operare nel Paese nordafricano. Si tratta di oltre 424 milioni.

Tunisia - Photo credit: Cernavoda via Foter.com / CC BY-SA

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In concomitanza con la missione imprenditoriale organizzata a Tunisi con Confindustria e ICE-Agenzia per promuovere le relazioni politico-economiche tra i due Paesi e le opportunità di collaborazione e di investimento offerte dal mercato tunisino per le aziende italiane (soprattutto nei settori agricoltura, infrastrutture e costruzioni, energie rinnovabili), l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha reso noti i dati sui fondi messi a disposizione dalle banche per le imprese italiane interessate al mercato tunisino.

Si tratta di oltre 424 milioni di euro, di cui solo il 30% è stato utilizzato. Vi è quindi, sottolinea l'ABI, "grande spazio per il finanziamento di operazioni di trading e di investimento".

I dati sono stati presentati ieri dal Presidente del Comitato Tecnico ABI per l’internazionalizzazione Guido Rosa nel corso del business forum tenutosi a Tunisi durante la missione.

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Incentivi e agevolazioni per investimenti esteri in Tunisia

Secondo i dati diffusi da SACE in occasione della missione di questi giorni, sebbene nel 2015 il flusso degli investimenti diretti esteri (IDE) sia calato a causa delle incertezze politiche del Paese, si prevede “un leggero miglioramento nel prossimo biennio, subordinato al mantenimento della relativa stabilità istituzionale”.

Un elemento che può contribuire a rendere il Paese attraente per l'investitore estero è la presenza di zone di sviluppo regionale. La zona di sviluppo regionale è un'area in cui le imprese ricevono incentivi per gli investimenti realizzati nei settori dell’industria, dell’artigianato e per alcune attività di servizio.

Gli incentivi, spiega l'API, Agenzia per la promozione dell'Industria e dell'Innovazione in Tunisia, possono essere di natura fiscale o finanziaria.

Incentivi fiscali

  • esonero dell’imposta sulle società e dell’imposta sul reddito delle persone fisiche durante i primi dieci anni e abbattimento del 50% di tali redditi o benefici nel corso dei dieci anni successivi,
  • deduzione totale dei redditi o benefici reinvestiti nella sottoscrizione del capitale iniziale o al suo aumento,
  • esonero del contributo al FOPROLOS (Fondi di Promozione di Alloggio per i Salariati) durante i primi cinque anni di esercizio.

Incentivi finanziari

  • premio d’investimento dell'8% dell’investimento globale, fondo di avviamento incluso, con un tetto massimo di 500mila dinari tunisini, pari a oltre 217mila euro,
  • incentivo del 15% dell'investimento globale, fino ad un massimo di un milione di dinari tunisini, pari a circa 435mila euro.

Gli incentivi per alcune zone di sviluppo regionale, considerate prioritarie, sono ancora maggiori:

  • premio d’investimento del 25% dell’investimento globale, fondo di avviamento incluso, con un tetto massimo di 1,5 milioni di DT (per i nuovi imprenditori, il premio è elevato al 30%, con un tetto massimo di 2 milioni di DT),
  • premio a titolo della partecipazione dello Stato alle spese d’infrastruttura, pari all'85% dei fondi stanziati dall’impresa,
  • presa in carico dei contributi salariali dovuti dal datore di lavoro alla previdenza sociale per i primi dieci anni a partire dalla data di inizio effettiva dell’attività,
  • nell'ambito dei servizi legati alla cultura, incentivo dell'8% del costo del progetto, escluso il costo del terreno, per la creazione di società teatrali,
  • per i servizi ricreativi e il tempo libero (parchi di divertimento per la famiglia ed i bambini, residence e camping, parchi di divertimento) incentivo del 15% del costo del progetto, escluso il costo del terreno.

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Italia-Tunisia: interscambio e presenza di imprese

Nel 2015, secondo i dati diffusi da SACE, le esportazioni italiane hanno superato i 3 miliardi di euro, pur riducendosi del 7,8% rispetto al 2014. I settori principali dell’export italiano sono stati:

  • moda (19%),
  • prodotti della raffinazione (16%),
  • prodotti siderurgici (15%)
  • meccanica strumentale (11%).

Sempre nel 2015 le importazioni dalla Tunisia sono aumentate del 4,4%, soprattutto in prodotti tessili e alimentari.

L’Italia è tra i principali investitori stranieri in Tunisia, insieme a Francia, Germania e Gran Bretagna. Nel Paese sono presenti circa 750 imprese italiane, attive soprattutto nel settore tessile e dell’abbigliamento. Sono inoltre presenti gruppi industriali italiani dei settori energetico, del trasporto, della metallurgia e delle costruzioni.  

Photo credit: Cernavoda via Foter.com / CC BY-SA