Pensioni – dal 2017 uscita dal lavoro con prestiti Ape
A partire dal 2017, i lavoratori cui mancano non più di 3 anni e 7 mesi alla pensione di vecchiaia potranno sfruttare lo strumento di flessibilità in uscita Ape.
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Intesa di massima tra Governo e sindacati sull'Ape, l'anticipo pensionistico per agevolare l'uscita dal mercato del lavoro di coloro che nel 2017 avranno compiuto i 63 anni di età, quindi cui mancano non più di tre anni e sette mesi al raggiungimento della pensione di vecchiaia. La sperimentazione dovrebbe durare due anni, fino al 2018.
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L'anticipo pensionistico
Ultimo tavolo tecnico per Governo e sindacati sul tema pensioni, in vista dell'incontro politico in programma il 21 settembre con l'obiettivo di chiudere l'accordo entro fine mese. La sperimentazione dell’anticipo pensionistico dovrebbe riguardare lavoratori che hanno almeno 20 anni di contribuzione e che nel 2017 compiono 63 anni, cui mancano fino a tre anni e sette mesi per la pensione di vecchiaia.
La sperimentazione dovrebbe riguardare tanto i lavoratori dipendenti quanto gli autonomi, gli artigiani e i commercianti. Il prestito dovrebbe fare riferimento al montante pensionistico raggiunto al momento della richiesta dell’Ape e l'erogazione sarebbe affidata alle banche, previa sottoscrizione di un’assicurazione sui rischi ma senza necessità di garanzie reali.
L'opzione dovrebbe essere a costo zero per i disoccupati di lungo termine e per altre categorie ancora in via di definizione, mentre la rata di restituzione del prestito bancario potrebbe arrivare per alcuni lavoratori fino al 20-25% dell'importo della pensione, considerando il peso degli interessi e del premio assicurativo.
Le altre misure del pacchetto pensioni
Oltre al tema Ape, le parti sembrano aver raggiunto un accordo di massima anche sulle pensioni basse: la platea dei beneficiari della quattordicesima, ora limitata ai redditi fino a 750 euro, dovrebbe includere anche coloro che hanno redditi personali fino a 1000 euro e la somma dovrebbe essere leggermente incrementata.
Sul fronte risorse, per il primo anno di sperimentazione dell'Ape la legge di Stabilità dovrebbe prevedere uno stanziamento compreso tra 400 e 600 milioni, mentre 600 milioni dovrebbero finanziare gli interventi sulla quattordicesima e circa 250 milioni dovrebbero essere destinati all'ampliamento della no tax area che dovrebbe essere portata al livello previsto per i lavoratori dipendenti anche per tutti i pensionati. Ulteriori 100 milioni di euro dovrebbero alleggerire i costi delle ricongiunzioni tra diversi periodi assicurativi e altri 100 milioni servirebbero ad ampliare la gamma delle attività usuranti.
Nessun accordo, finora, sulle agevolazioni per coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni, i cosiddetti lavoratori precoci, e sui beneficiari dell'Ape a costo zero. Nel primo caso, la discussione verte sulla durata del periodo di lavoro svolto prima dei 18 anni (12 o 24 mesi) e del periodo contributivo richiesto (41 anni di contributi o 41 anni e 10 mesi) per usufruire della flessibilità in uscita. Quanto all'Ape sociale, secondo il Governo, l’anticipo gratuito, a 1.500 euro lordi, dovrebbe riguardare solo disoccupati di lungo termine, disabili e lavoratori con redditi bassi e familiari a carico, mentre i sindacati chiedono 1.650 euro lordi e l'inclusione di lavoratori edili, macchinisti, insegnanti della scuola primaria e infermieri.
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