Decreto Terremoto – CdM approva contributi per ricostruzione
I risarcimenti per la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma potranno essere richiesti anche per le seconde case
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso. Al termine della riunione il presidente del Consiglio Matteo Renzi si è recato nei comuni di Arquata del Tronto, Accumuli ed Amatrice, insieme al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e al commissario Vasco Errani, che nel pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa sui contenuti del decreto con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.
Lo stanziamento approvato con il decreto ammonta a 200 milioni di euro su un Fondo per avviare le prime attività di ricostruzione, cui si aggiungono ulteriori misure - come il rinvio delle tasse - per un totale di oltre 300 milioni, ha spiegato De Vincenti. Le coperture complessive per la ricostruzione però ammontano a circa 4,5 miliardi (3,5 per gli edifici privati e un miliardo per quelli pubblici) e saranno previste nella legge di bilancio, ha chiarito il sottosegretario.
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Risarcimenti fino al 100% dei costi
Il decreto prevederà risarcimenti fino al 100% dei costi di ricostruzione per le abitazioni principali, le seconde case e le imprese all'interno del cratere.
Contributi al 100% anche per le prime case, le seconde case situate in borghi caratteristici e centri storici e per le attività produttive esterne al cratere.
I risarcimenti saranno invece concessi in misura ridotta, fino al 50% dei danni, per le seconde case extra cratere situate fuori da centri storici e borghi caratteristici.
Ai fini del calcolo dei contributi si terrà conto della superficie dell’immobile, del valore al metro quadro e dei costi per la progettazione dell’intervento.
I finanziamenti copriranno progetti di ricostruzione che dovranno garantire miglioramento e adeguamento sismico, ha spiegato Errani, aggiungendo che le banche pagheranno direttamente le imprese e i professionisti in base all'avanzamento dei lavori.
I cittadini dovranno solo presentare la domanda all'Ufficio speciale per la ricostruzione e, in caso di accoglimento, scegliere la banca di riferimento.
Per facilitare la ripresa delle attività economiche, il decreto introduce anche una sorta di prestito d'onore per le imprese e contributi in conto capitale per nuovi investimenti nei territori colpiti.
Inoltre, il decreto prevede il finanziamento della cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese danneggiate dal terremoto e il rinvio di imposte e tasse per cittadini e aziende in grado di documentare l’impossibilità del pagamento.
Sul fronte delle regole non ci saranno deroghe generalizzate al Codice appalti, ma flessibilità su singoli punti, come i tempi e la gestione delle terre e delle rocce da scavo. Previste misure per migliorare la trasparenza nell'affidamento dei lavori pubblici e privati, tra cui un elenco dei progettisti idonei ad assumere incarichi e liste di merito per le imprese.
Quanto alla governance, i quattro governatori saranno vice commissari e ci saranno comitati istituzionali in ciascuna Regione, composti da sindaci e presidenti delle Province, in cui assumere gli orientamenti strategici. Le stazioni appaltanti saranno solo le quattro Regioni, oltre al Ministero dei Beni culturali per gli interventi di sua competenza, e ci sarà un'unica stazione di committenza, Invitalia.
Indennizzi e agevolazioni per le imprese agricole
Il decreto per la ricostruzione contiene poi un pacchetto di interventi a sostegno dell'agroalimentare, i cui contenuti sono stati anticipati dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
Oltre al risarcimento al 100% per gli immobili ad uso produttivo agricolo e per le abitazioni degli agricoltori, il decreto prevede indennizzi per i danni di grave entità a scorte e beni mobili strumentali e la copertura dei costi, direttamente a carico del commissario per l'emergenza, per la costruzione di ricoveri temporanei per gli animali e per l'acquisto di strutture mobili per la mungitura.
Viene poi stanziato l'importo di 35 milioni di euro per la concessione di contributi in conto interessi alle imprese danneggiate dal sisma nelle Regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, mentre si rimanda ad un accordo tra le amministrazioni regionali e il Mipaaf la predisposizione di un Piano strategico da oltre 220 milioni di euro per il rilancio del settore agricolo e agroindustriale e per la promozione e commercializzazione dei prodotti. La cornice per l'attuazione del Piano sarà fornita dai Programmi di sviluppo rurale regionali, ma a valere su risorse nazionali a carico del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie.
Inoltre, per agevolare l'accesso al credito delle imprese agricole dei territori colpiti dal terremoto, ISMEA gestirà un fondo da un milione di euro che permetterà di azzerare il costo della garanzia primaria sui finanziamenti, mentre un altro milione di euro finanzierà specifici interventi in favore delle aziende zootecniche da latte.
Infine, le imprese potranno beneficiare della sospensione dei pagamenti di mutui e credito agrario e dei contributi di bonifica e non andranno incontro alla perdita degli aiuti Ue in caso di mancato adempimento degli obblighi previsti dalla normativa sui PSR.
Trattamento macerie e fondi per infrastrutture ambientali
Sui contenuti del decreto sul sisma è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Il testo prevede infatti che, per le fasi di raccolta e di trasporto verso i centri comunali e i depositi temporanei, le macerie vengano classificate come rifiuti urbani, ad eccezione dei resti di valore storico, architettonico, artistico o simbolico, per cui verranno individuate diverse destinazioni, e dei rifiuti elettrici ed elettronici di cui si occuperà il Centro di Coordinamento “Raee”.
Inoltre, il decreto affida al commissario Errani il compito di predisporre, entro un anno, “un programma delle infrastrutture ambientali da ripristinare e realizzare, con particolare attenzione agli impianti di depurazione e di collettamento fognario”. Gli investimenti saranno finanziati con 3 milioni di euro a carico del Ministero dell’Ambiente, cui potranno aggiungersi risorse a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.
Art Bonus per restauro edifici religiosi danneggiati dal sisma
A fronte dei gravi danni al patrimonio culturale, il decreto prevede anche l’estensione dell’Art bonus, il regime fiscale agevolato previsto dal decreto-legge n. 83-2014 per incentivare le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura, alle donazioni in favore del MiBACT per il restauro degli edifici religiosi nei Comuni del cratere sismico.
Inoltre, il commissario straordinario ed Enit predisporranno un piano per la promozione e il rilancio del turismo e verrà istituita una Soprintendenza unica dedicata esclusivamente alle procedure per gli interventi di ricostruzione.
Photo credit: Sito del Dipartimento della Protezione Civile - Presidenza del Consiglio dei Ministri".