Spesa PNRR al 30%. Foti: trattative con l’UE per semplificare la rendicontazione
Nel corso del question time di ieri alla Camera, il ministro Tommaso Foti ha comunicato che sono in corso con Bruxelles delle trattative per semplificare le procedure di rendicontazione del PNRR. L’intervento del ministro arriva nelle settimane in cui stanno circolando per la prima volta i dati sull'avanzamento della spesa effettiva di tutti i progetti del Piano che, a metà dicembre, si attesta al 30% delle risorse totali del PNRR.
Foti: niente proroghe al PNRR. Ma spunta l’ipotesi di un fondo post PNRR
Una percentuale che non cambia molto se si prendono come base di calcolo i numeri sulla spesa comunicati ieri dal ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e per il PNRR, rispetto a quelli usati da Openpolis, la Fondazione in questi anni in prima fila sulla trasparenza dei dati sul PNRR.
Complessivamente, infatti, la fotografia resta quella di un Piano che, a 16 mesi dalla sua conclusione, si ferma a poco più del 30% della spesa, con un Sud che fatica a macinare, i Comuni alle prese con grandi problemi di rendicontazione - anche a causa di procedure molto complesse - e il 34% delle risorse concentrate in 100 beneficiari.
I dati sulla spesa dei fondi PNRR: facciamo chiarezza
Andiamo con ordine. Era inizio febbraio quando Openpolis - la Fondazione nata nel 2006 che analizza grandi dataset per approfondire le politiche pubbliche - è riuscita a rendere pubblici per la prima volta i dati sulla spesa e sui pagamenti di ognuno dei quasi 270mila progetti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un risultato ottenuto a colpi di FOIA (Freedom of Information Act, la richiesta di accesso alle informazioni detenute dalla PNA) e che ha restituito la seguente fotografia.
Al 13 dicembre 2024 - data dell’ultimo rilascio trimestrale dei dati su Italia Domani - la spesa effettiva delle risorse PNRR ammontava a 58,6 miliardi di euro, meno di un terzo del totale previsto dal Piano che, lo ricordiamo, vale 194,4 miliardi. In altre parole, a metà dicembre l’Italia aveva speso il 30,14% delle risorse PNRR previste complessivamente.
Dati che sono del resto in linea con quelli comunicati a settembre 2024 dalla Corte dei conti che riportava un “livello della spesa” che “ha superato i 57,7 miliardi, il 30% delle risorse del Piano”.
I dati, comunicati il 26 febbraio dal ministro Foti, non si discostano particolarmente da queste percentuali. Il ministro ha infatti reso noto che la spesa finora effettuata ammonta a 62,2 miliardi di euro, pari al 32% del Piano.
Se invece si focalizza l’attenzione sui dati della spesa in relazione ai fondi finora ricevuti da Bruxelles - come evidenziato da Foti durante il question time - la percentuale sale a oltre il 50%, dal momento che la base di calcolo passa dai 194,4 miliardi totali del PNRR a 120 miliardi di euro finora ricevuti dalla Commissione con l’incasso delle prime sei rate del Piano. All’appello - come ha ricordato lo stesso Foti - mancano ancora gli assegni delle ultime quattro rate PNRR. La settima rata da 18,3 miliardi, richiesta dall’Italia a fine dicembre, a cui si aggiungeranno l’ottava e la nona rata (ognuna da 12,8 miliardi) e la decima rata da 28,4 miliardi.
In questo modo si conferma l’obbligo ineludibile per l’Italia di accelerare notevolmente la spesa dei fondi PNRR. Uno sforzo che dovrà essere effettuato in 16 mesi, il tempo che ormai ci separa alla scadenza del Piano, fissata per il 30 giugno 2026.
PNRR e Comuni: Foti, chiesto a Bruxelles di semplificare la rendicontazione
In tale contesto si colloca la notizia, arrivata sempre ieri dal ministro, delle trattative in corso con la Commissione europea per semplificare la rendicontazione dei progetti PNRR. Un tema particolarmente rilevante soprattutto per i Comuni, che da soli sono intestatari di 20 miliardi di euro di risorse PNRR.
Dopo aver risolto il problema di liquidità in cui si sono trovati molti Comuni, soprattutto i più piccoli, grazie al decreto MEF che ha aumentato la percentuale dei trasferimenti ai soggetti attuatori, adesso il governo è concentrato sulla semplificazione di quella “mole di documentazione per la rendicontazione che deve essere presentata”, per usare le parole del ministro. Su questo fronte, quindi, il governo italiano è in trattativa con la Commissione “per cercare di avere una semplificazione anche e soprattutto in relazione al fatto che usiamo piattaforme che, evidentemente, se vengono ingolfate di documenti su documenti, rischiano di dare un ritardo di registrazione delle operazioni e un ritardo nel controllo, che altera quella che dovrebbe essere una spesa rendicontata in termini veloci”, ha spiegato Foti.
Il 34% delle risorse PNRR è diviso tra 100 beneficiari. Il Sud va più lento
In attesa di sapere quale sarà l’esito della negoziazione con Bruxelles sul tema della semplificazione - sicuramente un aspetto molto importante per i Comuni - vale la pena sottolineare che circa il 34,3% delle risorse (66,6 miliardi di euro) si concentra nelle mani di 100 beneficiari, su oltre 27mila soggetti complessivamente coinvolti nell'attuazione del PNRR.
In testa alla lista vi è Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che da sola riceve circa 22,4 miliardi di euro. “Un dato che non sorprende - chiosa Openpolis - visto che buona parte degli investimenti in infrastrutture riguarda proprio il trasporto su rotaia. Segue E-Distribuzione Spa con circa 3,5 miliardi di fondi assegnati. Il terzo ente che riceve più risorse dal PNRR è il Ministero della Giustizia (2,4 miliardi). Tra le amministrazioni territoriali, la regione che riceve più fondi è la Campania (1,7 miliardi), mentre tra i comuni è Roma (1,1 miliardi)”. Ciò significa che parte del successo del Piano dipenderà anche dalla capacità di questi maxi-attuatori di portare a termine i progetti a loro assegnati.
L’altro tema sul tavolo è infine, la questione “Sud”. Come già evidenziato dalla SVIMEZ, infatti, l'attuazione del PNRR nel Mezzogiorno procede più lentamente rispetto al resto del Paese.
Ad esempio in Calabria, dove vi sono 11,738 progetti previsti per un valore totale di 7,8 miliardi di euro di risorse PNRR, i pagamenti sono fermi al 10%. In Sicilia e in Campania la percentuale sale al 13%, in Sardegna al 14%, in Molise al 15%, in Basilicata, Puglia ed Abruzzo al 16%.
La spesa più rapida dei fondi PNRR si registra attualmente in Veneto, dove si attesta sul 28%, seguito dal Trentino Alto Adige (24%).
Dati che confermano come una parte della partita PNRR si giochi sulla capacità di spesa del Sud.