Quali risorse proprie per il bilancio UE? Le proposte del Centro studi sul Federalismo
L'esigenza di rafforzare il bilancio europeo per far fronte alle nuove sfide dell'UE e ripagare il debito contratto per finanziare NextGenerationEU pone tra le questioni prioritarie del dibattito sul prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP) il tema di come incrementare le entrate dell'Unione. Un paper realizzato dal Centro Studi sul Federalismo (CSF) indaga le possibili risorse proprie per il bilancio europeo e il loro potenziale gettito.
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"Nuove risorse proprie per il bilancio europeo" è il titolo del paper realizzato da Olimpia Fontana e Luca Gasbarro del Centro Studi sul Federalismo sul tema delle possibili nuove entrate per il Multiannual financial framework (MFF).
Alla luce delle crescenti pressioni sul bilancio dell'UE, lo studio esamina non solo le risorse proposte dalla Commissione europea, ma anche ulteriori risorse proprie europee, come quelle basate sul gioco d'azzardo, il tabacco e le transazioni finanziarie, e risorse statistiche basate sul divario retributivo di genere e sullo spreco alimentare.
Per identificare fonti di finanziamento adeguate a sostenere i costi del debito del NGEU e gli investimenti in beni pubblici europei, sostengono gli autori, serve un approccio "a pacchetto", che colleghi entrate e spese prioritarie per massimizzare l'efficacia delle politiche europee.
Le risorse proprie proposte dalla Commissione europea
L'accordo sul Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020 è stato accompagnato da un Accordo interistituzionale tra Consiglio, Parlamento europeo e Commissione che ha previsto una roadmap per l'introduzione di nuove risorse proprie e che si è concretizzato nelle proposte in merito a nuove fonti di entrata presentate dalla Commissione nel 2021 e nel 2023.
La prima risorsa propria analizzata nel paper è quella basata sull’ETS riformato, il sistema di scambio di quote di emissione, con l'inclusione del settore marittimo e l'integrazione di un sistema di carbon pricing separato (ETS2) per il settore edilizio e dei trasporti stradali. La Commissione propone di destinare una quota crescente dei proventi ETS al bilancio dell'UE, raggiungendo il 30% nel 2023, equivalenti a 19 miliardi di euro all'anno.
La seconda è la risorsa propria basata sul CBAM, il Carbon Border Adjustment Mechanism, un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere che prevede il pagamento di un "carbon price" per le merci importate nell'Unione da paesi con politiche climatiche meno ambiziose. A partire dal 2026, si prevede che possa generare entrate per 1,5 miliardi di euro, raggiungendo i 2,1 miliardi di euro all'anno nel 2030, con il 75% destinato al bilancio europeo.
La risorsa propria basata sulla riallocazione dei profitti delle grandi imprese multinazionali è invece collegata all'accordo OCSE/G20 sulla riforma della tassazione globale (BEPS), che prevede la riallocazione del 25% dei profitti residui delle multinazionali ai paesi in cui si trovano i clienti e l'applicazione di un'aliquota minima globale del 15%. La Commissione propone di trasferire al bilancio europeo il 15% delle risorse raccolte attraverso questa riallocazione, stimando entrate tra 2,5 e 4 miliardi di euro all'anno.
Vi è poi la risorsa propria basata sulla plastica, una risorsa di tipo statistico, in vigore dal 1° gennaio 2021, calcolata applicando un'aliquota uniforme di 0,80 euro per chilogrammo di rifiuti di imballaggio in plastica non riciclati. In questo caso la stima delle entrate previste è di 6,2 miliardi di euro l'anno.
Infine, la risorsa propria basata sui profitti delle società, una risorsa statistica temporanea, calcolata moltiplicando un'aliquota comune dello 0,5% per il Risultato Lordo di Gestione delle società finanziarie e non finanziarie in ciascun paese membro, che si stima possa generare circa 16 miliardi di euro all'anno.
Per approfondire: Il Parlamento europeo vota le nuove risorse proprie per finanziare il bilancio UE
Proposte per ulteriori nuove risorse proprie europee
Tra le ulteriori possibili risorse proprie europee analizzate dal documento il documento propone una sovraimposta sul gioco d’azzardo, cioé una sovraimposta lineare sulle vincite, con un'aliquota del 10% su tutte le vincite realizzate nei paesi membri, che potrebbe generare un gettito stimato di circa 50 miliardi di euro l'anno.
Un'altra sovraimposta europea prospettata dal paper sarebbe collegata al consumo di sigarette: con una sovraimposta di 0,05 euro a sigaretta si potrebbe produrre un gettito di 20 miliardi di euro l'anno per il bilancio europeo. La risorsa propria basata sulle transazioni finanziarie (TTF), invece, potrebbe generare un gettito di circa 23 miliardi di euro, con aliquote dello 0,05% per le azioni e 0,025% per le obbligazioni societarie e 0,01% sui derivati
Gli autori suggeriscono anche l'introduzione di una risorsa propria basata sul divario retributivo di genere (GPG): applicando un'aliquota dello 0,003% del Reddito Nazionale Lordo (RNL) per ogni punto percentuale al di sopra del benchmark (0%), si potrebbero prelevare contributi per un totale di 4,8 miliardi di euro. Infine, una risorsa propria basata sullo spreco alimentare, applicando un'aliquota dello 0,003% del RNL per ogni chilogrammo pro-capite di rifiuti alimentari prodotti, potrebbe generare un totale di 5,2 miliardi di euro l’anno.
Fino a 150 miliardi in più per il bilancio UE
Tirando le somme, le risorse proprie proposte dalla Commissione, previste a partire dal 2028, potrebbero generare un gettito totale tra i 45,2 e i 47,3 miliardi di euro, sufficienti a coprire i costi del debito emesso per finanziare il NGEU, ma non per rispondere alle nuove esigenze di investimento per la transizione ecologica, la politica industriale, la difesa e le altre priorità dell'Unione. Le risorse proprie aggiuntive descritte nel documento potrebbero generare un gettito totale di circa 103 miliardi di euro l’anno, per cui complessivamente il bilancio europeo potrebbe beneficiare di un ammontare di circa 150 miliardi di euro, corrispondente a circa l’1% del PIL dell’UE.
Fondamentali alcune precisazioni. Anzitutto, dal momento che le nuove risorse proprie potrebbero generare squilibri tra i carichi fiscali dei diversi paesi membri, sarebbero da prevedere appositi meccanismi di compensazione. In secondo luogo, si raccomanda l'adozione di un approccio "a pacchetto" al bilancio europeo, identificando le voci di spesa prioritarie e i collegamenti tra fonti di entrata e capitoli di spesa. Infine, sarebbe da preferire un sistema di risorse proprie intorno a fonti di entrata "strutturali" e non temporanee, come la tassazione societaria.