3° report annuale sul RFF della Commissione: i PNRR continuano a marciare
Secondo il 3° report annuale sul Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (Recovery and Resilience Facility, ‘RFF’ in inglese) pubblicato dalla Commissione europea, i PNRR degli Stati membri vanno abbastanza bene, con l’Italia citata più volte tra i buoni esempi.
Bilancio UE: verso una centralizzazione dei fondi europei per Coesione e PAC
Nella terza relazione annuale di Bruxelles sull’andamento del RFF, la Commissione europea si autopromuove insieme al lavoro messo in campo finora dai singoli Paesi, illustrando una serie di dati. Anzitutto quei 267 miliardi di euro di fondi già erogati, ovvero più del 40% dei fondi RRF disponibili, a cui si sommano oltre 300 miliardi che si prevede di erogare entro la fine del 2024.
Ma poi anche il numero delle riforme finora realizzate (oltre 900), le persone che hanno beneficiato di misure di protezione contro disastri legati al clima (9,8 milioni), quelle che hanno partecipato a programmi di istruzione e formazione (oltre 11,8 milioni) o i megawattora di consumo energetico finora risparmiati grazie agli interventi realizzati (34 milioni).
Numeri sicuramente rilevanti che portano la Commissione ad affermare come l'implementazione del Dispositivo per la Ripresa e Resilienza stia accelerando, “favorendo il progresso continuo delle riforme e degli investimenti negli Stati membri”. Risultati raggiunti anche grazie al supporto messo in campo dalla stessa Commissione verso “gli Stati membri nella consegna completa e tempestiva dei loro piani attraverso processi più snelli e ha ulteriormente migliorato sia la trasparenza sia i meccanismi per proteggere gli interessi finanziari dell'UE”, spiega l’Esecutivo UE.
In particolare il Report segnala che dopo alcuni ritardi nel 2023 - legati in gran parte all'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia, all'alta inflazione, ai vincoli di fornitura e alla necessità di adottare capitoli REPowerEU - adesso l'implementazione e le erogazioni nell'ambito del RRF hanno accelerato. Ad oggi, il Consiglio ha approvato 26 di questi capitoli, che forniscono fondi aggiuntivi per l'attuazione delle riforme e degli investimenti che diversificano le forniture energetiche dell'UE, accelerano la transizione verde e sostengono le famiglie vulnerabili.
Attuazione PNRR, parola d’ordine: “restare concentrati"
I risultati finora conseguiti non devono però portare ad adagiarsi sugli allori.
“In vista della natura a termine del RRF - spiega infatti la Commissione - tutti gli sforzi devono rimanere focalizzati sulla completa e tempestiva implementazione dei piani entro il 2026”, con gli Stati invitati a continuare a implementare rapidamente i propri PNRR nella loro interezza.
Un’operazione su cui, ancora una volta, la Commissione sta fornendo supporto, ad esempio con l’introduzione a luglio 2024 di processi più semplici condensati in “una guida aggiornata per gli Stati membri, con un focus su come rivedere i piani, che rimarranno rilevanti per affrontare i colli di bottiglia nella loro implementazione. Anche i requisiti di rendicontazione per gli Stati membri sono stati semplificati. Inoltre, è stata fornita ulteriore chiarezza sui modi per combinare il RRF con altri fondi dell'UE per migliorare le sinergie”, spiegano da Bruxelles.
3° report sul RFF: trasparenza aumentata
Nel rapporto, la Commissione sottolinea anche le azioni intraprese per migliorare sia la trasparenza, sia i meccanismi per proteggere gli interessi finanziari dell'UE.
Ad esempio, il rapporto include un'analisi approfondita dei dati degli Stati membri sui 100 maggiori destinatari finali dei finanziamenti nell'ambito del RRF, tema a cui è dedicata l’appendice n. 5 e che era stato al centro delle criticità del recente rapporto della Corte dei conti UE sui PNRR.
La Commissione fornisce anche ulteriori indicazioni su concetti chiave nel Regolamento RRF, chiarendo ad esempio come la Commissione determini quando una riforma o un investimento ha avuto inizio per garantire l'ammissibilità nell'ambito del RRF. Oppure fornendo più informazioni su cosa la Commissione consideri come una spesa ricorrente, proibita come regola generale, nonché i criteri usati per determinare quando un'esenzione sia giustificata. O ancora, sul concetto di doppio finanziamento nel contesto del RRF.
Per quanto concerne invece la protezione degli interessi finanziari dell'Unione, il rapporto sottolinea gli sforzi della Commissione per rafforzare il proprio quadro di audit e controllo, tenendo anche conto delle raccomandazioni del Parlamento europeo, del Consiglio e della Corte dei conti europea. In tale contesto si apprende ad esempio che nel periodo compreso tra settembre 2023 e maggio 2024, la Commissione ha effettuato 17 audit ex-post basati sul rischio. Inoltre sono stati eseguiti quattro audit di sistema dei sistemi di controllo nazionali, oltre al fatto che entro la fine del 2023 la Commissione aveva effettuato un audit a tutti gli Stati membri almeno una volta.
La 3° relazione sui PNRR promuove l’Italia
Nel testo, lungo una settantina di pagine e dotato di cinque appendici, l’Italia viene citata più volte tra gli esempi rilevanti di riforme e investimenti messi in campo.
E’ il caso ad esempio delle misure con traguardi e obiettivi raggiunti nell'ambito del pilastro della transizione verde tra cui vengono citati quegli oltre 200 chilometri di piste ciclabili costruiti nelle aree metropolitane e nelle città che ospitano università, così da facilitare gli spostamenti tra università, nodi intermodali e altri punti nelle aree metropolitane.
O ancora, per quanto riguarda le misure nel pilastro della trasformazione digitale, l'Italia figura tra i sei esempi presenti nel report, grazie agli investimenti effettuati per la digitalizzazione della PA che hanno assicurato ad esempio l’adozione del sistema di pagamento digitale “PagoPA” da parte di 6.678 pubbliche amministrazioni (+71 per cento rispetto al 2021). Oppure per quelle 10.675 pubbliche amministrazioni in più che hanno aderito e fornito servizi tramite lo sportello unico di accesso ai servizi pubblici, denominato “app IO” (+251 per cento rispetto al 2021). O ancora per il risultato di 1.798 Pubbliche amministrazioni centrali e Comuni che hanno aderito alla “Piattaforma di notifica digitale” e hanno iniziato a inviare comunicazioni giuridicamente vincolanti a cittadini, persone giuridiche, associazioni e qualsiasi altro soggetto pubblico o privato tramite la piattaforma.
Il nostro Paese figura anche tra i sei esempi di misure rilevanti per quanto concerne il pilastro della crescita smart, sostenibile e inclusiva, grazie al sostegno fornito - tramite i fondi PNRR - alla partecipazione di 25 imprese agli IPCEI Idrogeno, Microelettronica e Cloud.
Per maggiori informazioni, consulta il rapporto e le sue appendici
Foto di Lukas da Pexels