FEG: così i fondi europei aiutano i lavoratori di aziende e settori in crisi

FEG - Foto di Gustavo Fring da PexelsSono oltre 5mila i lavoratori europei, provenienti da settori quali trasporto aereo e fabbricazione di autoveicoli, che hanno beneficiato delle risorse del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori in esubero (FEG). Anche l'Italia è tra i cinque Stati membri dell'UE che hanno presentato domanda a valere sullo strumento messo a disposizione da Bruxelles.

Come funziona il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione

È quanto emerge dalla relazione di valutazione quantitativa e qualitativa della Commissione europea relativa alle attività del FEG trasmessa ogni anno al Parlamento europeo e al Consiglio, e relativa ai due anni precedenti, come previsto dal Regolamento FEG 2021/691.

Le misure cofinanziate dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori in esubero supportano i lavoratori nella riqualificazione e preparazione per nuove opportunità di lavoro grazie al tutoraggio, all’orientamento professionale e all’assistenza nella ricerca del lavoro, oppure nell’avviamento di una attività autonoma.  

FEG: i dati della relazione della Commissione europea 2021-2022

Secondo la relazione UE, sono 11 le domande di contributo al Fondo europeo che sostiene i lavoratori di aziende e settore in crisi presentate da cinque Stati tra il 2021 e il 2022.

Si tratta di Italia, Belgio, Francia, Grecia e Spagna, che hanno potuto mobilitare un totale di 45,8 milioni di euro - tra fondi nazionali e risorse FEG - a favore di 5.182 lavoratori. Tutti e cinque gli Stati avevano già presentato in precedenza domande di assistenza al Fondo.

In sintesi, le motivazioni per i licenziamenti che risultano dalla relazione sono collegate a:

  • trasformazioni della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione. In particolare, Italia, Grecia e Spagna hanno presentato quattro domande per motivi relativi alla globalizzazione del commercio. La domanda di contributo italiana, per gli esuberi del Porto Canale - connessi alla cessazione delle attività nel porto di Cagliari - è stata giustificata dal fatto che si tratta di un mercato del lavoro di dimensioni ridotte;
  • effetti della crisi Covid-19. Spagna e Francia hanno presentato domande per esuberi in settori molto colpiti dalla pandemia, cioè l’industria metallurgica, la fabbricazione di autoveicoli, il trasporto aereo e la manutenzione di aeromobili. 

Le restanti due domande hanno riguardato, per l’Italia, la crisi aziendale di Air Italy (EGF/2021/002 IT/Air Italy), come risultato di eventi imprevisti che hanno impedito alla compagnia aerea di sviluppare le proprie attività come pianificato e, per il Belgio, un'acquisizione di impresa (EGF/2022/002 BE/TNT). 

Per quanto riguarda il genere, il 65% dei lavoratori interessati erano uomini, la maggioranza dei quali (71%) tra i 30 e i 54 anni, e oltre la metà (57%) che ha completato l'istruzione secondaria superiore o post-secondaria.

La composizione dei lavoratori per genere varia significativamente in base ai settori di attività: la domanda della Francia (trasporto aereo) riguardava per oltre la metà dei casi lavoratrici (56%), mentre nel caso delle domande di Spagna e Italia, trattandosi di settori in cui prevale la componente maschile (magazzinaggio e supporto ai trasporti), la percentuale di lavoratrici era rispettivamente del 3% e del 9%.

Consulta la relazione e l'allegato

Cos'è il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro (FEG)? 

Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori in esubero (FEG) è uno strumento messo a disposizione dalla Commissione europea per supportare i lavoratori dipendenti o autonomi europei che hanno perso il lavoro a seguito di eventi di ristrutturazione significativi causati, a titolo esemplificativo, da: globalizzazione, trasformazioni dei flussi commerciali mondiali, controversie commerciali, crisi economiche o finanziarie, passaggio ad un'economia a basse emissioni di CO2, digitalizzazione o automazione.

Il Fondo aiuta le persone scarsamente qualificate e svantaggiate in cerca di un nuova occupazione ad affrontare le sfide del mercato del lavoro, attraverso misure di politica attiva personalizzate che vanno dalla riqualificazione su misura ai servizi di tutoraggio. Ogni progetto ha una durata di 2 anni.

Come regola generale, il FEG può essere attivato quando un'unica impresa licenzia almeno 200 lavoratori entro un determinato periodo di riferimento. Può interessare le PMI che operano in vari settori della stessa regione, oppure quelle attive in un settore particolare in una o più regioni limitrofe.

Il FEG dispone di un bilancio annuale di 210 milioni di euro per il periodo 2021-2027 e può finanziare dal 60% all'85% del costo di progetti destinati ad aiutare i lavoratori in esubero a trovare un altro impiego o avviare una propria attività. La restante quota di cofinanziamento viene coperta dalle amministrazioni nazionali e regionali con risorse proprie o private.

In Italia i casi che prevedono un intervento del FEG vengono gestiti ed attuati in tandem. L'ANPAL è responsabile della gestione e certificazione dei contributi europei relativi al Fondo e svolge un ruolo di indirizzo, coordinamento e cooperazione con le Amministrazioni regionali e provinciali. Le Regioni/Province Autonome a seguito della sottoscrizione di un accordo con l'ANPAL, assumono la funzione di organismo intermedio e la responsabilità della progettazione, gestione, attuazione, controllo e rendicontazione delle misure di propria competenza cofinanziate dal FEG.

Sinergia tra FEG e FSE+

Considerando la sua natura, il FEG integra le attività finanziate dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+), che costituisce il principale strumento dell'Unione europea per la promozione dell'occupazione. La complementarità dei due fondi risiede nella loro capacità di affrontare tali questioni da diverse prospettive temporali.

Da un lato, il FEG fornisce un sostegno concreto in una situazione di crisi, quando si verifica un evento di ristrutturazione specifico e su larga scala che comporta un numero elevato di esuberi in un breve periodo di tempo. D'altra parte, il FSE+ sostiene, in via preventiva, obiettivi strategici a lungo termine, quali la crescita del capitale umano e la gestione del cambiamento, attraverso programmi pluriennali. 

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