Istituto Credito Sportivo: i finanziamenti per lo sport e la sfida della sostenibilità
Finanziamenti, garanzie pubbliche, contributi, factoring e advisory. Sono i principali servizi offerti agli operatori dei settori Sport e Cultura dall’ICS, la banca di matrice prettamente pubblica che interviene sui fallimenti di mercato e che si sta rapidamente trasformando in Banca dello sviluppo sostenibile. Una nuova traiettoria per la finanza, che oggi interessa i settori Sport e Cultura, ma domani potrebbe applicarsi anche ad altri. Ne abbiamo parlato con Andrea Benassi, Responsabile Sviluppo Sostenibile dell’ICS nel corso di un webinar organizzato da FASI.
L’impact investing e i social bond spiegati dai tecnici dell’AICS
Con una storia iniziata 60 anni fa, l’Istituto per il Credito Sportivo ha sulle spalle una lunga tradizione di finanziamenti per l'impiantistica sportiva, diretti sia ai Big come le squadre di calcio di serie A, sia agli enti territoriali o al mondo del no profit. Allo Sport, da un paio di anni si è aggiunta la Cultura, altro settore caratterizzato da una pluralità di operatori. Insieme, Sport e Cultura, rappresentano alcuni dei settori in cui i finanziamenti hanno un impatto sociale tra i più consistenti, che adesso l’ICS ha deciso di tenere strutturalmente in conto nel momento di erogare un prestito.
Si tratta della nuova frontiera della finanza sostenibile che ha di fatto trasformato l’ICS in una Società Benefit. Dal 1° marzo, infatti, l’ICS è diventata la prima banca che effettua una valutazione ex ante dei ritorni sociali del finanziamento richiesto, che si va ad affiancare alle tradizionali valutazioni di credito del progetto, operate da tutte le banche.
Una rivoluzione copernicana che oggi interessa i settori Sport e Cultura che bussano alla porta dell’ICS per accedere ai finanziamenti erogati dall'Istituto, ma che domani potrebbe essere adottata anche da altri soggetti del mondo della finanza; un mondo sempre più attento agli aspetti di sostenibilità (soprattutto ambientale e sociale) di un progetto che richiede un finanziamento, anche sulla scia di chiare indicazioni europee che vanno in questa direzione.
Che cos’è l’Istituto per il Credito Sportivo e cosa finanzia?
Per capire la trasformazione in atto all’interno dell’ICS è bene partire dalla fotografia attuale dell’Istituto. L’ICS è un istituto creditizio il cui azionariato è per lo più in mano al MEF, con alcune quote di proprietà di CDP e di Sport e Salute e il resto (meno del 10%) facente capo a una pluralità di altri soggetti tra banche e fondazioni.
Stante la sua natura e i settori in cui opera, l’ICS è una banca impegnata essenzialmente su due fronti. Da un lato, quello tipico di una banca commerciale che raccoglie provvista sui mercati e impiega le risorse per sostenere i progetti dei propri clienti tramite finanziamenti ordinari. Dall’altro, quello proprio di un soggetto che gestisce in maniera separata e gratuita i fondi agevolativi speciali assegnati dallo Stato e in particolare:
- Il Fondo Contributi negli Interessi che eroga contributi a fondo perduto per l’abbattimento degli interessi;
- il Fondo di Garanzia, che opera a grandi linee come il Fondo garanzia PMI gestito dal Mediocredito Centrale;
- il Fondo per la Salvaguardia e la Valorizzazione del Patrimonio Culturale.
Complessivamente, l'Istituto lavora con una clientela molto diversificata (sia pubblica che privata) e che spesso ha difficoltà ad accedere al credito come nel caso del Terzo settore. I clienti dell’ICS sono infatti:
- Gli Enti territoriali che investono su sport e cultura, ai quali ad esempio l’ICS può erogare mutui ordinari senza limite d'importo per progetti di realizzazione, riqualificazione e acquisto attrezzature su tutto il territorio nazionale;
- Le Associazioni Sportive Dilettantistiche, Società Sportive Dilettantistiche e Imprese che rappresentano la “base sociale” del movimento sportivo, per le quali l’ICS prevede “mutui agevolati grazie al Fondo Contributi negli Interessi, senza limite d’importo fino a 20 anni per progetti e iniziative finalizzate alla realizzazione, riqualificazione e attrezzatura degli impianti sportivi su tutto il territorio nazionale. Questi mutui possono essere assistiti dal Fondo di Garanzia per l’Impiantistica Sportiva fino a un massimo dell’80%”, spiega l'Istituto;
- Coni, Cip e Organismi Sportivi, per i quali l'istituto prevede diverse tipologie di mutuo;
- Associazioni ed Enti Culturali, Università e CUS, per i quali l’ICS ha puntato su prodotti dedicati che assumono la forma di mutui, sopratutto per le infrastrutture culturali ma non solo;
- Parrocchie ed Enti religiosi che da sempre in Italia rappresentano una delle reti più capillari per l'attività sportiva di base tramite gli oratori. Per loro l'ICS propone diverse tipologie di mutui per realizzare progetti che vanno dall'efficientamento energetico degli impianti alla loro messa in sicurezza, solo per citarne alcuni.
Istituto Credito Sportivo: il Piano di sviluppo sostenibile 2022-2023
In tale contesto, l’ICS sta mettendo in campo operazioni rilevanti per diventare la Banca dello sviluppo sostenibile.
Negli ultimi tempi, infatti, in linea con il DNA “di impatto sociale” tipico dei settori Sport e Cultura, l'Istituto è diventato de facto una Società Benefit (B-Corp in inglese), cioè “una società tradizionale con obblighi modificati che impegnano il management e gli azionisti a standard più elevati di scopo, responsabilità e trasparenza”, spiega AssoBenefit.
Pur non potendolo diventare de iure, infatti, l’ICS ha tutte le carte in regola per essere nei fatti una B-Corp, avendo iniziato a perseguire volontariamente, nell’esercizio della propria attività, oltre allo scopo di lucro anche una o più finalità di beneficio comune.
Come ha infatti spiegato Benassi nel webinar, la trasformazione in atto “è il passaggio da un istituto che lavora per due settori (Sport e Cultura), a un istituto che ora, grazie al fatto di essere sostenibile, lavora attraverso lo Sport e la Cultura, moltiplicando in tal modo la sostenibilità".
La plastificazione del cambio di paradigma è la Piattaforma Delta che è, al contempo, un nuovo sistema informatico per accedere ai finanziamenti e un nuovo approccio con il cliente dell’ICS. Operativa dal 1° marzo 2023, infatti, Delta è diventata la porta di accesso tramite cui devono passare tutti i soggetti che vogliono accedere ai finanziamenti dell'Istituto e che calcola in automatico due indici di sostenibilità:
- l’ESG (Environmental, Social, and Governance) che misura il rischio di sostenibilità di un progetto;
- lo SROI (Social Return on Investment) che misura l’impatto sociale di un progetto in termini monetari.
Inserendo tali indicatori nella valutazione complessiva di un progetto, l’ICS mira a mettere in capo un effetto leva in termini di impatto sociale dei finanziamenti erogati, tale da poter dire che, per ogni euro investito, il ritorno in termini di impatto sociale per la collettività è pari a 3 euro (i dati sono quelli della valutazione fatta sul portafoglio attuale dell'Istituto).
D’ora in avanti, quindi, l’ICS finanzierà solo i progetti che hanno uno SROI superiore a 1, cioè progetti i cui benefici sociali non siano inferiori al beneficio economico.
Last but non least, il riverbero sul pricing. Anche se per lo più simbolico, d’ora in avanti i progetti con uno SROI alto avranno anche un beneficio sul pricing del finanziamento ottenuto. Il tutto però, secondo una logica che non è quella del “premio/punizione (secondo la quale, in caso di SROI basso ti “punisco” facendoti pagare di più”). Bensì secondo una logica “o ti premio, o ti aiuto a diventare virtuoso”. “E’ questo - spiega Benassi - il vero salto di qualità fatto”. Con l’ambizione di diventare una Banca dello sviluppo sostenibile, infatti, l’ICS supporterà ogni cliente a diventare maggiormente "sostenibile", accompagnandolo mano nella mano nella strada di miglioramento delle proprie progettualità, in modo da generare un effetto a cascata per l'intera collettività che, progressivamente, dovrebbe beneficiare di progetti il cui impatto sociale è sempre più alto.
Riascolta l'intervista ad Andrea Benassi nel corso del webinar "Credito Sportivo: finanziamenti a Sport e Cultura, sostenibili".
Foto di Diva Plavalaguna