Conferenza sul futuro dell’Europa: un esperimento di maggiore democrazia

Conferenza futuro Europa - Photographer Michel Christen © European Union 2021 - Source: EPDiversi interessi e aspettative hanno accompagnato il lancio, il 9 maggio, Festa dell'Europa, della Conferenza sul futuro dell'Europa, che si è aperta con un evento inaugurale Strasburgo. Il Centres for European Policy Network sottolinea opportunità e rischi del tentativo di rilanciare il progetto europeo puntando su una maggiore democrazia.

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La tesi chiave del Centro Politiche Europee (CEP), il think tank nato in Germania ed ora presente anche a Parigi e Roma specializzato in analisi della legislazione europea, è che la Conferenza sul futuro dell’Europa rappresenta un'opportunità per promuovere la democrazia partecipativa nell'Unione, coinvolgendo attivamente i cittadini nella discussione. "Alla luce di 27 Stati membri e quasi 450 milioni di abitanti, questo è un obiettivo ambizioso", dice l'esperto del Cep di Friburgo, Patrick Stockebrandt, che ha scritto l'analisi insieme a Julien Thorel, Centre de Politique Européenne | PARIS, e Stefano Milia, Centro Politiche Europee | ROMA.

Secondo gli autori, la "piattaforma digitale" legata alla Conferenza rappresenta la base tecnica per la partecipazione dei cittadini europei. Ma a parte l'aspetto della fattibilità "tecnica", il successo della CoFoE dipenderà soprattutto dal fatto se i cittadini europei utilizzeranno effettivamente tali opportunità di partecipazione. Inoltre, l’accordo sulla gestione della Conferenza, raggiunto il giorno della sua inaugurazione, lascia ancora diversi margini di intepretazione sul reale peso della “Plenaria” rispetto al “Comitato esecutivo”.

"La spinta della Francia per un accordo rapido sta causando scetticismo. Il presidente Emmanuel Macron vuole approfittare dei risultati della Conferenza già nel marzo 2022 durante la campagna elettorale presidenziale - cioè durante la presidenza francese del Consiglio UE. Egli mira infatti ad una dichiarazione politica dell'UE che fisserà il corso dell'integrazione europea per i prossimi dieci o quindici anni", sottolinea Thorel. "Da un lato, la Conferenza sul Futuro dell’Europa rappresenta un'opportunità per promuovere la rilevanza della democrazia partecipativa nell'UE, ma dall'altro lato, questo approccio non è privo di rischi. Infatti, proprio dal momento in cui le aspettative dei cittadini vengono stimolate e amplificate, può subentrare poi la delusione se non vengono raggiunti dei risultati concreti” afferma Milia.

Nonostante il livello apparentemente alto di interesse per la Conferenza in vari Stati membri, secondo il Centro Politiche Europee le prospettive per l'effettiva partecipazione dei cittadini dell'UE appaiono caute: in tutta l'UE, solo un’esigua maggioranza appare disposta a partecipare personalmente alle attività promosse nel quadro della Conferenza.

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