Costruzioni - Ance, investimenti a +0,8 per cento nel 2017
Le costruzioni ripartono nel 2017, facendo segnare una crescita dello 0,8 per cento.
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Dicono questo le previsioni dell’osservatorio congiunturale dell’Ance, appena presentato a Roma. L’analisi dei costruttori parte da un 2016 che, a conti fatti, ha deluso le aspettative: il recupero, a causa di una serie di fenomeni combinati, si è ridotto appena allo 0,3 per cento. Così, l’effetto positivo delle riforme della nuova legge di Bilancio ci sarà, ma sarà comunque piuttosto ridotto. Anche perché sul settore continuano a pesare alcuni elementi, come la frenata legata al Codice appalti, che dovrebbe essere corretto. E restano dubbi sull’attuazione di alcune novità per gli sconti fiscali.
Le previsioni per il 2017
Partiamo dal 2017. La nuova legge di Bilancio per l’anno ormai in corso è destinata ad avere diversi effetti positivi sul settore. Gli investimenti in opere pubbliche, dopo anni di stasi, cresceranno dell’1,9%, in linea con quello che era successo nell’anno passato. Continua ad arrestarsi il calo delle nuove abitazioni, che hanno perso dall’inizio della crisi circa il 60% dei loro investimenti.
Le misure di maggiore impatto
Insomma, complessivamente la previsione è di una risalita dello 0,8%, che dipende soprattutto da alcune misure: l’incremento delle risorse per le infrastrutture, la conferma (con qualche ritocco al rialzo) dei bonus edilizi, Casa Italia e tutto il pacchetto della ricostruzione post terremoto. La ripartenza, però, non è bruciante perché resta ancora qualcosa da correggere.
Cosa è successo nel 2016
D’altronde nel 2016 è successo qualcosa di simile. L’anno trascorso, infatti, per i costruttori doveva essere quello di un’accelerazione netta dopo otto anni di crisi, che hanno portato a bruciare 600mila posti di lavoro nel comparto. In teoria, secondo le proiezioni dei costruttori, le misure legate agli investimenti avrebbero dovuto portare una crescita dell’1% per il settore a fine anno.
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Cosa è andato male
Non è andata così, a causa della lentezza dei Comuni nel far partire i loro investimenti. E, soprattutto, dell’entrata in vigore del Codice appalti, che ha portato a un calo dei bandi nell’ordine del 12 per cento. A consuntivo, quindi, l’incremento è stato di un misero +0,3 per cento. Non abbastanza per far ripartire il settore.
Le correzioni da portare al Codice appalti
Soprattutto sul Codice resta molto da fare. Anche se, come ha spiegato il presidente dei costruttori Gabriele Buia, l’Ance non è contraria agli obiettivi del decreto 50 del 2016, ma chiede al Governo l’introduzione di “alcuni correttivi per creare discontinuità nei flussi di nuovi lavori edili”. Sarà, quindi, decisiva la partita del decreto che dovrebbe essere chiuso per la fine di aprile.
I dubbi sugli ecobonus
Sul nuovo anno, poi, continua a pendere l’incertezza legata all’attuazione di alcune norme inserite nella legge di Bilancio. Soprattutto, il pensiero va al bonus per i condomini, sia per la riqualificazione energetica che per la sicurezza antisismica: si tratta della principale novità della manovra nel settore degli incentivi.
Il nodo della cessione del credito
La cessione del credito è la chiave di volta per rendere il sistema effettivamente funzionante. Ma, al momento, è previsto che questa non possa essere estesa alle banche, ma si limiti alle imprese. Per l’Ance, però, queste non sono in grado di anticipare lo sconto, in mancanza di liquidità. E’ un altro punto da correggere nelle prossime settimane, se si vogliono rispettare le previsioni per il 2017.