Export - 2001-2014, Made in Italy raddoppiato nel Sud Med

45,8 miliardi di euro. Tanto vale, secondo il rapporto annuale di Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, l’export italiano verso i Paesi del Sud Mediterraneo e Golfo Persico

Container Ship - Author Ingrid Taylar

Il rapporto “Le Relazioni Economiche tra l'Italia e il Mediterraneo”, realizzato da SRM (del Gruppo Intesa Sanpaolo) e presentato nei giorni scorsi presso la sede del Banco di Napoli, analizza le relazioni commerciali dell'Italia e la presenza delle imprese italiane nei mercati esteri e fa il punto sulle principali dinamiche dei traffici marittimi, oltre che sull’impatto di nuove opere infrastrutturali – quali il raddoppio del Canale di Suez – sull'assetto geo-economico del Mediterraneo.

Export italiano verso Sud Mediterraneo e Golfo Persico

Dal rapporto emerge che l’export italiano verso i Paesi del Sud Mediterraneo (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Mauritania, Siria, Tunisia) e i Paesi del Golfo Persico (Bahrain, Kuwait, Qatar, Emirati Arabi, Oman ed Arabia Saudita) vale 45,8 miliardi di euro, pari all'11,1% dell’export totale dell'Italia.

Le spedizioni italiane verso queste aree hanno un valore pari alla somma dell'export made in Italy verso Stati Uniti e Cina. Per quanto riguarda i soli Paesi del Sud Mediterraneo, tra il 2001 e il 2014 l'export italiano risulta raddoppiato del suo valore, da 14 a 28 miliardi di euro. Una crescita superiore anche a quella dei due maggiori competitor europei, Germania e Francia, le cui esportazioni verso i Paesi Sud Med sono aumentate rispettivamente del 69,3% e del 49,6% nello stesso periodo.

La quota di mercato dell’Italia sulle importazioni che i Paesi dell'area Sud Mediterraneo + Golfo hanno effettuato di prodotti manifatturieri è stata del 6,6% nel 2014, una quota inferiore solo a quella della Germania tra i competitor europei. L’Italia registra comunque la quota più elevata nel settore della meccanica (12,1%), dei metalli (6,5%) e dei prodotti tradizionali del “Made in Italy” (6,1%). La previsione per il comparto della meccanica è che l’export italiano nell’area Sud Med tocchi i 9,3 miliardi di euro, con un incremento di 1,3 miliardi di euro, nel periodo 2015-2017.  

Prospettive da raddoppio Canale di Suez

Una quota tra l’8 e il 10% dell’intero traffico globale passa attraverso il Canale di Suez. Nel 2014, si legge sul rapporto, sono transitate 822 milioni di tonnellate di merci e oltre 17mila navi. Tra il 2000 e il 2014, il traffico delle merci attraverso il Canale è aumentato del 120% e nello stesso periodo, il traffico di container è cresciuto del 187% da nord a sud e del 219% da sud a nord.

In tale contesto, si legge ancora, emerge il ruolo crescente del Golfo Persico quale "area di origine delle spedizioni". Nel 2014 quest’area ha visto, infatti, concentrarsi il 34% delle spedizioni, per un valore di 137 milioni di tonnellate, seconda solo al Sud Est asiatico, da cui nel 2014 sono state inviate merci per 161 milioni di tonnellate.

Il Nuovo canale di Suez, inaugurato lo scorso 6 agosto, consente una riduzione dei tempi di percorrenza, ora stimati in 6-7 ore, e garantisce una maggiore capacità media di traffico giornaliero (passato da 49 a 97 navi). Infine, il raddoppio del Canale elimina qualsiasi limite alla capacità delle mega navi container in transito.

Il portafoglio ordini del 2015 prevede, entro il 2018, un aumento del 77% della flotta delle navi container, considerando la fascia delle megaship da 18-21mila TEU (twenty-foot equivalent unit, unità di misura equivalente a venti piedi).

Secondo le stime di Studi e Ricerche per il Mezzogiorno il nuovo canale produrrà un risparmio medio del 5-10% dei costi operativi totali per ciascuna nave in transito. Inoltre, sempre secondo le previsioni di SRM, sulla rotta degli scambi Far East-East Coast US circa 1 milione di TEUS potrebbero essere dirottati dai vettori dalle rotte panamensi a quelle di Suez, passando quindi per il Mediterraneo. Di conseguenza, l’Italia potrebbe essere in grado di intercettare, solo su questa rotta, un traffico aggiuntivo pari a oltre 170mila TEU.

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